Sogno lucido notturno del 2 ottobre 2017
La piazza
Sto giocando ad un videogioco in cui mi trovo in uno scenario del quale ho un falso ricordo onirico, che mi dice che è un po' che non riesco ad uscirne. Qui però trovo uno stretto cunicolo in basso, ci entro dentro e vedo che mi conduce ad un altro scenario del gioco e penso "finalmente ! Ora devo far vedere a mio fratello che ci sono riuscito prima di lui !" Da qui entro in un altro cunicolo, poi un altro e un altro ancora. Successivamente i cunicoli diventano piani di un edificio e li scendo uno per uno finché ad un certo punto non decido di risalire, forse inquietato da questa situazione. Qui sono dentro la scena e salgo rapidamente le scale fino a trovarmi all'esterno su un balcone che dà su una piazza. [slpc]Qui realizzo di stare sognando, e mi ricordo subito la task suggeritami da Melody, ovvero quella di restare fermo ad osservare il sogno in attesa che accada qualcosa. Mi fermo guardando verso la piazza, ci sono delle persone ma non tantissime. Rimango fermo con le mani appoggiate alla ringhiera ma dopo alcuni secondi il sogno crolla. Riesco subito a riprenderlo dallo stesso punto in cui l'avevo perso e stavolta, prima di iniziare la task, decido di stabilizzare meglio l'ambiente onirico, scendo le scale e mi ritrovo nella piazza. Faccio un giro, poi quando ritengo che il sogno sia abbastanza stabile mi fermo in piedi ad osservare un lato della piazza. Resto così per circa un minuto ma non accade nulla di particolare. Forse sarei dovuto rimanere più tempo in attesa o forse non sono stato abbastanza attento all'ambiente circostante e mi sono perso qualcosa. Il sogno prosegue con una passeggiata nella piazza, ricordo una piazzola improvvisata come pista da ballo con un piccolo gruppo di persone che ballano. Più avanti incontro una donna di colore grassa seduta in disparte ad un tavolo. Sembra diversa dagli altri p.o. che sono tutti occupati a camminare e/o a parlare tra loro, questa donna invece sta per conto suo. Provo a parlarci ma reagisce in malo modo, convinta che volessi in qualche modo "provarci" con lei. A questo punto compare un uomo che so essere il compagno della donna. Dice qualcosa ma non sembra particolarmente ostile nei miei confronti, rimane al suo posto
senza intervenire nella discussione. Capisco che si tratta di normalissimi p.o. privi di personalità dunque mi allontano alla ricerca di qualcosa di più interessante[/slpc]ma poco dopo il sogno svanisce.
Sogno lucido pomeridiano del 5 ottobre 2017
Lucido sull'amaca
Mi addormento sull'amaca e al termine di un sogno [slpc]mi sveglio in stato di paralisi. Dato che l'amaca in questione non permette di sdraiarsi completamente ma solo di sedersi molto comodamente con la schiena molto inclinata, non mi ero prefissato di lucidare, poiché non credevo nemmeno di addormentarmi. Tuttavia il silenzio della casa (c'era solo mio padre a dormire sul divano) ha fatto sì che prendessi sonno e la posizione insolita ha provocato il risveglio in stato di paralisi. La stessa posizione insolita però mi rende anche più difficile "uscire" dal corpo fisico e prendere il controllo di quello onirico. All'inizio provo ad alzarmi ma continuo a muovermi col fisico seppur in maniera impercettibile. Resto così per diversi minuti in cui cado in una serie di falsi risvegli. Alla fine riesco finalmente a prendere il controllo del mio corpo onirico e ad alzarmi. Mi sento ancora pesante e non vedo nulla, inizio a toccare intorno a me, sento la superficie dura di un tavolo coperto da una tovaglia. Afferro la tovaglia per tirarla via ma in quel momento mi convinco che sia una piccola tovaglietta e così risulta essere. Quando finalmente acquisisco la vista, mi trovo davanti le vecchie poltrone che avevamo in casa fino a qualche anno fa, coperte da una fodera a triangoli blu e gialli, con due file di piccoli led luminosi ai lati. Le pareti sono bianche e non ci sono né quadri né mensole o altre cose appese. Guardo verso la cucina, il frigo assomiglia a quello reale ed è nella stessa posizione ma il resto sembra più una camera da letto che una cucina. C'è un grosso armadio grigio e altri mobili dello stesso colore. Apro l'armadio e ci trovo un grosso scatolone che quasi cade giù ma riesco a bloccarlo chiudendo in tempo l'armadio. La zona ora si è interamente trasformata in una camera da letto. C'è uno strano dispositivo elettronico, di forma allungata e con un piccolo schermo quadrato di circa 10 centimetri di lato. Ci sono dei tasti, sembra una specie di radio, la accendo e sento una voce che parla ma non ricordo cosa dice. Ad attirare la mia attenzione però c'è uno stereo di quelli portatili dalla forma allungata e con le estremità arrotondate. Quello che mi colpisce è il colore, un azzurro molto acceso che risalta in quell'ambiente un po' opaco. Continuo ad esaminare questa stanza, accanto al letto vedo un comodino che mi sembra in qualche modo familiare anche se non ricordo bene come era fatto. Poco dopo penso di uscire ma il sogno si sfalda e mi trovo nuovamente in stato di paralisi senza più riuscire a prendere il controllo del corpo onirico[/slpc]. Dopo un po' vengo svegliato da mio padre che russa.
Sogno lucido notturno dell' 8 ottobre 2017
Lucido con buon controllo e situazioni varie
Son
o sdraiato sul letto a pancia in giù in uno stato che potrei definire pre lucido perché ho un piccolo schermo davanti a me e cerco di usarlo per farmi mostrare eventi del mio passato. La cosa è stata certamente influenzata dalla lettura, prima di addormentarmi, di un mio lucido di circa un anno fa in cui tentavo qualcosa di simile. Chiedo di mostrarmi qualcosa della mia infanzia e sullo schermo compare un immagine di un pupazzo bianco dall'aspetto un po' inquietante che non so descrivere né ricondurre a niente che ricordi. Faccio un altro tentativo ma qui il sogno inizia a deformarsi e poco dopo [slpc]prendo piena lucidità e mi alzo dal letto, stavolta senza alcuna fatica dato che mi trovavo già da tempo sintonizzato nell'ambiente onirico. Rimango nella mia stanza, mi guardo intorno ed eseguo un esercizio descritto da Castaneda nel suo libro "L'arte di sognare", il quale consiste nell'osservare gli elementi del sogno dando rapide occhiate a più oggetti per poi tornare a quello iniziale. Così facendo, almeno inizialmente, gli oggetti non si modificano e rimangono al loro posto. Lo ritengo un esercizio utile per stabilizzare il sogno, allenare la concentrazione e abituarsi a non farsi coinvolgere troppo da singoli elementi, che possono portare alla perdita di lucidità. All'inizio infatti l'esercizio funziona perfettamente, gli oggetti osservati restano dove sono e come sono finché non mi stanco e gli elementi tornano a comportarsi in maniera anarchica. Decido di uscire di casa, appena fuori dal cancello non so per quale motivo perdo l'equilibrio e cado in avanti sbattendo le ginocchia sull'asfalto e parando la caduta con le mani. Mi rialzo e mi avvio lungo la strada che parte di fronte casa mia, i palmi delle mani mi bruciano un po', mi guardo la mano sinistra e vedo che è leggermente scorticata a causa della caduta di prima. Mi concentro per far rimarginare la ferita e questa lentamente si ricompone davanti ai miei occhi. Mi accorgo poi che la parte scorticata è più ampia di quanto sembrava all'inizio, con le dita della mano destra tiro via un pezzo di pelle. Di nuovo dico mentalmente alla pelle di rigenerarsi e questa esegue come prima, esattamente come si vede in alcuni film,
coi personaggi dotati di poteri rigenerativi, le cui ferite si richiudono da sole in pochi secondi. Nel frattempo sono arrivato ai giardinetti nei pressi della stazione della mia città[/slpc]
ma qui perdo lucidità, almeno in parte. Incontro una bella ragazza bionda che entra nel sottopassaggio e inizio a seguirla con l'intenzione di parlarci. Si trova diversi metri davanti a me e cammina velocemente dunque devo sforzarmi un po' per raggiungerla. Una volta raggiunta, all'interno del sottopassaggio le dico qualcosa che però non ricordo, lei comunque mi ignora. Qui ho un vuoto di memoria, successivamente sono di nuovo ai giardinetti e [slpc]riprendo lucidità. Mi ricordo della task di Melody di restare fermo e vedere cosa succede. Rimango dunque in piedi ad osservare il paesaggio, dando le spalle alla stazione. Dall'altra parte della strada vedo molti alberi dove nella realtà ci sono case e palazzine. Dopo una manciata di secondi si annebbia tutto e mi sento sollevare da terra da una forza che non posso controllare. La cosa mi era già accaduta altre volte questa volta voglio lasciarmi trascinare, non ho più paura di questa forza invisibile però ho dei momenti di esitazione dovuti ad una sensazione di formicolio all'addome, tipo solletico, che questa situazione mi provoca.[/slpc] Alla fine mi ritrovo sul letto e mi sveglio o forse cado in un falso risveglio.
Sogno lucido notturno del 10 ottobre 2017
Mi sveglio al termine di un sogno normale sdraiato a pancia in giù e in pochi secondi sopraggiunge la paralisi. [slpc]Mi sento avvolgere da un calore che parte dai piedi e arriva rapidamente alla testa. Si creano delle allucinazioni tattili e uditive in cui ho la sensazione di essere stretto da dietro da qualcuno. Una cosa del genere qualche anno fa mi avrebbe terrorizzato ma ormai so gestire queste situazioni. Mi rilasso e la sensazione di oppressione e i bisbigli svaniscono ed "esco" dal corpo rimanendo seduto sul letto per un po' in attesa che l'ambiente onirico si formi ma ciò non avviene e dunque mi alzo temendo che possa perdere lucidità e cadere in un falso risveglio. Esco dalla mia stanza e piano piano il sogno prende forma, vado nella stanza dei miei che stanno dormendo, ora mi sento più leggero, provo a levitare ma sento una voce proveniente da non so dove che in qualche modo mi scoraggia a farlo dicendomi che non è questo il luogo o il modo giusto per farlo. La voce dunque mi distrae e non riesco a sollevarmi da terra, esco dalla stanza dei miei e vado al piano di sopra. Qui c'è un po' di luce almeno e rimango un po' a guardarmi intorno ma il ricordo è un po' vago. Ricordo di aver guardato più volte l'ora, prima su uno smartphone nero trovato sopra al tavolo, poi sul display del telefono fisso. Torno di sotto, vado di nuovo in camera dei miei e stavolta trovo mia madre alzata che mi dice qualcosa, immediatamente torno di sopra perché non voglio rischiare di farmi distrarre ed esco di casa. Trovo il cancelletto stranamente aperto, esco e mi rendo conto che piove. C'è una pozzanghera sulla strada, ci metto i piedi dentro, sono scalzo e sento l'acqua fredda sulla pelle. Mi rendo conto di aver perso tempo fin'ora, la lucidità non era al massimo, ora però sento di avere maggiore controllo e provo a fermarmi un attimo a concentrarmi sulle sensazioni ma vengo distratto dal p.o. di mia zia che è appena uscita da casa. Mi chiedo dove vada
a quest'ora, prova a parlarmi ma la ignoro e lei se ne va. Mi guardo intorno e vedo numerosi p.o. in ogni direzione. A circa trenta metri da me la strada è bloccata da alcune auto e altre cose messe in mezzo alla strada a bloccare il passaggio. Non riesco a raggiungere un livello di lucidità soddisfacente, troppa confusione e alla fine mi sveglio senza aver concluso nulla.[/slpc] Inoltre mi sono totalmente dimenticato la task che mi ero prefissato, ovvero quella di attraversare uno specchio.
Sogni lucidi pomeridiani dell' 11 ottobre 2017
Sogno 1: Tentativo fallito di attraversamento dello specchio
Sono sul divano sdraiato supino, [slpc]mi sveglio in stato di paralisi e scendo rotolandomi già sul pavimento. Mi alzo ed esco dalla porta del garage ma poi mi ricordo della task dello specchio e torno indietro per dirigermi in camera dei miei dove c'è lo specchio dell'armadio, il quale è abbastanza grande da riflettere la mia immagine per intero. Lo specchio è un po' appannato, poggio le mani concentrandomi per attraversarlo in maniera simile a come faccio con le pareti. Non funziona, lo specchio rimane solido e lo sforzo inizia a far sfumare il sogno, già poco stabile. Riesco a mantenere il sogno e provo stavolta a gettarmi contro lo specchio convincendomi di attraversarlo, come faccio con pareti e cancelli quando devo fuggire da una minaccia. Niente da fare, non funziona nemmeno così, non insisto più di tanto perché il sogno non è abbastanza stabile e il rischio di svegliarsi o cadere in un falso risveglio è troppo alto. Vado di sopra al piano terra, riprovo con lo specchio del bagno il quale però si trova sopra al lavandino e mi risulta troppo scomodo dunque rinuncio sempre per non rischiare di perdere il sogno. Salgo ancora al primo piano, voglio provare a prendere il volo saltando dall'alto. Arrivo sul balcone e salgo sul cornicione ma come al solito non ho il coraggio di lasciarmi andare, esito troppo e come spesso accade l'altezza si riduce e alla fine salto giù atterrando normalmente. Una voce mi spinge a riprovarci e mi dice che non devo temere nulla. In realtà non è che abbia paura è che non voglio rischiare di perdere il sogno, come accade ogni volta che salto nel vuoto. Risalgo sul cornicione e mi lascio andare cercando di rimanere sospeso in aria,[/slpc] ma proprio non riesco ad accettare la sensazione di caduta nel vuoto e il sogno crasha.
Sogno 2: Accesso al nuovo scenario
Dopo un periodo di tempo indefinito passato a sognare normalmente mi ritrovo in stato di paralisi ma in una posizione alterata rispetto a dove mi sono addormentato nella realtà fisica. Sono infatti nella zona dove dovrebbe esserci l'amaca e sono sdraiato come se fossi sull'amaca, con la schiena inclinata ma non completamente disteso, ma sono su un divano. Sento delle voci provenienti dal piano terra, ci sono degli estranei e poi sento anche la voce di mia zia, la quale inizia a scendere le scale. Penso "bene ora farà rumore e mi sveglierò", viene verso di me e pare voglia dirmi qualcosa ma capisce che sto dormendo e rinuncia. Qui [slpc]inizio a prendere coscienza della situazione e capisco che si trattava di un sogno. Mi alzo e penso a cosa fare, rinuncio alla task dello specchio per via della scarsa stabilità, dovuta forse alla troppa luce essendo pomeriggio. Probabilmente questa task è meglio farla in un lucido notturno. Vado di sopra, esco e decido di cambiare radicalmente scenario utilizzando la mia tecnica dell'ingresso in una casa e uscita da un'altra porta di quella casa. Prima però eseguo degli esercizi di verifica della lucidità, dicendo a me stesso che giorno è e riportando alla memoria gli eventi della mattina appena trascorsa. Ci riesco, ricordo cosa ho fatto e dove sono stato anche se non mi sforzo più di tanto a scendere nei dettagli per non rischiare di perdermi nei pensieri e perdere lucidità. Come già accaduto altre volte, mentre eseguivo questo esercizio l'ambiente nel frattempo si è modificato, anche se stavolta solo leggermente. Esso infatti è rimasto molto simile a quello solito della zona intorno a casa mia, pertanto non mi sento di considerarlo un cambio di scenario. Mi guardo intorno alla ricerca di un ingresso facile in una delle villette della zona e trovo un cancello già aperto. Senza esitare entro in quella villetta e dopo aver percorso un cortile esterno raggiungo la porta d'ingresso ma qui il sogno inizia a deformarsi ma riesco a tenerlo aggrappandomi, quasi sdraiandomi con tutto il corpo sulla porta e leccandola. Funziona, il sogno è salvo per il momento, una donna bionda viene ad aprirmi e mi chiede perché sono qui ma non oppone resistenza dunque entro senza problemi ma mi sforzo di ignorarla, ricordandomi del mio obbiettivo. Trovo un'uscita dalla parte opposta ma con mia sorpresa mi ritrovo nel giardino di casa mia. Il tentativo di cambio scenario stavolta è fallito ma non mi arrendo, esco dal cancelletto che dà sul parcheggio dietro casa, attraverso la strada e punto subito un'altra casa ma poi qualcosa mi fa cambiare idea. Mi torna in mente un lucido di circa un anno fa, il primo che ho postato su questo forum, in cui ero entrato nella villa di fronte a casa mia. La raggiungo rapidamente ma il cancello è chiuso è c'è anche un enorme cane nero che abbaia e ringhia contro di me. Non ho intenzione di rinunciare, mi concentro per far addormentare il cane e lui subito si accascia a terra svenuto. Ora devo scavalcare il cancello, mentre mi arrampico vedo che c'è un altro cane, un barboncino grigio che percepisco come innocuo. Non riesco a liberarmi dal pensiero della minaccia del cane grosso e questo infatti si risveglia e torna a ringhiarmi contro. Scendo dal cancello ma non mi arrendo, oggi sento di avere un ottimo controllo e il sogno è ormai abbastanza stabile. Col pensiero faccio accartocciare il cancello che va ad intrappolare il cane. In questo modo mi apro un facile passaggio, senza dover fare lo sforzo di scavalcare, e allo stesso tempo tengo bloccato il cane, due piccioni con una fava !
Mi avvio verso la porta d'ingresso ma il cane non demorde, cerca di liberarsi e sono costretto a dargli qualche colpo sbattendo a terra più volte il cancello con lui incastrato dentro. Finalmente sembra desistere, ma per sicurezza continuo a tenere il cancello accartocciato in mano per tenere l'animale sotto controllo, mentre, dopo aver suonato il campanello, attendo che il padrone di casa venga ad aprirmi. Viene ad aprirmi un uomo, lascio il cane, entro e chiudo la porta, ora mi sento al sicuro. Sono in una piccola sala con una tavola da pranzo alla quale è seduto un altro uomo che sta mangiando. Ho sete e prima di uscire da un'altra porta chiedo un bicchiere d'acqua al padrone di casa che me lo porge. So bene che non servirà a farmi passare la sete, che probabilmente è dovuta ad una sete reale del corpo fisico, ma sono curioso di sentire com'è bere dell'acqua in un lucido e inoltre tutto ciò serve a dare il tempo al sogno di creare il nuovo scenario che sto cercando di raggiungere. L'acqua è esattamente come nella realtà fisica, la sensazione è del tutto realistica e addirittura lì per lì mi disseta ! Finito di bere ringrazio l'uomo ed esco dalla prima porta che trovo. Qui mi trovo di fronte ad un'altra porta, poi un'altra ancora e qui mi fermo, capisco che continuando così rischio di aprire porte all'infinito. Inoltre qui le immagini si fanno sgranate e chiedo a voce alta maggiore chiarezza. Data la situazione decido di aprire una porta che compare alla mia destra. Scelta azzeccatissima perché qui sono finalmente in un posto nuovo, un luogo completamente diverso, non solo nella qualità dell'immagine, decisamente più nitida, ma proprio nelle sensazioni che mi trasmette. Sento di aver cambiato livello di sogno, non so come spiegarlo, ma in genere quando accedo a nuovi scenari la percezione cambia, l'ambiente sembra più reale di quanto non fosse subito prima. Mi trovo su un pianerottolo in cima ad una scalinata fatta di roccia, sono all'aperto, in pieno giorno e vedo montagne all'orizzonte,un bellissimo paesaggio naturale. Le scale sono intasate di gente che sale, sembrano turisti, sono davvero tanti e parlano tra loro facendo un gran chiasso. Scendo le scale andando praticamente controcorrente,facendomi spazio tra le persone. Mi viene in mente di ordinare loro di fare silenzio, ma poi ci ripenso, non voglio forzare le cose. Arrivato giù mi accorgo che c'è il mare di sotto e salgo sul cornicione per tuffarmi in acqua ma al momento del salto nel vuoto il sogno si interrompe bruscamente e mi
sveglio.[/slpc]