21 giugno 2019
Sogno lucido/OBE ore 5.00-5.45
[slpc]Prendo lucidità durante un sogno molto confuso e subito esco dal sogno e mi trovo sospeso in un ambiente totalmente bianco. Cerco di concentrarmi su una destinazione, mi viene in mente una spiaggia ma forse non ci metto abbastanza convinzione perché poco dopo mi ritrovo in un ambiente chiuso. Vedo un pavimento che non riconosco, penso di essere comparso in un luogo nuovo ma poi vedo il mio letto e riconosco la mia stanza anche se con molte differenze rispetto alla realtà fisica. Su una parete c'è attaccata la foto di una squadra di calcio che indossa una divisa blu e tra i giocatori riconosco il mio amico G. Esco di casa, c'è un vento abbastanza forte, lo sento vividamente addosso, è tutto molto realistico. Mentre percorro il vialetto che va dal portone al cancello vedo un tizio calvo a bordo di una macchina che sta uscendo o entrando nella villetta accanto alla mia. Temo che il tizio possa rivelarsi ostile ma alla fine non succede nulla e proseguo imboccando la strada che inizia di fronte al cancello di casa mia. Mi dimentico del mio piano d'azione che prevedeva di utilizzare la casa di fronte come passaggio verso un altro luogo a caso e poi esplorare questo luogo e memorizzarne quanti più dettagli possibile. Ora compare il mio amico A.S., il quale mi dice qualcosa a proposito di un treno che sta per passare e rischia di perderlo. Io lo liquido con una frase che non ricordo, non voglio distrazioni. In realtà però come detto mi ero già dimenticato del mio obbiettivo e sto andando avanti senza nessuno scopo preciso,[/slpc]infatti poco dopo il sogno crolla. Con quella frase il mio amico forse voleva dirmi che stavo sprecando un'occasione (perdere il treno come metafora di perdere un'opportunità), ma io l'ho ignorato trattandolo come una distrazione da evitare.
Sogno lucido pomeridiano ore 14.15-15.40
[slpc]Mi sveglio in stato di paralisi, eseguo il distacco rotolandomi sul pavimento. Mi alzo e sono pesantissimo, ma riesco ad arrivare al piano di sopra e qui si formano le immagini. Esco dal portone ma prima di arrivare al cancelletto il sogno crolla e riparto dal letto. Ripeto l'operazione, sono ancora molto pesante, vado di nuovo di sopra a fatica ma ancora niente immagini. Dato che i normali esercizi di stabilizzazione sembrano non funzionare, cambio sistema, approfitto del fatto che mi trovo in uno stato intermedio tra sogno e paralisi sul letto e subito con l'intento mi proietto in avanti, ritrovandomi in pochi istanti in un'ambiente completamente diverso, vivido e stabile. Sono in una città indefinita e mi trovo a volare senza controllo ad un paio di metri da terra ad una buona velocità, lungo una strada. Per fermarmi e stabilizzarmi in questo ambiente mi aggrappo ad un ramo di un albero. Finché ci sono sopra il ramo continua ad oscillare ampiamente, come se non reggesse il mio peso. Guardo in avanti lungo la strada e penso di avanzare un altro po' in volo così lascio il ramo e volo per qualche metro ma quando mi rendo conto che il sogno sta vacillando mi aggrappo nuovamente, stavolta
ad un palo o ad un cartello stradale. Mi guardo un po' intorno, sullo stesso lato della strada in cui mi trovo io noto un locale, forse un bar, la cui insegna è: "ALESSANDRIA". Mi chiedo che città sia, chiedo ad alta voce come si chiama questa via e una donna che passa dice "via Bologna" e quasi contemporaneamente vedo il cartello della via con scritto proprio "via Bologna". Tale cartello sembra però è rivolto in un'altra direzione, forse è stato spostato. Subito dietro a quel cartello si dirama in diagonale un'altra via. Scendo a terra e vado proprio nel punto in cui inizia questa strada. Sul lato sinistro c'è un cartello bianco rotto con la scritta "scrigno" che probabilmente è solo un pezzo di quello che c'era scritto sul cartello intero, la cui parte sinistra è mancante come se fosse stato spezzato. Sul lato destro invece c'è un cartello blu di quelli che indicano la direzione e la distanza delle città vicine. Leggo tra le altre Catania e Atene, entrambe con la freccia verso destra. Ora con me c'è il mio amico A.S. al quale dico di seguirmi nella direzione indicata dalle frecce. Giriamo un angolo e ci troviamo su una spiaggia di sabbia grigia, il mare è calmo, una tavola e c'è poca gente.[/slpc]
[color=#004000]Qui ho un calo di lucidità e dico al mio amico di prendere un po' di sabbia nelle mani e sentirne la consistenza e verificare lui stesso quanto le sensazioni nel sogno possono essere uguali a quelle della realtà fisica, come se avessi a che fare con il vero A.S. e non un personaggio onirico che lo raffigura. [/color][slpc]Poi torno in me e gli dico di allontanarsi e lasciarmi da solo che non devo distrarmi. Qui il sogno inizia a destabilizzarsi e a vacillare e mi rendo conto che non sto portando avanti alcun obbiettivo ed è per questo che sta crollando.[/slpc]
[color=#004000] Riparto da un sogno semi lucido in cui scrivo quello che ricordo del lucido appena fatto col dubbio se mi trovo ancora nel mondo onirico o no. Poi avviene un nuovo episodio di paralisi e distacco ma sono ancor più pesante di prima, riesco a fatica ad uscire dal portone ma mi sento continuamente tirare indietro e alla fine cedo.
[/color]
30 giugno 2019
Sogno lucido pomeridiano ore 14.15-16.25
Sono a casa e ho in mano un libro di quelli che si colorano, aperto su una pagina interamente colorata di varie tonalità di blu che insieme formano un effetto incredibile: un immagine in movimento, tipo una GIF, che raffigura il mare. Mi chiama mia nonna da sopra, la raggiungo portandomi dietro il libro per mostrarle quell'effetto spettacolare. Arrivato sopra però poggio il libro da una parte e me ne dimentico, vedo che i miei nonni hanno un ospite a pranzo, una signora grassa sulla sessantina. Rimaniamo un po' a parlare di cose di poca importanza, poi mi trovo in salotto a mangiare dello yogurt al gusto di banana. Ora vado in bagno a lavarmi le mani e poggio il vasetto con ancora un po' di yogurt dentro accanto al lavandino. Subito dopo sono di nuovo in salotto e sto ancora mangiando lo yogurt, ma mi rendo conto che stavolta è al cocco ed è appena iniziato, mentre prima era alla banana ed era quasi finito. Non ricordo di averlo finito ed averne preso un altro, e comunque non è da me mangiare due yogurt uno dopo l'altro. Faccio dei test di realtà, mi guardo la mano sinistra ed ha 5 dita, poi leggo una scritta da qualche parte e vedo che fatico a leggerla dunque[slpc]ho la conferma di essere in un
sogno. A questo punto tutto si oscura intorno a me, esco in strada, eseguo esercizi di stabilizzazione ma faccio più fatica del solito. Tocco ovunque, mi guardo le mani ma la vista continua ad essere difettosa, vedo come se avessi un occhio solo aperto, mi vedo parte del naso e mi sembra di avere qualcosa in faccia che mi riduce di parecchio il campo visivo. Mi viene in mente che il motivo di ciò possa essere che ho un occhio fisico aperto, ma non so nemmeno se ciò sia possibile. Tocco il muro alla mia destra mentre cammino e guardo la mia mano sinistra. Entro in un edificio, apro una porta di un appartamento e mi trovo a casa della mia nonna paterna. Ora l'ambiente è finalmente stabile. Qui incontro mia madre alla quale chiedo di aiutarmi aprendomi la porta finestra del balcone, così da farmi anticipare i tempi e soprattutto evitare che venga a distrarmi. Lei però mi ignora completamente, meglio così. Attraverso la sala ed esco sul balcone, salto da un balcone all'altro di vari edifici poi ad un certo punto mi calo giù usando una corda appeso al palazzo. Ora sono al livello della strada, nello spazio di ghiaia tra i palazzi del condominio. Raggiungo la strada che porta fino all'uscita dal condominio ed inizio a correre verso l'uscita. La corsa aumenta la stabilità, ora è tutto più solido, vivido e realistico ed anche estremamente calmo e silenzioso. Visto che spesso mi trovo nei miei sogni lucidi e non a casa della mia nonna paterna o comunque nel suo condominio, penso di contattare la mia guida interiore e chiedere che significato ha questo luogo e perché lo sogno così spesso. Appena termino la domanda inizio a percepire una sensazione negativa ed una voce tuona dal cielo come se
provenisse da ogni direzione: <<sono io che governo, non tu, solo io !>> Non è la prima volta che ricevo una risposta di questo tipo quando tento di contattare il sé superiore, e come le altre volte, anche in questo caso percepisco una sensazione di impotenza e sottomissione. Questo è ciò che emana quella presenza oscura che si spaccia per il sé superiore, riesce a farmi sentire debole ed insignificante. In un attimo l'ambiente intorno a me viene come risucchiato via e mi ritrovo sul letto in stato di paralisi,sdraiato a pancia in giù, con una forza che mi preme sulla colonna vertebrale sempre più forte. Sento il dolore che aumenta, sembra che sia sul punto di spezzarsi. Lotto contro questa forza tentando di uscire dalla paralisi e svegliarmi, stavolta non mi sfiora nemmeno il pensiero di tentare il distacco, sento che con questa pressione addosso non posso farcela. Riesco per un attimo a svegliarmi ma resto fermo perché, al contrario di come pensavo un attimo fa, non voglio arrendermi e voglio tentare di eseguire il distacco e provare magari ad affrontare questa forza oscura una volta libero dalla sua morsa. Subito quindi ripiombo in paralisi e vengo ancora schiacciato da questa forza, niente da fare, la pressione sulla colonna vertebrale è troppo forte, è dolorosa, devo arrendermi per questa volta. Senza quasi rendermene conto mi aggrappo al bordo del letto con la mia mano onirica e tiro con forza con l'intenzione di muovermi col corpo fisico e svegliarmi definitivamente e dopo un po' ci riesco.[/slpc] Una volta sveglio e libero da quella pressione assurda, mi rendo conto che ero quasi riuscito ad eseguire il distacco. Il fatto di essermi aggrappato al bordo del letto infatti implica che ero
riuscito a muovere il mio braccio sinistro onirico, da lì avrei potuto proseguire a muovere il resto del corpo onirico ed uscire, tuttavia la situazione in cui mi trovavo non mi ha permesso di ragionare lucidamente.
4 luglio 2019
Sogno lucido pomeridiano ore 15.10-15.45
[color=#004000]Mi trovo semi lucido in un sogno molto confuso, le immagini vanno e vengono e sono comunque molto sgranate e confusionarie. Decido dunque di uscire dal sogno e per farlo provo prima a lanciarmi contro il muro di recinzione di una villetta ma ci sbatto contro, allora mi lascio cadere all'indietro sull'asfalto ed ecco che tutto si dissolve e mi ritrovo sospeso nel buio senza spazio.[/color][/color] [slpc]Tento di concentrarmi per raggiungere un qualche luogo specifico ma non faccio abbastanza chiarezza nella mia mente e alla fine mi ritrovo nel corpo fisico in paralisi. Eseguo il distacco e mi alzo dal letto normalmente, il mio corpo è già denso, tanto che inizialmente ho quasi il dubbio di star muovendomi col corpo fisico. Tuttavia la vista non è ancora attiva e ciò toglie ogni dubbio, per il resto però le sensazioni sono estremamente vivide. Arrivo al piano di sopra, le immagini sono appena accennate. Scorgo sul tavolo della sala una figura che dalle dimensioni sembrerebbe un bambino, ma non emana sensazioni positive. Esco dal portone senza prestargli troppa attenzione, raggiungo la veranda e dalla porta finestra mi affaccio verso l'interno, il bambino sul tavolo non c'è più. Ora mi sento chiamare da mia madre dal seminterrato, non le do retta poiché so che sono in un sogno e che si tratta di una distrazione. Esco in strada e mia madre mi raggiunge fermandosi sulla soglia del cancelletto accompagnata da tre gatti che sono molto simili a quelli di mia zia e del compagno, i quali abitano nella casa accanto alla mia. Mia madre mi mostra divertita come i tre gatti escano dal cancelletto tutti insieme allineati e io mi metto a ridere con lei alla vista di quella scena insolita e buffa. Mi dice poi che li ha da poco lavati. La cosa è doppiamente stramba, sia perché i gatti non amano l'acqua e di certo non si fanno lavare, sia perché mia madre non si è mai occupata di animali domestici. Proseguo e prendo delle strade perpendicolari alla mia via, vedo in fondo alla strada un edificio con delle insegne che non esiste in quel punto nella realtà fisica. Penso di raggiungerlo e mentre cammino noto come lo scenario a tratti abbia come degli scatti che mi fanno avvicinare alla destinazione, risparmiandomi metri di strada. Ora però la mia attenzione si sposta su un edificio alla mia sinistra, sembrerebbe essere un hotel, ha un insegna, una scritta verde in corsivo: "Pandora" e subito sotto più in piccolo sempre in verde e in corsivo: "Padma". Non riesco a leggere però benissimo quest'ultima perché mi trovo troppo sotto la struttura e devo alzare la testa per vedere bene.[/slpc]Nel farlo però la il sogno si destabilizza e mi ritrovo sul letto in un falso risveglio che non riconosco come tale. Infatti mi metto a scrivere su un foglietto le scritte che ho appena letto per non dimenticarmele. Leggo poi su un foglietto di carta altre scritte confuse, nomi di persone e altre cose che non ricordo.
[color=#004000] C'è un altro breve episodio che ricordo ma che non riesco a collocare cronologicamente, nel quale cammino per la strada e mi trovo a passare in mezzo a dei vestiti in esposizione, forse si tratta di una bancarella. Nel mentre sento una voce che parla di non ricordo cosa. [/color]
5 luglio 2019
Sogno lucido ore 5.00-5.45
Visita nella città di Nettuno
[slpc]Eseguo il distacco, esco in strada e mi specchio nel finestrino di una macchina parcheggiata mentre mi sfrego le mani per stabilizzare. Il mio aspetto è abbastanza fedele a quello fisico, poi noto che ho un orologio analogico al polso sinistro (non porto orologi nella realtà fisica), con un cinturino nero e bianco. Lo guardo e vedo che le lancette dei secondi scorrono più veloci del normale. Entro in una casa vicina, suono il campanello e viene ad aprirmi una donna che abita veramente lì, insieme però ad altri che non hanno nulla a che fare con quella famiglia. Vedo V., un mio conoscente, a tavola con due o tre ragazzine bionde sui 12-13 anni. Lo saluto e gli chiedo di darmi un bicchiere d'acqua, lui però invece dell'acqua mi versa del vino.[/slpc]
Qui ho un momentaneo calo di lucidità perché insisto nel farmi dare dell'acqua dicendogli che il vino è meglio evitarlo, pensando che berlo possa farmi perdere lucidità.[slpc]In realtà visto che sto sognando non dovrei temere gli effetti dell'alcol, inoltre sarebbe stato interessante bere qualcosa di diverso dall'acqua in un lucido, anche per testare il realismo del sapore. Comunque mi versa dell'acqua e bevo velocemente, lasciandone un po' nel bicchiere, sono
soddisfatto della stabilità e realismo, posso proseguire. Lo saluto ed esco da una porta, mi trovo a transitare in una serie di stanze, poi vedo due porte, una chiusa, l'altra aperta. D'istinto vado direttamente verso la porta aperta ma poi penso di dare una sbirciata a quello che c'è dietro l'altra porta, dunque mi fermo sulla soglia e allungo il braccio sinistro verso la porta chiusa. Ci trovo un bagno, come spesso capita nei miei sogni, il water però è stranamente più grande del normale. Attraverso la porta che era già aperta e mi trovo in un corridoio con una porta in fondo anch'essa aperta e dalla quale entra la luce del sole. Poco prima della porta c'è un bambino fermo in piedi che sembra fissare qualcosa, è un'immagine un po' inquietante. Attraverso la porta e sono in una città indefinita, è una giornata serena e l'atmosfera è molto gradevole. Ci sono campi da calcetto con gente che sta giocando, persone che passeggiano per la strada, tutto molto vivido e realistico.[/slpc] [slpc]Qui perdo parzialmente lucidità e mi trovo ad interagire con un tizio che ad un certo punto si ferma da una parte a fare non so cosa. Stupidamente io invece di proseguire sollecito il tizio a muoversi, lui però fortunatamente mi ignora e[/slpc][slpc]qui torno in me e mi rendo conto che stavo perdendo tempo e rischiavo di perdere definitivamente lucidità. Rivedo il bambino di prima che ora viene verso di me, lo sollevo da terra e si trasforma in un pupazzo privo di vita, la cosa mi disturba, lo lascio a terra e proseguo. Raggiungo un punto rialzato dal quale si vede il mare, con delle barche non molto lontane dalla riva. Chiedo ad un signore qui presente in che città siamo e lui mi risponde "Nettuno". Voglio verificare se il tizio è in grado di dare risposte coerenti con le precedenti e gli chiedo << cos'è quello ? >> indicando il mare, << il mar Tirreno >> mi risponde lui. La risposta è coerente con la prima, dato che Nettuno è una città che si trova appunto sul mar Tirreno. Servirebbero tuttavia domande ben più complesse per verificarne il livello di intelligenza, qui però ho un calo di lucidità e l'unica cosa che mi viene in mente di chiedergli è di consigliarmi un posto in cui si mangia bene. Non faccio in tempo a sentire la risposta che il sogno crolla. Riparto dalla casa in cui sono entrato all'inizio e incontro di nuovo V.,che sembra stia per uscire. Gli dico di venire con me che voglio fargli provare un'esperienza che probabilmente non ha mai fatto, riferendomi al sogno lucido. Penso infatti di dimostrargli che sta sognando, per vedere la sua reazione, e chissà, magari fare veramente un regalo a questa persona, nel caso in cui fosse il vero V. Usciamo dalla casa e ci troviamo all'aperto, in un luogo simile a quello di prima. Gli chiedo << dove pensi che ci troviamo in questo momento ? Ricordi come siamo arrivati qui ? >> Lui si ferma un attimo a riflettere e poi dice << mi sono perso un pezzo >>, riferendosi al fatto che non si ricorda di aver percorso la strada per arrivare fin qui. Gli faccio l'esempio del film "Inception" che lui sicuramente ha visto, citandogli la scena in cui il personaggio di Di Caprio al tavolo del bar chiede ad Arianna di ricordarsi come sono arrivati lì e lei si rende conto di non esserne in grado e capisce quindi di essere in un sogno. Gli chiedo << che conclusioni trai da tutto ciò ? >> Lui rimane senza parole, forse ha realizzato di essere in un sogno, qui però avviene uno sfasamento della scena e quando le immagini tornano stabili V. non c'è più. Mi piace pensare che fosse davvero lui, e che magari si sia svegliato per l'emozione di quella rivelazione. Il sogno inizia a sfaldarsi e per mantenerlo mi metto a sfregare le mani su un oggetto piatto indefinito. Una volta ottenuta la stabilità faccio levitare l'oggetto con la telecinesi ma non riesco a controllarlo bene e mi sbatte continuamente sul mento, dunque lascio perdere. Incontro delle signore, una delle quali mi invita a seguirla all'interno di un edificio e si mette a fare degli strani disegni su una porta. Poi mi mostra una confezione di quella che sembrerebbe una confettura, la sostanza all'interno è color pesca. Leggo sull'etichetta frontale "CILIEGE" e sul coperchio del barattolo "TOILERBREIL" che presumo sia la marca. La donna inoltre mi fa intendere in qualche modo che quello sia anche il nome di un ristorante nelle vicinanze e mi consiglia di andarci. Esco e proseguo l'esplorazione. Mi trovo a passare davanti ad un ristorante con tavoli all'aperto ancora vuoti ma già apparecchiati. Il locale non ha insegne, ha un aspetto rustico, casereccio. Incontro un uomo calvo che sembrerebbe essere il proprietario del ristorante e gli chiedo se per caso è questo il locale che si chiama "Toilerbreil" anche se già mi aspetto un no come risposta, dato che non sembra affatto un nome di un ristorante. L'uomo infatti mi risponde di no e io proseguo. Mi trovo ora in quello che sembrerebbe essere il centro della città (prima ero sempre nei pressi della spiaggia, ora sono più all'interno). Dopo ancora mi trovo invece proprio in spiaggia, sul bagnasciuga, entro in acqua fino a poco sotto le ginocchia ed immergo anche le mani, è tutto estremamente realistico, è piacevole e rilassante. Ora sento che sto esaurendo l'energia,esco dall'acqua e mi ricordo dell'obbiettivo di viaggiare nel tempo, anche se non ho in mente una destinazione precisa, così penso di chiedere suggerimenti ad una guida. Sto per attraversare una porta per cambiare scenario ma qui il sogno crolla[/slpc]e mi sveglio.
7 luglio 2019
Sogno lucido ore 6.00-7.00
Città con lingua sconosciuta
[slpc]Sono sul letto nella fase ipnagogica. Vedo immagini molto nitide e stabili, una coppia uomo-donna di indiani cammina per strada, poi un'altra coppia, stavolta sembrano sudamericani. Vedo poi un palazzo rosso in lontananza e qui la scena si fa sempre più concreta finché capisco che posso entrarci dentro e così faccio. Inizio a camminare nello scenario, dapprima un po' a fatica poi mi sintonizzo con esso e mi muovo normalmente. Prendo una strada sulla sinistra, c'è un palazzo di 9-10 piani sul lato sinistro che spicca tra gli altri. Penso di entrarci e salire fino al tetto per poi prendere il volo da lassù, ma poi mi guardo intorno e mi metto a leggere le insegne dei negozi e mi accorgo che sono in una lingua mai vista prima. Sento i passanti parlare in questa lingua sconosciuta, mi fermo a chiedere ad un tizio che città è questa ma lui sembra non capire la mia lingua. Glielo chiedo allora in inglese e lui mi guarda storto e mi dice "are you ok ?" In effetti la mia è una domanda insolita da sentirsi fare, penso di inventarmi qualche storiella per giustificare il fatto che non sappia dove mi trovo ma poi decido di dirgli la verità. Gli dico, sempre in inglese, che provengo da un altro mondo e ovviamente lui mi guarda ancora peggio, convinto di avere a che fare con un matto. Ci rinuncio e proseguo per la strada, ora sono in un viale con dei giardinetti a fare da spartitraffico tra due corsie. Voglio dimostrare ai presenti che non sono matto e che non li sto prendendo in giro, così provo a far levitare qualcosa a distanza con la telecinesi ma il sogno è molto stabile e non ci riesco. Dopo un po' che mi concentro però inizio a sentirmi più leggero e capisco che posso levitare io stesso. Con una lieve spinta mi sollevo da terra, sono sospeso a mezz'aria ma le persone presenti non sembrano sorprese da ciò, per la verità sembra che non mi vedano affatto. Decido di atterrare ma forse ho perso un po' di concentrazione e atterro male cadendo all'indietro col sedere per terra, ora sono contento che non possano vedermi
. Mi viene in mente l'obbiettivo che mi ero prefissato, ovvero quello di viaggiare nel tempo ma anche stavolta me ne ricordo troppo tardi[/slpc]e il sogno svanisce prima che io
possa metterlo in pratica.
10 luglio 2019
Sogno lucido ore 5.00-5.45
[slpc]Sono già fuori dal corpo, non ricordo il momento del distacco, anche se il fatto che ho un corpo molto sottile e mi percepisco in parte ancora sul letto mi fa pensare che sia avvenuto da poco. Corro a super velocità e attraverso senza problemi la materia, attraverso le case finché non decido di fermarmi in un punto e stabilizzarmi qui. Ho ancora un corpo molto sottile e basterebbe un minimo pensiero per ritrovarmi sul letto nel corpo fisico. Tocco una parete di una casa e inizio a stabilizzare. Quando ho raggiunto una stabilità soddisfacente mi dirigo verso un incrocio e penso che appena girerò l'angolo vedrò il mare davanti a me. Detto fatto, giro l'angolo e a qualche decina di metri davanti a me c'è il mare, prima però, un altro pezzetto di strada ed un locale con tavoli all'aperto, forse uno stabilimento balneare. Vado verso i tavoli,le immagini sono ancora sfocate ma riesco a riconoscere una bella ragazza bionda seduta ad un tavolo. La raggiungo e le prendo le mani per aumentare la stabilità e la vividezza delle immagini. In pochi istanti tutto diventa più nitido e realistico, sento chiaramente le mani della ragazza nelle mie, sale l'emozione e devo staccarmi prima che mi destabilizzi. Al tavolo c'è anche una ragazza mora molto carina, faccio un giro tra i tavoli e poi torno al primo e la ragazza mora ora è cambiata, è diventata una ragazzina sui 12-13 anni. Poco dopo cambia di nuovo aspetto, dice di avere 31 anni, guardandola però ne dimostra un po' di più a dire il vero. Il sogno continua ma la mia lucidità non è delle migliori e non combino nulla di interessante.[/slpc]