Non è importante come lucido ma mi piaceva la storia dietro e l'incontro con un personaggio archetipico dell'uomo
Sogno di...qualche giorno prima del 30 Novembre
Il centauro ubriaco
Il sogno è per la maggior parte del tempo comune. Dapprima mi trovo in un fossato vicino casa che in realtà non esiste e sto come mio solito alla ricerca di animali da fotografare. Dopodiché, con le scarpe completamente infangate (ricordo bene il dettaglio di camminare faticosamente nella melma) e la ricerca che non porta a nulla, mi arrampico per la sponda del fossato per andarmene. E’ quasi ora di pranzo e dovrei tornare a casa per mangiare ma mi dico che ho ancora un po’ di tempo che posso consumare andando a vedere uno strano casolare che sembra abbandonato. E’ uno di quegli edifici in cemento armato grigio, industriale, bruttino. Entro e mi accorgo che è senza tetto. Sono in un corridoio stretto che percorro. Ci sono anche altre persone che sembrano intente a vagare chiacchierando. Mi guardo attorno e nonostante il posto un po’ lugubre e sporco, l’atmosfera è di tutt’altro stampo. Mentre mi perdo nel guardarmi in giro, per poco non vado a sbattere contro un cavallo marrone che si trova proprio avanti a me. Sbuffa ed io gli lascio il passo spostandomi a sinistra e continuando per il corridoio. Ad un certo punto sulla destra sembra esserci una rientranza con del terriccio a terra al posto del cemento ed una porta a grata che sembra quella di una prigione d’isolamento. Appeso alla porta c’è il teschio di un corvo legato con dello spago. Mi avvicino perché mi incuriosisce e vorrei quasi prenderlo per tenerlo, ma poi rimango delusa perché mi accorgo che è soltanto fatto di plastica. E’ una decorazione di Halloween? Perdo interesse e tornando nel corridoio principale mi accorgo che più vado verso la sua fine e più ci sono tutte decorazioni festose di halloween. Il corridoio si interrompe ed arrivo ad un varco sulla sinistra dove oltre vedo bancarelle piene di cianfrusaglie, scaffali da terra pieni di libri e persone che sembrano tutte prese a comperare. Non mi va di entrare, così faccio dietrofront. Peccato che per tornare da dove sono venuta ora c’è un centauro, con il corpo del colore marrone dello stesso cavallo di prima su cui per poco non sono andata a sbattere, che vacilla e da ubriaco importuna tutti i passanti.
Decido di provare ad ignorarlo sperando di passare inosservata ma quello punta proprio su di me e parandosi di fronte mi fa un complimento che non ricordo mentre a malapena si regge dritto sulle zampe. Però la mia tattica di ignorarlo non sembra funzionare, così una volta che gli passo di fianco lui continua a seguirmi e chiacchierare con la bottiglia vuota di chissà quale alcolico in mano. Allora uso la tattica dell’accondiscendenza dandogli ragione a prescindere in tutto ciò che vaneggia, però ad un certo punto mi viene la curiosità di poter cavalcare un centauro, così in un momento di prodezza gli chiedo se sarebbe disposto a portarmi sulla sua schiena. Il centauro, di giovane aspetto, capelli lunghi, biondi e mossi e barba e baffi appena accennati, scoppia a ridere prendendomi in giro con lieve malizia ma accetta volentieri. Piega le zampe posteriori per permettermi di salire meglio e una volta su partiamo al galoppo per arrivare fuori dall’edificio. Lì fuori scendo e decidiamo di sederci a terra vicino al tronco di un albero caduto accanto al fosso da cui ero emersa all’inizio per fare foto. Lì, mentre ci sdraiamo, mi racconta la sua storia: gli altri centauri lo hanno esiliato perché credono che sia colpa sua se un centauro di una certa importanza, forse un capo anziano, è morto. Eppure lui non ha ucciso nessuno e sembra che sia stato piuttosto vittima di un colpo di potere da parte di terzi, ma non avendo prove ora tutta la sua comunità lo cerca per poterlo catturare e giustiziare. Finisco per provare pena per lui, vorrei aiutarlo e ad un certo punto lui si avvicina talmente tanto da baciarmi. Sento il contatto con le labbra, ma il sogno crolla. Finisco in black world e con una DEILD riesco a incubare il sogno. Riparto da casa mia e sto volando! Stavolta la differenza è che sono lucida. Una parte di me vorrebbe fare altro ma finisco per voler cercare di nuovo la compagnia del centauro e farci ora una chiacchierata da consapevole. Sorvolo una collina d’erba e trovo il mio amico che corre dietro a dei centauri corazzati di nero. Li sta inseguendo.
Vedo la scena dall’alto e il centauro mi dice <<Va via! Ti prenderanno>> e mi accorgo che i centauri non stanno fuggendo da lui, ma puntano verso di me e lui sta cercando di rincorrerli per fermarli. Qui il sogno crolla d'improvviso.