Alla fine di un sogno.
Arrivo in una sala di gioco, è un po' buio. Ci sono delle persone sedute attorno a una sorta di pista, su di cui viaggiano delle buche trasportate da nastri. I giocatori dai loro posti lanciano delle palle per centrarle. Bisogna unire la palla giusta alla buca giusta. C'è in premio il modellino di un castello, o qualcosa del genere. Mi avvicino e faccio un tentativo, ma il tiro fallisce. Mi sembra di udire la voce di un'amica dietro di me, mi volto, ma ci sono altre donne. C'è mia madre lì vicino. Vengono trovate una palla ovale e la buca corrispondente. Il gioco è quasi finito. Il tiro di una signora alla mia destra fallisce. Ora palla e buca sono entrambe vicine a me. Raccolgo la palla e la schiaccio contro la buca, ma rimbalza e non rimane lì. Un mio amico è alla mia sinistra, ora ha lui l'occasione. Ha dei ragazzi intorno. Mi offende, mi dice bastava appoggiare la palla, anziché tirarla. Gli dico che non è valido, lui va a domandare alla direzione e torna dicendo che poi basta spegnere la luce per un momento. Io spero fallisca mentre mi alzo per andarmene. Appoggia la palla, ma il contatto non funziona. Non succede nulla.
Esco, mi ritrovo nel cortile della casa di mia nonna paterna. Penso ai sogni e
capisco che quello è uno di essi. Spicco il volo, vado verso sinistra, dove è più libero dai palazzi, volo oltre una rete e salgo, ma il sogno sfuma. Faccio una spin veloce verso sinistra e spero di finire in un falso risveglio.Falso risveglio: sono nel letto, non sono sicuro di sognare. Sento due che parlano al telefono di politica. Uno vuole accusare l'altro tramite un video...
Sono le 5:30.
Sono per la strada con delle persone. Non ricordo il sogno prima. Rimango da solo per un momento e domandandomi se sto sognando,
capisco che è così. La mia visione è limpida. Ci sono palazzi tutt'intorno. Volo salendo, voglio volare più in alto del palazzo più alto alla mia destra. Quando sono più in alto atterro sul suo tetto e il sogno sfuma mentre lo faccio. Un rapido spin verso sinistra e una capriola in avanti.Ultimamente ho iniziato a pensare che le capriole siano più efficaci dello spin.
Almeno un altro sogno in cui mi
accorgo di sognare, ma non me lo ricordo.
Sono a letto e penso di essere sveglio, ma
non ne sono sicuro. Mi riaddormento.
Falso risveglio.
Sono nella vecchia casa dei miei. È notte. Mi alzo e vado in salotto, mi volto e vedo mio padre che dorme sul divano. Non voglio svegliarlo, così torno indietro, entro nella mia vecchia stanza a sinistra, ma lì c'è mia madre che dorme e la sveglio senza volerlo. Chiedo scusa e mentre esco mi dice qualcosa. Torno in quella che dovrebbe essere presumibilmente la mia stanza in fondo al corridoio, che in realtà non esiste.
Mi accorgo di sognare. Vado nel terrazzo, che pure non esiste nella realtà, mi ricordo di volermi vedere mentre dormo. Siccome nella stanza ci sono due letti, decido di volermi vedere in entrambi. Torno in camera e vedo due figure che dormono nei letti. Mi volto e adesso voglio vedere quattro me stesso. Stavolta ci sono due figure per ogni letto. Mi avvicino a quella più a destra e quando la raggiungo sparisce.Falso risveglio.
Sono di nuovo nella stessa stanza. In camera entrano due uomini che sembrano poliziotti in cerca di qualcosa. Mi domando se sto sognando.
Ma sì, spicco un salto fino al soffitto e torno giù lentamente. Non mi è piaciuto come volo, quindi ci riprovo e questa volta fluttuo senza ricadere. Vado in terrazzo, ora è giorno. È come se fossi nella stanza dei miei dove abitano ora. Ci sono delle cose che afferro tramite telecinesi, prese non ricordo dove, probabilmente da un cesto. Una banana, poi raccolgo un cetriolo da terra e lo faccio fluttuare. Lo faccio sporgere oltre il parapetto e cade giù. Vado a vedere dov'è finito e lo faccio risalire.
Guardo il palazzo di fronte, voglio vedere oltre, quindi, decido che deve crollare. I piani si schiacciano a partire da quelli bassi, quindi l'edificio collassa.Torno dentro e dico ai due uomini di guardare il palazzo, mentre ridacchio. Quando mi volto il palazzo è ancora lì, come se non fosse successo niente. Voglio crolli nuovamente. L'edificio trema, si sbriciola e questa volta è proprio raso al suolo. C'è un altro piccolo palazzo oltre, di color bianco, di pochi piani. Uno spicchio di luna è alla sua sinistra, in basso, vicino l'orizzonte. È strano, sembra che abbia un buco, come se fosse stato sbocconcellato. Dico agli uomini che farò crollare anche quell'edificio. Ma quando mi volto il palazzo è scomparso, tanto meglio. Rido.
Ora di fronte a me c'è un grande prato, proprio quello che stavo cercando. Rido ancora, sono felice. Volo fuori dal terrazzo, verso il prato. Per raggiungerlo devo attraversare una strada.
Un grosso furgone di color verde oliva proviene da sinistra e sembra voglia bloccarmi il passaggio. Vedo l'autista. So che vuole impedirmi di raggiungere il prato. Spingo il furgone in parte, per passare oltre. Ma questo non molla, mi gira dietro e standomi addosso riappare da destra. Usando la telecinesi gli do una manata per farlo cadere e lui si cappotta sul fianco nel prato. Me ne sono liberato.
Ora posso volare tranquillo. Mi accorgo di essere nella corte a casa di mia nonna materna. La stalla è di fronte a me, mi volto per vedere la casa. Ha dei piani in più e le porte e le finestre sono sfumate. Sto volando verso la stalla, ma non ci voglio andare, il mio volo sembra volermi condurre proprio lì. Mi sforzo di rallentare fino a fermarmi, viro a destra e faccio il giro della corte, mentre salgo di quota. Sento una musica angelica e un coro: “din din daaaaa”. (era bellissimo) Saluto nonna che stende la biancheria sul terrazzo del primo piano. Non sono sicuro mi abbia visto. Mi voglio trovare la coda, così immagino di averla. Ne scorgo l'ombra a terra: è una coda lunga e grande. L'afferro con la mano destra, appare come una moltitudine di code legate insieme. Ha un colore rosso un po' scuro, molto intenso. Riesco a muoverla. Atterro sul parapetto di un terrazzo e camminando penso di trasformarmi le mani in zampe. Me le guardo, ma sono ancora umane. Allora voglio cambiarle fissandole, ma il sogno sfuma.Sono le 7:30.
Di nuovo, un sogno e poi almeno una volta
mi accorgo di sognare, ma non ricordo.
Sento gli inquilini del piano di sopra fare una confusione bestiale.
Però io ho i tappi alle orecchie, quindi è strano sentire così forte. Capisco di sognare. Sto aspettando in momento giusto per potermi alzare dal letto, senza svegliarmi. Il bambino tiene la tv alta e la madre lo rimprovera. Poi però è lei che passa l'aspirapolvere e fa un casino terribile. Più mi copro le orecchie e più lo sento. Poi il rumore è insostenibile e comincio a dubitare di stare ancora sognando. Penso al soffitto che è troppo sottile.
Falso risveglio.
Faccio per alzarmi e uscire da una finestra a destra, in camera a casa mia. Nella realtà la finestra non c'è. Ma non vedo bene, è troppo sfumato, vorrei volar fuori ma so che non vedrei. Torno a letto, aspettando un momento migliore. Anzi, decido di iniziare comunque il mio sogno lucido. Mi alzo e vado a sdraiarmi nel vano di un mobile a sinistra del letto. Mobile che pure non c'è nella realtà. Ci sto tutto nel vano. C'è un cuscino messo a 45°. Attendo di riuscire a vedere meglio. Sento arrivare mamma che mi parla, però penso lei sia nella realtà. Percepisco anche il mio corpo reale, che però è anch'esso sognato. Mi sto ingannando. Le dico che sto dormendo. Lei insiste a rompere dicendo che devo mettere un asciugamano sotto la testa, per non sporcare il cuscino. Io mi domando che senso abbia. Lei afferma che se l'asciugamano si sposta e si toglie, non importa. Quindi lei se ne va.Mi sveglio e controllo, l'asciugamano c'è. Quindi sto ancora sognando, ma non me ne rendo conto.
Falso risveglio.
Mi alzo, sono in una camera e questa volta ci vedo bene. Voglio giocare con la telecinesi. Sopra un mobile ci sono delle statuine. Devo insistere all'inizio per muoverne una, con un po' d'impegno viene verso di me. La faccio tornare a posto, ma cade oltre il mobile e finisce per terra e nel mentre ne fa cadere un'altra. Raccolgo entrambe una alla volta, facendole fluttuare sopra il tavolo. Alla loro sinistra c'è una statuina di una volpe su due zampe, che mi ricorda una che dovrei avere nella realtà, anche se è più alta. È una falsa memoria. Muovo la statuina e cade giù. La faccio volare nelle mie mani e di nuovo la metto sul tavolo. Non sono molto soddisfatto, così decido di utilizzare la mano invisibile. (una finta mano che posso muovere come voglio, già impiegata con successo in altri lucidi) Afferro la statuina e stavolta la muovo meglio e più in fretta, senza farla cadere. Nel mentre essa cambia forma due volte, diventando una volpe seduta, su di un piedistallo. La rimetto a posto, stando attento che non cada.Sono le 9:30.
Ieri sera ho letto molto prima di andare a dormire e poi una volta coricato ho fatto meditazione.