Indice ‹ Condivisione Esperienze ‹ Diario dei sogni lucidi > Diario dei Sogni Lucidi di Dorian Gray...

[DorianGray]

Questo sarà il mio diario dei sogni, sarà aggiornato ogni volta con sogni fatti recentamente e non, quindi vorrei che mi fossero spiegati alcune cose o metafore nascoste da questi sogni. Sarei contento anche di ricevere commenti sia positivi e negativi.

SOGNO NORMALE:

Ero in mezzo a una calca pioggia,precisamente verso un centro cittadino affollato, negozi con varie luci e eccentrica agitazione per un evento imminente. Io entrai attentamente e senza accorgermi di nulla in una bottega, c’era una ragazza che mi salutava e mi guardava attentamente i capelli poi,senza motivo, tutto ad un tratto mi baciò sofficemente le guance;Inoltre mi ricordo che c’erano delle sua amiche ed io stranamente sorridevo e parlavo in modo stravagante per farmi notare dalle ragazze. Ad un tratto, dall’altra parte della strada, noto un’anormale figura, che si intimorisce nel vedermi e fugge via, io la incalzo tra la strada,cercando di evitare in qualche modo rapidamente le auto che mi suonano in varie importunanti clacson e seccanti urla del caos che stavo causando tra quelle strade. Ad un tratto mi ritrovo senza sapere in una specie di piazzola antica,con tanto di tempi greci trattenuti da una varietà di abbaino che si avvolge verso il cielo, un lucernario costruito con vari laterizi di pietra arcaica. La luce risplendeva forte e la pioggia sembrava concludersi all’improvviso. Intanto mentre scrutavo attentamente l’ambiente per capirne i particolari, nella mia mente mi ripensai di avere un ritrovo galante con una ragazza (che nella realtà conosco ed è una mia preziosa amica). Nella mia mente sentivo la sua voce che mi chiamava, mi cercava, e tra quel tempio, notai soprattutto su un muretto angolare ad un palcoscenico di fogliame e mattoni, un amplificatore sonoro. Io domandai il perché di quel stravagante arnese messo li in quel posto, ma nessuno replicava, tutti intenti a pregare fin quando non mi ritrovai un’eco che mi avvolgete i timpani molto forte. Era un uomo che stava richiamando dal microfono, una varietà di gente.

-Libertà fratelli miei,libertà è la nostra parola…-

Le parole di quel vecchio signore abbastanza pelato, mi riecheggiavano in tutta quell’era, quasi come da attirare “mosche” sul cibo; Io intanto cercavo disperatamente la mia amica, purtroppo nel mio stesso io, sapevo di aver fatto tardi all’appuntamento quando ad un tratto, inspiegabilmente la pioggia ritornò ad varcare le soglie del mio sogno, è la notte si avvicinò quasi come, richiamasse a se la popolazione intera! Di colpo mi girai e notai che una mansione religiosa si stava avviando lentamente in quel posto, tutti urlavano felici, si alzavano dalle seggiole di terracotta e urlavano “Libertà,Libertà” seguiti dal senile che li incitava cordialmente. Purtroppo la voce della mia amica riecheggio ancora nell’aria ma la folla sembrava ricreare un attimo di confusione, lei continuava a chiamarmi dicendo codeste parole che tutt’ora ricordo.

“Sono qui, la folla non mi fa vedere dove sei veramente,dove sei Franco…”

SOGNO LUCIDO:


Poi girando l’angolo eccentricamente mi arriva una sorta di semi-lucidità, dove vi erano due giovani che fumavano intenti a seguire quel scenario, mi ritrovo la mia amica, Carmela, che con il suo sguardo dolce mi guardò e sempre con un ghigno mielato mi faccette destare da quel strampalato e deprecabile delirio.

NOTA:

Svegliatomi, ero molto triste, avevo una brutta malinconia nel mio cuore, volevo finire l’appuntamento in qualche modo; i sogni ho scoperto che sono sofferenti e strani,purtroppo il subconscio porta a farti desiderare l’impossibile, per poi quando “hai trovato l’obbiettivo”, fartelo dissolvere al nulla come una cortigiane di un fumo.