E.. no, non finisce quiSogno fatto il 29/04/15È parecchio che non scrivo sul forum e passo di rado in chat. La mia vita sta prendendo delle svolte e ci sto più o meno dietro, così per un po' mi sono discostato dai lucidi. Ne ho avuti alcuni, ma non mi sono mai messo a scriverli. Erano brevi e inconcludenti, oppure faticavo a ricordarli. Poi due notti fa ho avuto una DEILD che ho fallito e i sogni in generale si sono fatti più vividi. Stanotte invece la DEILD è andata a buon fine e ho voluto cogliere l'occasione per scrivere nuovamente sul diario.
Vado a dormire piuttosto presto. Essendo in periodo esami posso stare a casa e avere un ciclo del sonno più regolare. Prima di mettermi nel letto sono felice per alcuni avvenimenti accaduti in giornata.
Mi sveglio verso le 7 quando mia madre viene a svegliare mia sorella. So che dovrei dire loro che vorrei svegliarmi alle 9 e che sarei grato se poi mia madre ripassasse. Ma sono troppo stanco e resto nel letto quasi immobile. Mi risveglio quasi quaranta minuti dopo. Ricordo che volevo mandare un messaggio ad R. Accendo il telefono e colgo l'occasione anche per dire a mia madre quella cosa. Scrivo il messaggio e rimetto subito via il telefono rimettendomi a dormire. Ho freddo ai piedi e lo stimolo per andare in bagno. Eppure non voglio alzarmi. Ricordo bene i sogni fatti durante la nottata e mi sarebbe tanto piaciuto che non fossero finiti lì su due piedi.
Cerco di addormentarmi ma per un po' non ci riesco. Non arrivo tuttavia a provare frustrazione.
Ad un tratto arriva un'ipnagogica uditiva che quasi mi risveglia dal mio stato di semi-coscienza. Molto curioso.
Ne rimango colpito perché riconosco essere una canzone dei Blink 182:
Feeling this.
Ricordo subito la DEILD fallita di due giorni prima. Anche quella era partita con una canzone, insomma quella DEILD che mi piace chiamare MMILD. Quella volta la canzone invece era
Phenomenon dei Thousand Foot Krutch.
In ogni caso ascolto la canzone e la canto mentalmente lasciandomi trascinare dalla sensazione, specie sul lato emotivo. Cerco però di restare anche concentrato. La MMILD di due giorni prima era fallita perché ero così ossessionato dal "devo ascoltare la canzone e non farmi distrarre" che quando mi ero poi ritrovato in un sogno in cui ero nella metro con le cuffie, beh non me ne ero neanche accorto.
Questa volta non voglio commettere lo stesso errore.
Sento qualcuno che mi tocca i capelli, anzi me li tira un po'. È mio padre che mi dice di svegliarmi.
Non so se sia un ipnagogica o meno così reagisco con un leggero movimento della testa come a dire "no, non ora". Mio padre mi lascia in pace e riprendo ad ascoltare la musica mentale.
Mi ritrovo dentro un sogno quasi senza accorgermene. Incredibile, come ogni volta. Catapultato in una visione senza neanche comprendere quando tutti abbia avuto inizio.
Sono nella parte sotterranea della metro che si trova prima dei tornelli. Vedo un manico sulla destra che scorre lungo la parete, forse usato da chi cammina a fatica. Mi ci appendo subito d'istinto per concretizzare l'idea che sono dentro un sogno. Mi aggrappo all'asta di metallo senza problemi, quindi mi trascino in avanti e poi inizio a camminare.
C'è molta gente. Fermo una signora e le chiedo dove porta questa metro. Mi risponde che non lo sa.
Vedo una biglietteria e noto un'altra donna, bionda, che parla con l'edicolante. Rivolgo anche a lei la stessa domanda.
"In centro.." mi risponde.
Sto per chiederle: "Nel centro di quale città?", ma non lo faccio. Voglio apparire come un turista e non uno completamente estraneo.
Chiedo un biglietto anche io e tiro fuori il portafoglio per pagare.
Una ragazza mora, dai tratti medio-orientali, mi si avvicina. "Ecco tieni un biglietto. Faccio io, non c'è bisogno che ne compri uno" mi dice sorridendo.
Raccolgo le monete che mi erano cadute a terra e prendo il biglietto. Saluto la ragazza e passo i tornelli.
Arrivo in un lungo tunnel che dovrebbe portarmi ai treni. Saltello e corro sulle pareti come mio solito, poi però riprendo a camminare normalmente.
Il tunnel invece che condurmi alla metro però mi porta ad una festa in discoteca. Una discoteca all'aperto che si affaccia su un parco e che ha un piano rialzato, una specie di palcoscenico dove possono stare solo gli "invitati speciali".
C'è SZ che mi fa entrare senza problemi. Forse bevo qualcosa, ma non ricordo. Parte la musica e tutti ballano. Mi unisco, forse perdendo un po' di lucidità. Mentre ballo il cielo continua a cambiare. Ogni tanto sembra sia giorno, ogni tanto notte fonda. Faccio un po' quello che se la tira perché è sul palcoscenico e faccio dei balli un po' strani.
Noto che tra la gente che c'è giù dal palco ci sono sia amici del liceo che dell'università. Alcuni li conosco solo di vista. Uno di loro si mette a ridere per come sto facendo il gradasso. Decido di mostrargli che ne ho tutto il diritto. Il cielo torna luminoso e pare quasi mezzo giorno. Vado verso un'estremità del palco e prendo la ricorsa. Salto in alto e poi atterrò tra le perso tirando un doppio pugno al terreno ghiaioso che trema e si scombina per l'onda d'urto. Il ragazzo di prima resta molto colpito.
Cammino tra l'erba e guardo le persone che ci sono intorno. Il mio lato animale spinge per gli istinti più scontati ma io lascio stare. Vedo due ragazze sedute a gambe incrociate che parlano. Corro verso di loro e ne salto una facendo "la cavallina". Tra le loro risate mi allontano e raggiungo un gruppo di ragazzi dell'università, tra cui c'è D. Vedo se riesco a imporle mentalmente un'idea senza parlare. Lei alza lo sguardo e mi dice "Sì ok, dopo".
Vedo che la zona è recintata da una sottile rete metallica verde, ma che nelle vicinanze c'è uno squarcio da cui si può uscire. Vado verso di quello e di colpo il tutto sembra svanire. Ma non verso il nero. Questa volta verso il bianco.
Sento la voce del mio amico H che mi dice che il sogno è finito. Rispondo che pare proprio di sì.
Ricordo di colpo che volevo fare una task proposta dal Alrescha tempo fa. Lei parlava di una mela invisibile, solo che io un po' distrattamente penso ad una pallina da tennis invisibile.
"Mannaggia ora che mi sono ricordato delle cose che volevo fare..."
Poi però vedo che la rete c'è ancora. Mi ci aggrappo e la visione ritorna, proprio come quella di prima. Solo che sembra ci sia meno gente. Il palco non c'è più ma nelle vicinanze ci sono dei palazzi con le mattonelle rosse.
Vado verso la parete e fingo di lanciarci una pallina contro. Non sento nessun rimbalzo e non ho l'impressione di avere niente in mano. Fingo di riprenderla al volo e rilanciarla, ma ancora è come se lo facessi nella realtà. Non sento nulla. Lo faccio altro 2-3 volte e alla terza quando faccio il gesto dell'afferrare la pallina sento l'aria più pesante. Comincio a lanciarla verso l'alto e riprenderla, sempre con l'immaginazione. Dopo poco mentre immagino la pallina al culmine della sua altezza un pallino giallo appare e scompare. Continuo così e dopo poco compare una pallina da tennis. Ma è maledettamente difficile da afferrare! Mi scivola dalle mani e ogni volta che la lancio fatico a riprenderla. Al quarto o quinto tentativo addirittura per afferrarla cado con il culo a terra.
Mi metto a ridere mentre continuo a cercare di afferrare quella maledetta. Poi però mi sguscia dalle mani e rimbalza via, come se avesse vita propria. Tutto diventa di nuovo bianco. C'è solo la pallina che rimbalza via e un quadratino in basso a sinistra. Sembra una di quelle caselle "Accetto i termini e le condizioni del contratto".
La voce di H ritorna: "Questa volta è finita?"
"Ma, mi sa di no sai" dico io cliccando sulla casella. Poco dopo sono di nuovo nello stesso posto. Mi chiedo perché la voce di H compaia in quelle situazioni, ma non trovo risposta. Mi guardo attorno: c'è sempre meno gente.
So già che voglio fare un'altra task, ovvero diventare invisibile. Ma non in modo che gli altri non mi vedano, voglio proprio che anche io stesso veda il mio corpo trasparente. Ho subito un'idea per facilitare la cosa, forse perché penso ai camaleonti. Mi avvicino ad una parete rossa e mi ci schiaccio contro. Osservo allora la mia mano premuta contro il muro: "Dai, dai, diventa rossa, diventa come il muro".
In lontananza vedo SC che mi nota e inizia a correre dietro di me. Dietro ci sono 10 o 15 ragazze urlanti: "Eccolo, eccolo!!!". Sembrano contentissime di vedermi.
"Devo diventare invisibile prima che arrivino!" penso subito. Le sento che si avvicinano ma la mia mano resta normale. Quando mi hanno quasi raggiunto.. boom. Il muro diventa ricoperto di erba secca e la mia mano diventa trasparente.
"...Dov'è finito?" dice SC.
Io sghignazzo ma poi mi sveglio definitivamente.Mia madre mi fa notare che sono le 9. Successivamente chiedo a mio padre se prima fosse passato in camera per svegliarmi. Mi dice di no e deduco quindi che anche quella fosse un'ipnagogica a tutti gli effetti.