da Hari » 08/09/2017, 21:33
Sogni lucidi pomeridiani del 4 settembre 2017
Sono in macchina con mia madre che improvvisamente comincia ad inveire contro di me. E' furiosa e in quel momento mi accorgo di stare sognando, credo grazie ai miei esercizi quotidiani di consapevolezza, nei quali spesso durante la giornata mi fermo a chiedermi se sto sognando e faccio test di realtà. Scendo dalla macchina ma qui qualcosa mi trattiene, il sogno collassa e mi ritrovo paralizzato sul letto. Scendo e vado in sala hobby dove incontro mio padre e faccio un urlo di gioia con lui che mi guarda tra il perplesso e il divertito. Era un po' che non riuscivo ad entrare stabilmente nell'ambiente onirico attraverso la paralisi, probabilmente a causa del caldo eccessivo di questa estate che non mi permetteva di dormire bene il pomeriggio. Ora che ci sono riuscito non riesco a trattenere la gioia. Vado di sopra canticchiando, esco velocemente dal portone e dal cancelletto e mi fermo un po' lì davanti. Non sono ancora pienamente soddisfatto, devo stabilizzare di più il sogno e inizio a sfregarmi le mani e toccarmi il corpo un po' dappertutto. Osservo le mie gambe e ne sento la consistenza, poi quando sento che il sogno si è stabilizzato abbastanza mi dirigo lungo la strada che inizia di fronte a casa mia. Con me ora c'è un tizio che mi accompagna e mi parla. Ora è notte e non c'è nessuno in giro, al che il tizio mi dice qualcosa tipo: "mi sto annoiando, era meglio quando irrompevi nelle case altrui" ma io rispondo che non è il caso, voglio proseguire per questa strada e vedere cosa ha in serbo per me il mio inconscio. Qui purtroppo ho un vuoto di memoria. Il ricordo torna che è di nuovo giorno e mi trovo in un luogo completamente diverso, una strada di campagna, sempre in compagnia di questo tizio. Incontriamo degli individui bizzarri, uno di questi ha con sé un palloncino a forma di animale, forse un cavallo e lui stesso è una specie di animale antropomorfo. Qualcosa mi dice che l'ho già incontrato in un altro sogno e l'altro individuo che è con lui mi dice qualcosa tipo "non ti ricordi di lui ?" dicendone anche il nome che però lì per lì non capisco. Io dico di ricordarmi di averlo già incontrato ma di non ricordarmi come si chiama e mi giustifico dicendo che quella volta il sogno era durato molto e ho fatto molte cose prima e dopo l'incontro ed è impossibile ricordare tutto. Gli chiedo il nome, lui risponde di chiamarsi "Miki", allora dico a me stesso che stavolta devo assolutamente ricordare questo nome e dico anche al mio accompagnatore di memorizzarlo mentre Miki va via. Chiedo qualcosa che ora non ricordo più all'altro tizio, lo guardo in faccia, ha una bocca enorme che si allarga in un sorriso un po' inquietante, sembra una specie di clown. Ora incontro un uomo, chiedo qualcosa anche a lui e mentre mi parla lo seguo mentre entra a casa sua. Passiamo di stanza in stanza e in una di queste vedo delle scale che scendono al piano di sotto e spero che non si diriga lì perché il solo pensiero di seguirlo lì sotto mi disturba. Fortunatamente tira dritto ed entra in un'altra stanza, che è anche l'ultima, dopodiché lo saluto scusandomi per l'intrusione ed esco di nuovo all'aperto. Qui ritrovo il mio accompagnatore, gli dico nuovamente di memorizzare quel nome e lo scrivo anche su un foglietto, ben conscio che non potrò portarlo con me nel mondo fisico ma sapendo che scriverlo mi aiuterà a ricordarlo. Poi mi ricordo una task che mi ero prefissato tempo fa ma che alla fine mi sono sempre dimenticato, ovvero chiedere ad un p.o. di tornare nei miei prossimi sogni a dirmi che sto sognando o a farmelo capire in qualche modo. Lo dico al mio simpatico accompagnatore, ma non ricordo la sua risposta. Insieme proseguiamo il viaggio nel mio inconscio e poco dopo ci imbattiamo in un luogo molto affollato, una struttura coperta con una scritta in alto al centro. Scendiamo dalla strada lungo una breve discesa erbosa e incontriamo degli animaletti colorati che nel sogno ricordo di aver già incontrato poco prima nello stesso sogno e che si erano mostrati un po' scontrosi (sono animali parlanti), quindi decido di lasciarli stare. Sotto la copertura ma anche appena fuori di essa ci sono degli strani esseri impegnati in varie attività ricreative. Mi ricordo un rettiloide bipede verde alto circa due metri che gioca a palla con un altro essere, e altri animaletti colorati di piccole dimensioni simili a quelli di prima. Arriviamo davanti ad un tavolo sopra il quale ci sono due aliene donne. Non ricordo bene come erano fatte, ricordo che erano nere o vestite di nero, avevano l'aspetto di ibridi uomo-animale, comunque di aspetto gradevole. L'impressione lì per lì era che si trattasse di una razza aliena e che per la loro razza fossero considerate avvenenti. Insomma questo a quanto pare è una specie di ritrovo per razze aliene varie, tutte piuttosto pittoresche. Saluto le due femmine aliene, ci presentiamo stringendoci la mano e dicendoci i rispettivi nomi, io però non riesco a ricordare i loro. Una di loro poi indica una loro amica sdraiata sul tavolo che ci ha totalmente ignorati dicendo che è una scorbutica e maleducata. Chiedo loro come si chiama questo posto, mi rispondono e immediatamente ricordo anche che c'è scritto sull'insegna in alto e subito la guardo, ma purtroppo non riesco proprio a ricordare questo nome. Qui inizio a perdere lucidità, perché al posto delle due aliene e del mio accompagnatore compaiono alcuni miei amici e io mi comporto come se fossero sempre stati lì. Inoltre nel sogno sono convinto che quegli stessi amici si trovino con me in questo momento anche nel mondo fisico e che mi sono addormentato su una poltrona durante una partita a poker. In pratica so di stare sognando ma ho completamente confuso il contesto esterno al sogno, non ho più coscienza di cosa ho fatto prima di addormentarmi e di dove mi sono addormentato. Nel frattempo lo scenario è cambiato, ora siamo a casa mia sempre con questi amici. Ad un certo punto dico loro che questo è un sogno e che loro sono solo dei p.o. ed ecco che cominciano a guardarmi storto e con aria minacciosa. Mi sto annoiando perciò mi alzo e mi accingo ad uscire, mentre uno di loro mi minaccia ma io rispondo che non gli conviene mettersi contro di me dato che sono come una divinità qui dentro. Mi allontano perché voglio assolutamente evitare scontri, niente più violenza nei miei sogni, questo almeno nonostante la bassa lucidità me lo sono ricordato. Esco dalla porta finestra e mi dirigo verso casa di mia zia. Arrivo davanti al portone ma...il portone non c'è ! Provo ad aprire un varco nella parete a suon di pugni ma essa non cede minimamente anzi reagisce come nel mondo fisico, il muro è solido e mi faccio anche un po' male alla mano destra. Faccio il giro e passo dalla porta finestra sul retro. Qui incontro una coppia che non conosco, forse i nuovi inquilini in affitto da mia zia. Entro in casa ma questi due non sono per niente contenti della mia presenza. La donna in particolare mi aggredisce verbalmente, non vuole che stia lì, allora io mi scuso dicendo che credevo di trovarci mia zia. Lei mi dice che posso andare al piano di sopra e io rispondo che è proprio lì che volevo andare. Tuttavia, appena sotto le scale, incontro l'inquilino del piano di sopra, anche lui non proprio contento della mia presenza. Per evitare anche qui lo scontro mi invento che devo cercare una cosa che devo aver perso lì quando ci abitava ancora mia zia. Salgo con lui che mi segue e mi controlla, entro in una stanza e comincio a rovistare nei cassetti senza sapere cosa sto cercando. Mi viene in mente che l'oggetto potrebbe essere una pennetta USB, e poco dopo la sento tra le dita, mentre rovisto tra gli indumenti in un cassetto di un comò. L'uomo non mi stacca mai gli occhi di dosso, provo ad usare i miei poteri onirici per farlo addormentare ma senza successo. Alla fine tiro fuori la pennetta dal cassetto e gli dico che ho trovato quello che cercavo. Ora esco sul balcone, con il tizio che continua a venirmi dietro ma si ferma a trafficare con dei panni stesi su un filo appeso alle pareti. Ora che sono qui decido di attuare la task del volo partendo dal salto dall'alto. Salgo sul cornicione e scendo sulla tettoia circostante, ma come al solito mi vengono le vertigini, ho paura a lasciarmi andare e l'esitazione e la forte emozione fanno collassare il sogno. Mi lascio andare solo quando il sogno è ormai deformato e immediatamente tutto diventa buio. Cerco di riprendere il sogno e per un attimo sento una lieve sensazione di caduta nel vuoto ma alla fine mi ritrovo sul mio letto in stato di paralisi. Qui non ricordo bene cosa accade, probabilmente mi ritrovo in un falso risveglio. Successivamente mi trovo di nuovo in paralisi e rientro nel sogno da lucido. Esco in strada e dato che so di avere ormai poco tempo (sto sognando credo da almeno mezz'ora) penso di usare la tecnica di entrare in una casa qualsiasi per poi uscire dalla parte opposta e trovarmi così in un nuovo scenario. Scelgo la casa dei vicini, che tra l'altro è stato il luogo che ho sognato in quello che credo di poter considerare il mio primo lucido, diversi anni fa. Per entrare devo scavalcare il muro di recinzione e provo ad aiutarmi prima salendo su una cabina elettrica, ma è troppo bassa. Vedo uno scooter parcheggiato sul marciapiede, ci salgo sopra e mi aggrappo al muro, qui però lo scooter si sbilancia e cade portando giù anche me che a mia volta tiro giù il muro come fosse fatto di plastica. Ora il muro è a terra, entro nel giardino poi all'interno della casa. La porta è aperta e dentro non c'è nessuno, è spoglio e le pareti sono brulicanti di lucertole o gechi, sembra essere abbandonata. Esco da un'altra porta e mi trovo nel giardino dall'altra parte ma quello che trovo qui è qualcosa di inaspettato. Le lucertole che avevo visto all'interno della casa qui le ritrovo in dimensioni extra large ! Sono dei coccodrilli o alligatori, ce ne sono molti e giacciono su un terreno fangoso e melmoso. Uno di questi all'improvviso si muove, io passo velocemente in mezzo per raggiungere il muro di recinzione, scavalcarlo ed uscire da questo posto che non mi trasmette buone sensazioni. Tuttavia quando ci arrivo e mi affaccio dall'altra parte vedo lo stesso scenario, altro terreno fangoso e altri coccodrilli. L'atmosfera comincia a farsi pesante, decido di tornare indietro e lasciarmi alle spalle questo luogo che percepisco in qualche modo ostile. Qui però probabilmente mi agito troppo o semplicemente è scaduto il mio tempo e il sogno inizia a deformarsi, mi trovo prima in terza persona ad osservare un paesaggio di campagna, poi mi sveglio.
Breve esperienza notturna dell' 8 settembre 2017
Mi trovo all'aperto in un luogo indefinito, forse un'altra città, non ricordo cosa sia successo prima. Ad un certo punto mi sento attrarre verso l'alto da una forza invisibile, mentre una sorta di voce interiore mi dice di lasciarmi andare, di lasciarmi trasportare da questa forza. Mi era già successa altre due volte questa cosa, e come quelle volte le sensazioni sono molto forti e impossibili da descrivere. Quello che percepivo in quel momento era che lasciandomi andare non sarei più potuto tornare indietro, come se quella forza mi stesse trasportando in un luogo senza ritorno. Anche le altre due volte avevo provato la stessa sensazione. La prima volta fui trascinato prima orizzontalmente verso un altissimo grattacielo poi verticalmente lungo il grattacielo stesso a velocità sempre maggiore fino a raggiungere la vetta dell'edificio, e in quel momento sentii un suono mai sentito prima, una specie di crack metallico, non so come descriverlo. La seconda volta
l'ho riportata anche qui su questo diario, fui attratto verso l'alto e mi aggrappai a qualunque cosa per non salire e alla fine prima di essere scagliato a tutta velocità verso l'alto decisi di svegliarmi. In seguito me ne pentii. Stanotte mi capita di nuovo e stavolta voglio lasciarmi andare ma qualcosa dentro di me mi blocca o e mi ritrovo in stato di paralisi. Da qui tento di indurre nuovamente quella situazione, mi rotolo giù dal letto e rimango per un po' sdraiato supino sul pavimento,
immaginando di levitare e fluttuare a mezz'aria, ma non accade nulla. Tutto ciò non a caso dopo aver parlato proprio di questo ieri sera in chat con Melody. Mi sento di poter confermare quanto detto da lei sul fatto che questo tipo di esperienza non può essere indotta in maniera improvvisata come fosse una task del sogno lucido ma è un qualcosa che si verifica spontaneamente. Non mi resta che sperare che ricapiti presto, cercando la prossima volta di vincere questo blocco interiore e lasciarmi andare.
May my heart be my guiding key