Finalmente apro un mio personale diario, anche se per ora avrò ben poco di cui parlare. Ma spero col tempo, tenendone traccia appunto, di migliorare sempre di più nella gestione dei miei sogni e essere sempre più spesso del tutto lucida Cercherò di annotare tutto il possibile, sia il giorno, sia le fasi lunari e persino la fase del ciclo ovarico che condiziona molto il mio umore, nel bene e nel male (auguro ai maschietti di non essere troppo schizzinosi). Il sesso è il mio principale dream sign perciò attenzione, questo diario sarà vm 18 Naturalmente userò un linguaggio consono ad un sito pubblico, ma non sorprendetevi di nulla.. ! Il nome del diario deriva dal fatto che seguo la cultura pagana da ormai un annetto e l'ho trovato un nome simpatico, anche se be è un po' banale, ma spero di dare nel mio piccolo qualche contributo
Benvenuti nella mia testa, allacciate le cinture e buon viaggio
Notte tra il 16 e il 17 Febbraio 2016. Luna crescente (visibilità 1%). Ciclo ovarico: giorno due (mestruo).
Mi ritrovo in una zona semi sotterranea: sono pareti di roccia che mi circondano, tanto ai lati quanto al di sopra di me. Percorro una zona marginale che compie il giro di questa caverna, al centro del quale non si trova altro che vuoto. Vi sono alcuni grossi pilastri rocciosi di tanto in tanto. Sono in compagnia di altre persone, ma non le conosco. Qualcuno che conosco, ma di cui non posso ricordare l'identità, mi sta cercando o forse, inseguendo. Giro, senza timore o agitazione alcuna. Infine esco e mi ritrovo in superficie. Di fronte a me una strada che esce da quello che appare, in lontananza, come un grosso parcheggio coperto a più piani. "Sto sognando, sono lucida" esclamo di un tratto realizzandolo. Una macchina rossa, piccola, sta passando proprio di lato a me. Ci sono altre persone sui marciapiedi. Decido di buttarmi sull'auto in corsa, che procede comunque lentamente, tanto è solo un sogno! Mi lancio sul cofano e mi arrampico sopra al tettuccio. L'auto svolta a sinistra, quasi subito, io non cado, proseguo con l'auto. Per diversi secondi rimango così, impegnata a rimanere su quell'auto rossa. A questo punto, purtroppo, non riesco più a gestire la cosa e mi sveglio.
Notte di maggio - Avendone perso il messaggio vocale purtroppo non ricordo il giorno né altro di conseguenza
Realizzo subito di essere in un sogno. Sono in casa mia; è la casa in cui ho vissuto i primi quattordici anni della mia vita, fino a quel nove settembre del primo mese di superiori. Mi trovo in cucina, i mobili sono proprio come li ricordo: nella stanza non molto ampia, alla mia sinistra, trovo subito i fornelli, i piani della cucina e il lavello - sopra un armadietto giallo per i patti e sopra ad esso lo spazio in cui tenevo una tartaruga col suo terrario quando ero molto piccola. Alla mia destra dovrebbe esserci il tavolo bianco, ma è un po' sfocato, oltre a quello trovo la credenza, i mobili con la tv e il frigorifero, andando dal fondo al punto in cui mi trovo io (cioè l'ingresso, la porta appena alle mie spalle). La porta finestra davanti a me è spalancata. Sembra tutto giallo ma in realtà solo parte dei mobili lo è. Fuori dalla finestra il balcone lungo e stretto è come lo ricordo, non ci sono le tende tirate a coprire tutto. Sotto non è come dovrebbe: sulla sinistra, l'officina, sita sotto al primo piano (io vivo al secondo) ma davanti alla porta finestra, a metà tra quella zona e il mio piano, dovrebbe trovarsi il terrazzo della vicina. Dal terrazzo il tetto ad archi dell'officina si fonde, scende ad un metro dalle piastrelle su un muretto usato per i fiori. Era li che per pochi metri mi arrampicavo come un gatto.
Ora però vedo solo questi tetti: fatti di tanti ampi archi uno vicino all'altro, dietro i tetti piatti di altre case. E c'è un tetto più ampio - non esiste nella realtà. L'aspetto è quello del tetto del mio condominio, solo che è posto di fronte, come si riflettesse da uno specchio. Sto sognando, perciò voglio volare: se cado non mi ferisco di certo. E' molto alto, non sembra affatto il secondo piano. Dalla porta finestra entra una luce intensa e sfocata, eppure metto benissimo a fuoco i tetti. Così mi lancio: arrivo fino quasi al terreno, plano, all'ultimo torno verso l'alto. E così, di nuovo, su e giù, come se stessi facendo bunjing jumping o fossi un'aquila che scende in picchiata per tornare subito in alto. E' stupendo! Lo ripeto più volte fino a che mi fermo su quel terrazzo, quel tetto, dove si trovano le soffitte. C'è un uomo, ed è più grande di me. Io ho 25 anni, ma benché non ne veda il volto [è molto difficile che io veda volti reali o immaginari nei sogni, specialmente se sono soggetti di questo genere] lui sembra essere verso la quarantina. Giovane si, ma per i miei gusti, troppo comunque per me. Quel che vuole è avere un rapporto con me.. Io accetto, ma non alle sue condizioni *qui entro nella sfera davvero molto intima, a ricordi che credo rappresentino cose reali della mia sessualità* . Mi sveglio.