Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > I sogni malati di Cenwyn

Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda ErikBauer » 06/01/2013, 15:52

Cenwyn davvero, con questo hai superato te stessa!

E la descrizione che hai fatto della montagna sembra proprio il Monviso! http://digilander.libero.it/fernando_locci/MonvisoSE.jpg
I sogni sono il sussurro di un bambino che non ha ancora imparato a mentire.

"Ama, sii Umile, Ringrazia, Sorridi, Festeggia"
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda LagunaAngel » 07/01/2013, 15:24

Pepata di cozze per cena eh?
La mente intuitiva è un dono sacro e la mente razionale è un fedele servo. Noi abbiamo creato una società che onora il servo e ha dimenticato il dono. (A. Einstein)
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda 0rion » 10/02/2013, 19:36

Cenwyn ha scritto:Indosso qualcosa in fretta e rientro canticchiando "sono svizzero, sono svizzero" sperando che questo spieghi la situazione.

veramente assurdo, sono morto dalle risate quando l'ho letto :lol:
Task
Spoiler:
-Chiedere al sogno di comunicarmi ciò che devo sapere
-Trovare il Dream Object (Thanks to Reece Jones)
-Indagare su vite passate
-Incontrare ed accettare la parte oscura
-Chiedere al sogno "Come funziona la mente nel sogno?"
-Chiedere al sogno "Perchè da piccolo non ricordavo i sogni?"


"Hey, don't worry; don't be afraid, ever, because this is just a ride."
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda night » 10/02/2013, 19:57

Si dice "il mio moroso" Cenwyn, il mio moroso...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 25/02/2013, 8:43

Allora: sogno lungherrimo, e ricchissimo, e lo ricordo in buona parte, e non ho abbastanza tempo, quindi dovrò riassumere il possibile.
Hell's museum
Io e i miei dobbiamo andare in un posto, ma per la strada becchiamo una processione. Unico modo per passare oltre è quello di unirci alla stessa. Il prete che ci individua ci da uno strumento ciascuno, anche se non sappiamo suonarli. A me vorrebbe dare un violino antico, ma gli dico che è una pessima idea. Mi da una tromba d'argento, che comunque non so suonare.
Ci uniamo alla processione e suoniamo e cantiamo, e il risultato finale è carino. Sono tutti contenti. Torniamo alla macchina.
Io e i miei diventiamo un generico noi, in cui io non sono io e i miei non sono i miei.
Arriviamo ad un museo. Parliamo col proprietario, che ci dice che sta per chiudere perchè il museo è in perdita.
A noi sembra impossibile, visto che praticamente personale non ce n'è, le spese dovrebbero essere ridotte all'osso.
Il personale è stato sostituito da dei candelieri di legno automatici.
Il proprietario ci spiega che tutto è gestito dall'amministratore, che lavora dietro una tenda, e che nessuno ha mai visto, e lui non ci tiene. Gli basta che si occupi di tutto al suo posto.
La bambina che è con noi, o che sono io, capisce che c'è qualcosa che non va e entra nella tenda. Viene cacciata, ma entra di nuovo e inizia a gridare finchè il proprietario del museo entra a sua volta, e sconvolto scopre che l'amministratore è il diavolo in persona.
Dopo una non meglio precisata lotta di forze tra noi e il diavolo, lo imprigioniamo in una statua. Il museo sta meglio, alcune statue ci ringraziano. Ce ne andiamo.
Una pirla libera il diavolo, lui usa il suo corpo per evocare la sua amata (che avevamo ucciso tempo fa con uno scudo che sparava luce). Lei diventa un demone.
Il diavolo ha una schedina di gente con cui può fare sesso senza pericolo. Questa schedina ci fa capire che ha rievocato la tizia.
La tizia è decisa a cambiare le cose, prima assorbendo una batteria per demoni diventa enorme, quindi ci trasporta nel passato per cambiare il futuro.
In mezzo al brodo primordiale c'è una centrale nucleare.
Rottura del nocciolo imminente.
La centrale esplode, noi cerchiamo di sopravvivere.
La tizia capisce che non è un colpo di genio, e invita Smithers (che era disperato perchè Burns era morto) a rimediare.
Viaggio nel passato: nulla di fatto.
Torniamo nel presente...

Ora ricordi troppo confusi...
Pezzi di sogno che non c'entrano.
Sprazzi dei sogni precedenti
Dovevo fare una torta alla mamma...
Dovevo dormire (in casa coi miei) ma c'era un ragno sul soffitto...
Automobili con la testa a forma di felino... non c'è parcheggio. Scaliamo le montagne e riscendiamo...
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Conan il Liberatore di Draghi

Messaggioda Cenwyn » 10/03/2013, 13:06

Il prequel in realtà, come spesso capita, è un sogno distinto. Serve solo a capire che il capo della città è cattivo. Poi inizia la modalità story, in cui capiamo perchè...

Di fatto, il capo della città l'ha strappata alla popolazione più "selvaggia", ma la sua tanto decantata civiltà si traduce di fatto nella schiavitù degli indigeni catturati, e nella discriminazione degli individui "mezzosangue".
La città è di tipo medievale, o meglio: un enorme castello con all'interno una città. Alti bastioni ne proteggono gli spalti... ma il conflitto con gli indigeni è ancora vivo e fresco.
Conan (io) disapprova profondamente il modo di gestire la città del tizio, pur facendo parte dell'esercito che la protegge. Ad un assalto degli altri, decide di offrire la sua spada a loro, cambia l'armatura in rosso e se la prende coi blu.
L'attacco finalmente ha successo, grazie alla mia collaborazione.
I blu abbandonano nella fuga i prigionieri di guerra e i figli mezzosangue. Ora si può constatare le terribili condizioni in cui erano trattenuti...
I prigionieri riacquistano la loro dignità e lo spirito combattivo, ma il capo dei rossi non si fida di me (Conan)
In realtà, malgrado le mie aspettative, il conflitto non è finito. Le due popolazioni continuano a farsi la guerra... e sono stufo di questa situazione. Penso che continuano a prendersela tra loro solo perchè non hanno cose più importanti di cui occuparsi.
Quindi, per farli tornare alle corrette dimensioni delle cose, Conan decide di far capire loro chi è il vero nemico. Raggiunge il luogo in cui è rinchiuso un famelico drago nero e lo libera.
Il drago si libra con crudele gioia nell'aria, e come prima cosa si lancia sulla città, illuminando il cielo con i bagliori del suo alito infuocato.
Ecco, ora le due fazioni hanno un nemico comune. Conan è soddisfatto.
Il capo rosso fa chiamare Conan, chiedendogli di aiutarli contro il drago, ma lo spedisce in una missione suicida. Il capo blu è lì e organizza un tranello contro Conan. A quanto pare non hanno preso molto bene la liberazione del drago...
Chiedono a Conan di vegliare sulla stanza della porporina (tesoro) della città, ma poi aprono le tende e il drago vede l'oro, quindi attacca quella stanza.
Conan riesce a fuggire, ma ormai il drago ha assaporato il gusto della città, e intende uccidere e divorare tutti i suoi abitanti.
In queste zone vige la regola dell'eredità (non ricordo il termine preciso). Praticamente chi uccide tiene, a patto che non ci siano eredi a reclamare quanto preso.
Dimenticati i due subdoli capi, Conan partecipa alla difesa della città, organizzando gli uomini in modo da riuscire a salvare almeno il principe.
L'idea è di nasconderlo in cantina, con sua madre e guardie del corpo fidate, con un badile, e di ricoprire l'entrata della cantina di terra, di modo che non sia visibile dall'esterno e che possano scavarsi un'uscita quando l'attacco sarà terminato. Detto fatto, la famiglia reale raggiunge il rifugio, mentre Conan farà da esca all'esterno.
Lui, e tutti gli uomini che occuperanno gli spalti, sono condannati. Moriranno durante l'attacco del drago, lo sanno già. Solo la gente in cantina riuscirà a salvarsi.
Il fratello minore del principe (talmente giovane da essere ancora una grossa biglia) verrà sacrificato. Il drago riconoscerà il sapore del suo sangue come reale, e penserà di aver sterminato l'intera famiglia, ponendo così termine alla serie di attacchi.
Come previsto, il drago si impossessa della biglia: riconosce l'odore, e intuisce che è sangue Eldarin (?!) contrariamente a ciò che si aspettava. Credeva infatti che la città fosse ancora in possesso dei blu... Ma non se ne fa un problema. Soddisfatto si intrattiene ancora un pò, cercando gli ultimi superstiti da sgranocchiare... mentre il principe è ansioso di uscire.

Microrisveglio.
Rivedo le ultime scene, ripenso al piano... Ristudio l'architettura del castello... c'è un passaggio che porta dalla stanza del principe alla cantina. Non va bene, bisogna rendere invisibile quel passaggio.

... il drago soddisfatto si intrattiene ancora un pò, cercando gli ultimi superstiti da sgranocchiare... mentre il principe è ansioso di uscire.
Cacchio principe, aspetta! non sai dove sia il drago! Io sono il principe.

Rivedo le ultime scene, ristudio l'architettura del castello... c'è un passaggio che porta dalla cantina alla chiesa/tempio/cappella retrostante. Non va bene, bisogna rendere invisibile quel passaggio.

Il principe è impaziente, vuole uscire... e la cosa si rende ancora maggiormente urgente quando sente delle voci: sono dei blu, che avendo visto l'attacco alla città del drago pensano di instaurarvisi, ora che è completamente deserta. Il principe spia da dietro la porta... quando vede l'inaspettato.
Gli imprudenti blu (una signora dall'aria inglese con un cappello coi fiori in testa e un'altro tizio) sono nella cappella, quando dalla porta entra la testa del drago con il suo luuuuuungo collo. Il drago trova la cosa molto divertente, e dopo aver giocato un pò con le paure dei due idioti, li cuoce con un'alitata e se li mangia.
Il principe è atterrito... ma sceglie comunque di uscire, attraverso il passaggio che collega la cantina ai suoi appartamenti. Esce in alto, nel mastio, e da là vede il corpo del drago che si affaccia dall'entrata della cappella.
Dopo alcuni istanti il drago se ne va... lasciando la città deserta...
La gente della cantina esce allo soperto... La madre del principe si allontana... I blu si preparano ad una facile riconquista della città...
Ma forse tutti hanno cantato vittoria troppo presto. Il drago non si è ancora stancato del proprio giocattolo, e sorprende la Madre del principe con la figlia su campo aperto. Non le uccide subito, ha intenzione di giocarci un pò prima...
Il principe assiste alla scena dall'alto del castello. Non sa che fare.
Ma il motivo per cui le due donne si erano allontanate era quello di chiedere ad un'altra tribù della loro etnia un contingente di mille uomini per mantenere il presidio della città prima che i blu pensassero di riconquistarla... così il drago si trova a fronteggiare un piccolo esercito!
Nella confusione, le due donne riescono a mettersi in salvo nascondendosi nell'alta vegetazione... riescono a raggiungere il castello...

Mi sveglio. Cerco di ripetermi gli avvenimenti per non scordarli... mi riaddormento...

Rivedo le ultime scene, ristudio l'architettura del castello... Le stanze del principe vanno ricollocate... Il salone va messo lì...
Lì l'ufficio documenti... sto scrivendo un videogioco per mio fratello. Ho molte opzioni a disposizione, come il tipo di guardie, il loro armamento, il fatto che avessero o meno un'allineamento, la complessità dell'intelligenza artificiale, e alcune "scatole a sorpresa"...
Pompo al massimo le guardie del castello, mio fratello inizia ad esprimere perplessità su quanto stesse diventando difficile...
Inavvertitamente parte l'inizio del gioco. La prima scena si svolge come l'avevo immaginata, con tanto di testi doppiati in italiano. Sono entusiasta, anche se non avevo ancora finito di scrivere la trama...
Un tizio e una tizia si trovano in una stanza sotto il livello del mare: hanno cappellato con il microfaro, e le acque iniziano ad invadere la stanza...
Il tizio è il protagonista, e si muove in incognito nel castello..
Mio fratello è lieto di poterci giocare prima che finissi di pompare al massimo le guardie...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 07/04/2013, 21:27

Ok. I seguenti sogni non sono all'altezza dei precedenti, ma finalmente sto riprendendo a sognare roba decente, quindi festeggio un pò riportandoli qui.

Titolo: Mai portarsi dietro dei cretini
Stiamo organizzando un'escursione subacquea con i miei genitori.
Primo campo base: casa dei miei nonni.
Ci sono molte persone, faccio il ceck della roba da portarmi via, provo le pinne...

Ci sono alcuni tizi con me, spiego loro cosa stiamo per fare.
Ora andremo ad una sorta di Rendez-vous. Presso un enorme furgone, nero, decorato. Avrebbe dovuto essere tipo una barca... Ma vabbè.
Uno di quelli che sono con me commenta: che bello, così incontrerò Rytzo! (ex utente di CN)
Emh... ok.
Zaini, cinghie...
Devo guidare un gruppo di ragazzi verso la spiaggia in cui avverrà l'escursione.
Per raggiungere il luogo, dobbiamo passare per un castello (?!) come se fosse una strada panoramica.
Ad ogni svolta, guardo fuori dalla finestra per controllare quello che si vede fuori, ogni volta un meraviglioso panorama di mare, ogni volta un pò diverso.
Resto appena un pò indietro. Gli altri si avvicinano ad una finestra.
Mi chiedono se conosco bene la strada... ed in effetti no, non la conosco. Ma rispondo che conosco il luogo d'arrivo, e lo riconoscerò dalle finestre.
Ma nel frattempo, come dicevo, si sono avvicinati ad un'apertura.
Contro il mio parere escono, io confermo che il luogo è quello sbagliato.
Siamo su una scogliera ad una decina sopra al metri dal mare. Ci sono dei picchi di roccia nera che emergono dalle acque, e delle sporgenze si stendono in orizzontale formato una piattaforma che somiglia ad un ammasso di tavole annerite dal fuoco.
Uno dei tizi ci sale sopra, lo segue un'altro.
Io dico loro: non camminate lì sopra tutti e due insieme, che si rompe! Ma loro non mi ascoltano.
La fragile cengia di roccia su cui camminava il primo si spezza, e cade nell'acqua turchese. Faccio in tempo a voltarmi, e vedo che il mio giovane fratello cade anch'egli. Mi tuffo per riprenderlo, lo riporto sopra, trema dal freddo. Mi giro e vedo che un terzo pirla si è lanciato in acqua. Li prendo a male parole, non è questo il posto, e il gioco che stanno facendo è stupido e pericoloso. Potrebbero cadergli in testa i pezzi di pietra. A fatica riesco a convincerli a risalire, ma uno si è rotto il braccio.
Vabbè. Raggiungiamo la spiaggia sul far della sera. Inizia a rinfrescare, e già mio fratello ha freddo. Devo accendere un fuoco.
Sotto il primo strato di sabbia ci sono palle di alghe secche, bruceranno bene. Come su tutte le spiagge libere, ci sono molti legni e bastoni per fare un bel falò. Quello col braccio rotto mi raggiunge. Mi mostra il braccio che ha iniziato a gonfiarsi. Gli avevo detto di tenerlo in acqua, che freddo e minor gravità avrebbero migliorato le sue condizioni, ma non mi ha ascoltato. Vedi che quando uno è scemo è scemo?
La tizia che sta con lui si lamenta e frigna. Io aiuto il pirla cercando un modo di steccargli il braccio...



Titolo: Così ci incontriamo di nuovo, maledetta commessa!
Sono al mac. Credo sia il mac di Caserta. Posto di cui conservo un ricordo sgradevole.

Devo prendere qualcosa per asporto da mangiare coi miei e mio moroso.

Torta. Sembra tipo pan di spagna con delle mele cotte dentro. Non specialissima a vedersi.
C'è la possibilità di prenderne a fette o a pezzi, io scelgo di farmi dare 5 pezzi.
La tizia prende le pinze, e strappa pezzi grandi come mandaranci dalla torta.
Pezzo uno, ok.
Pezzo due, ok.
Pezzo tre, ok.
Ci sono due pezzetti della dimensione di una nocciola. Vuole rifilarmene UNO come pezzo 4.
Eh no, mi spiace, ma non puoi darmi quelli, li voglio tutti grandi uguali! Che c'ho scritto, giocondor?
Supervisiono gli ultimi due pezzi.

Ora la tizia deve tostare delle fettone di pan carrè. Non sembra difficile da fare, eh?
Eppure le prime due fette me le brucia da un lato. Mi guarda, e mi fa: beh, questi lati li potete sempre grattare via...
Si, a casa mia li gratto via, ma siccome ti pago, pretendo un prodotto di qualità, cazzo!
Quindi le dico: no, adesso me li rifai, e questi te li tieni te!
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Alkimist » 09/04/2013, 14:03

Hahaha, miii come sei pignola, magari era il suo primo giorno poverina!
E poi che ti importa di pagare, a quanto so i soldi onirici son gratis :lol:
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L. Pirandello
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 10/04/2013, 7:46

Vaghi ricordi di quando lavoravo in acciaieria (?)
Il mio capo vuole che lo raggiunga in marocco (che per l'occasione si trova sul lato est del mediterraneo)
Cose confuse.

Ristorante: il mio nuovo lavoro. Ma forse è un corso.
Il servizio è finito, e il capo (da ora in poi Cheff) ci spiega dove e cosa abbiamo sbagliato. Sostiene che se dedichiamo meno tempo alle cazzate, possiamo preparare prima il "sughino" per proporlo ai clienti. Il "sughino" è una salsa fatta con passata di pomodoro e un formaggio morbido dalla consistenza strana. Lo assaggio... sa di formaggio. Ma non so.. non... boh.
IO: "Secondo me ci starebbe meglio il tofu"
Cheff: "Cosa? Cos'hai detto?!?!"
IO "Che... che potremmo provare col tofu..."
Cheff: "Ma non dire idiozie!"
Ci mostra come preparare sto sughino, il formaggio va fuso a bagnomaria in un contenitore dalla forma oblunga... ricorda la scatoletta per il pranzo che aveva mio papà quand'ero piccola.
Alla fine mi mette a lavare i piatti.
Il mattino seguente... ho dormito tanto che mi sono scordata di andare al mio lavoro attuale, così arrivo presto al ristorante. Prima degli altri.
Mi guardo intorno e mi rendo conto che... cacchio! Ci sono un sacco di pentole e piatti da lavare ancora! E anche delle decorazioni floreali.. rami di piante, palle di piate, dei festoni di cipresso..
Ok, mi metto d'impegno... Dopo un pò sento le voci dello Cheff e di mio fratello e di Filippo. Filippo sta spiegando qualcosa riguardo la scuola... Pare che non abbia finito la sua, e che sia qui solo in attesa di andare a fare un corso in un'altra scuola, dove una sua amica doveva prendere tre diplomi e invece ne ha presi solo due, ed è successo un casino.
Mi raggiungono, io continuo a lavare. Speravo che lo Cheff fosse colpito dalla mia presenza così presto ma... boh.
Loro iniziano a preparare, mentre continuano a parlare, quando alle mie spalle sento il rumore di qualcuno che vomita. E' una ragazza ritardata. Sospiro, so che toccherà a me pulire.
Guardo lo cheff... si, toccherà a me.
Tiro fuori il mocio... devo fare in fretta prima che inizino ad arrivare i clienti. Ma il pavimento non viene proprio bene... Devo sciacquare il mocio, e lo faccio in una bacinella, ma mi accorgo che è quella dell'insalata T_T con l'insalata dentro.
Chiedo a mio fratello di portarmi un secchio d'acqua pulita ma... ma... boh. Forse trova la cosa divertente ed è poco collaborativo.
Ho finito di pulire quando lo cheff mi chiama e mi dice: beh, adesso vatti a fare la doccia!
Dietro la nuca, tra i capelli, ci sono degli schizzi di vomito. Mica posso stare così...
Devo andare a sistemarmi... ho 5 euro in tasca...
In strada dei ragazzoni insistono per accompagnarmi, che è pericoloso... io non sono preoccupata, ma quelli insistono...
Ci sono delle fazioni opposte... uno di loro mi prende in spalla tipo sacco di patate... incontriamo della gente.

Il mio battito cardiaco è irregolare, lo posso controllare su quel monitor... mio moroso mi dice su perchè non mi metto abbastanza d'impegno...
Centinaia di altre me stanno facendo esercizi, ma io inizio ad essere stanca di prendere parole... e salgo sul trattore con aria minacciosa.
No, non è un trattore, è una ruspa pesante...
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Re: I sogni malati di Cenwyn

Messaggioda Cenwyn » 28/04/2013, 4:28

Il lato positivo è che sto recuperando memoria, vividezza e coerenza. Pare che l'attenzione che ho dedicato ai miei sogni inquietanti stia dando frutti perfino peggiori.

Titolo: Kleinfield e PO assassinati

Lavoro da Kleinfield, un negozio di abiti da sposa. (http://www.kleinfeldbridal.com/ Ne parla la trasmissione Cercasi abito da sposa, visto ieri in tv).
Sono lì che faccio le mie cose quando arrivano Celentano e Claudia Mori, che si sono sposati tre anni fa, a riconsegnare l'abito per un intervento di restauro sul velo, che è antichissimo e ingiallito. (Anni fa mia mamma mi aveva mostrato il velo matrimoniale di sua nonna o giù di lì. Aveva visto diverse generazioni di matrimoni). Prendo in consegna il velo, quando Celentano mi chiede di provarlo. Emh... ok... glie lo sistemo in testa. Poi chiede di provare l'abito. Emh... ... ok glie lo appoggio davanti. Poi mi chiede di coprirgli la faccia con un velo rosso. Discutiamo di un rossetto che mi sta bene, e dei trucchi... penso che potrei andare a comprarmi qualcosa, ma non ho contanti quindi nisba. Celentano mi chiede se so cantare, se posso cantare qualcosa di suo. Io rispondo che so canticchiare, ma che non mi permetterei mai di rovinare una delle sue canzoni cantandola davanti a lui. Li accompagno fuori. L'altro lato del corridoio è uno strapiombo, quindi chiamo per loro il ponte, che appare sotto forma di passerella uscendo dal pavimento, per portarli su una piattaforma. Attraversano e io rientro in negozio.
La voce fuori campo commenta non so cosa... C'è una sposa xxl che ha portato la sorella, altrettanto xxl. I ragazzi dell'atelier la prendono in parte e le dicono che se vuole passare l'abito con cui si era sposata lei alla sorella lo possono smontare e cambiare alcuni pezzi. Così non c'è nemmeno bisogno che la sorella xxxxl se lo provi. Lei, che ora è un lui, è decisamente enorme, è scontento.
Modelle in abiti d'alta moda e con trucchi improbabili si aggirano per un percorso pseudo artistico gattonando su per una salita. La voce fuori campo ci ricorda che Randy è troppo impegnato e avevano dovuto assumere un secondo responsabile delle vendite. Lo intervistano, è molto comprensivo nei confronti di Randy (http://www.thedress.it/567/labito-da-sp ... kleinfeld/). Intendono proporre ad una cena un lavoro ad una modella un pò testarda, che rifiuta di fare le lampade, ma quando lo fanno uno strano rumore sconvolge tutti. su una sedia c'è un gatto selvatico http://it.wikipedia.org/wiki/Felis_silvestris che ringhia... fa paura!
Immagine

Sono in negozio, racconto a mia mamma l'aneddoto di Celentano.
Con lei c'è la Zia materna rimasta Lo. Mentre chiaccheriamo, mia zia tira fuori vecchie foto in cui compare anche l'altra sorella del trio, mia zia La. scomparsa davvero qualche anno fa. Solo che in queste foto in bianco e nero è di colore, ed era una cantante di successo. Mia zia ha difficoltà a farsi mandare le copie del materiale riguardante la zia La. da cuba, a quanto pare c'è gente che rifiuta. Zoom su un dettaglio che non ricordo.. forse un disco, di Mia Martini.
Mio fratello è lì con noi. Guardiamo ancora le foto, in alcune compaio io da piccola.. mi commuovo... dobbiamo sistemarle. Ho in mano un foglio di carta. Con una colla da postit vi sono legati degli stecchetti di legno tipo quellil da gelato. Devo rimuoverli tutti, chiedo a mio fratello una mano, ma li rompe tutti e non deve, perchè poi vanno rimessi al loro posto. Lui credendo di darci una mano spruzza di acqua e sgrassatore il monitor e la tastiera del portatile, senza pensare che poi non attaccheanno più. Lo rimprovero duramente, e lui è visibilmente in crisi.
Vorrebbe risistemare le cose, ma mia mamma vuole andare via. Discutono sull'ora... mia mamma dice che di sabati di pasqua non se ne intende, e che non aspetterà le sei del pomeriggio per andare via, mio fratello la implora prima, e poi sbrocca. Urlando qualcosa che non ricordo, le tira addosso una svalangata di arance e mele e frutta così, poi sconvolto mi guarda e mi dice: l'ho uccisa... non volevo ma l'ho uccisa...
Devo cercare di prendere il controllo della situazione e farlo calmare. Sono semilucida. So di essere in un sogno, ma sono troppo coinvolta emotivamente per staccarmene.
Rassicuro mio fratello, gli faccio vedere che sotto a quella montagna di frutta il corpo di mia mamma non c'è. Non l'ha uccisa.
Lui è sconvolto... e giovane. Abbastanza giovane da essere più basso di me di una testa. Non riesco a vedere mia mamma, così lo prendo per le spalle e lo rivolgo verso lo specchio. Come mi aspettavo, nel riflesso mia mamma appare subito alle nostre spalle, sorride rassicurante. Mio fratello si calma... lo accompagno fuori e poi rientro.
Rientrando vedo che i mobili sono diversi, penso che il pg onirico che interpretava mia mamma ora starà svolgendo un altro ruolo, che è lì solo per farsi accoppare in vari modi, e ora sarà pronto per dei nuovi "clienti" ma quando arrivo si mostra nuovamente come mia madre, molto sofferente, collegata ad un respiratore e un cappuccio di bic rossa seduta su una sedia a rotelle, incapace di muoversi.
La sedia si gira lentamente verso di me, l'immagine è cinematografica e straziante...

Finalmente mi sveglio, in preda all'angoscia. Scrivo per non dimenticare, e allo stesso tempo per prendere le distanze a livello emotivo e razionalizzare il fatto che era solo un sogno.
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