Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni non lucidi > Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 16/01/2015, 13:56

Invogliato da un malditesta bestiale mi sono concesso una pennichella dalle 11 alle 12, durante la quale ho spento il più possibile la mente rimanendo semplicemente in ascolto di ciò che ci passava dentro.
Ho sentito il corpo addormentarsi e rilassarsi... mentre succedeva e continuavo ad ascoltare, nella mente hanno iniziato a formarsi immagini, dapprima sfocate e confuse, poi via via più nitide, consistenti e coerenti...
fino a che [...] Sono in una via, sotto a dei portici. Pare una città d'arte con la strada principale lastricata in porfido. Sono vicino ad una delle colonne dei portici e sto parlando con una ragazza, è vestita come una studentessa giapponese, il dettaglio è letteralmente fotografico ma i colori sono smorzati, sembra una foto antichizzata dove la differenza tra colori e tonalità di grigio è del tutto sindacabile [...]
mi rendo conto dell'immagine ma il malditesta mi impedisce di agire lucidamente, così invece di entrarci ne esco... la guardo affascinato mentre perde consistenza e sfuma, letteralmente come se diventasse fatta di nebbia e venisse soffiata via da un debolissimo alito di vento.
Pochi istanti dopo mi rendo conto che stavo praticamente facendo una WILD spontanea, quasi senza rendermene conto. Sono tentato di forzare la tecnica mettendoci un po' di volontà, ma oggi mi sono promesso di lasciar riposare la mente e far si che si faccia un po' gli affari suoi, così con un respiro mi rilasso nuovamente e riprendo ad osservare le ipna che mi passano davanti. Ce ne sono diverse, vanno e vengono a seconda del mio stato di veglia, ma nessuna è più così netta e definita da poter essere ricordata.

Bene! MI fa piacere notare che in pochi giorni ho ripreso una buona sensibilità verso i processi e gli stati mentali a cavallo tra veglia e sonno e anche la qualità dei sogni sta aumentando.
Sono curioso di vedere cosa succede in questi giorni :)
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 17/01/2015, 11:09

Ieri sera vado a dormire verso la mezza, dopo una piacevole serata a casa di un ex collega.
Prima di addormentarmi prartico la meditazione riepilogativa e l'ascolto del corpo da quando chiudo gli occhi fino a quando riesco.
Dimentico i termosifoni accesi, per cui la temperatura della camera è leggermente più alta della norma.

Ecco i sogni che ricordo:


[...] Sono in una stanza, piuttosto buia, con non ricordo più bene chi. Forse E, l'ex collega di ieri sera, forse R, o forse M... comunque un'accanito videogiocatore. Ricordo il sentore della presenza di mio padre nell'aria (comunque videogiocatore pure lui).
Sono seduto ad una scrivania scura, sembra quella che uso io a casa per il PC, solo più grande e comoda. Lo schermo è ad un paio di metri da dove sono seduto e parecchio grande, tra l'altro è fatto con una tecnologia particolarissima per cui è composto di nebbia: quando lo accendo una nebbiolina si forma dentro alla cornice e ogni singola particella di nebbiolina inizia ad emettere luce del colore appropriato alla sua posizione. Dopo alcuni istanti la nebbiolina diventa abbastanza fitta da risultare solida come la superficie di un normale monitor, anche se l'effetto visivo è leggermente particolare.
Il computer collegato allo schermo è un Amiga basato su processori compatibili MC68K ma di nuova generazione. Non potenti come un PC odierno, chiaro, ma abbastanza da potercisi divertire parecchio.
Appena il monitor si solidifica compare l'immagine "in pausa" di un gioco che a colpo d'occhio sembra un'evoluzione di Evil's Doom (un clone del mitico Dungeon Master, ma con grafica in alta risoluzione), con il party già all'interno di uno dei Dungeon. La vista del gioco è in soggettiva come in DOOM ma i movimenti sono "a caselle", come è doveroso per questo genere di giochi.
Toglo la pausa e la definizione della schermata aumenta, dandomi accesso al menu completo dei personaggi. Molto stranamente questo gioco si gioca con il Joypad (è un genere che va giocato con mouse e tastiera), così impugno quello della Play3, opportunamente collegato al clone dell'Amiga.
I controlli sono strani ma, alla fine, intuitivi: con i pulsanti dorsali richiamo le schermate dei vari personaggi del party (ce ne sono 4), ognuno con caratteristiche diverse.
Con la levetta di sinistra controllo i movimenti base e con quella destra controllo, a seconda dei casi, la rotazione di visuale o il cursore sullo schermo. Mi impratichisco un po' con i comandi, poi dico al gioco di continuare dall'ultimo salvataggio.
L'ambientazione del gioco è fantascientifica, vagamente simile a quella di un altro clone di Dungeon Master che ho giocato ai tempi ma del quale ora non ricordo il nome, si è all'interno di una base spaziale scavata nel sottosuolo di un pianeta alieno, da qui la grafica vagamente simile ad Evil's Doom. Quando riprendo il gioco il party è in un corridoio di questa base, sulla sinistra una porta che conduce ad una sala operatoria (si possono intuire i dettagli da una vetrata subito dopo la porta), qualche passo avanti c'è un incrocio a T con un mostro nel bel mezzo. Appena lo vedo ho flashback di altri mostri simili che ho affrontato all'interno dello stesso livello, e sono tosti, maledettamente tosti se non si fa attenzione.
Uno dei miei personaggi per fortuna ha un proiettore di Luce Pesante che fa al caso mio, dato che questi particolari mostri ne sono parecchio sensibili, così lo attivo e faccio fuoco.
Un fascio di luce solida dal diametro di un secchio d'acqua attraversa il corridoio colpendo il mostro e ferendolo pesantemente, ma non uccidendolo! La creatura fa un passo avanti, ora posso vederla meglio:
alta quanto un'uomo, testa piccola e da volatile avvolta in un cappuccio di piume metalliche che vibrano nell'aria dalla frenesia di volermi colpire, il corpo anch'esso snello è avvolto da un mantello fatto con le ali del mostro stesso. Le ali sono ovviamente ricoperte di letali piume metalliche vibranti, affilate come rasoi. Questi mostri grondano perennemente acqua scura, come se fossero, nonostante le piume, creature marine.
Sparo un'altro colpo e contemporaneamente mi butto a sinistra all'interno della sala operatoria, il mostro viene incenerito all'istante e mi ritrovo all'interno della nuova stanza, dove di quelle bestiacce ce ne sono due ad attendermi.
Qui lo scontro si fa meno dettagliato, ricordo però che riesco a sopravvivere per il rotto della cuffia e a continuare l'esplorazione della base senza altri grossi problemi.
[...]


In realtà il ricordo originale del sogno era di pochi frammenti, lunghi qualche istante... noto però con piacere che la memoria onirica sta riprendendo ad arricchire i dettagli mano a mano che scrivo : Love :


Secondo sogno


[...] Sono in palestra da I. Solo che è molto più grande, quasi labirintica. Sicuramente sono labirintici i suoi bagni/spogliatoi (tra l'altro non è la prima volta che sogno dei bagni labirintici in una palestra o in un campeggio...). Ho appena finito di fare allenamento fisico (credo fosse military fitness o robe del genere), sono sudato e stanco e sta per iniziare la lezione di difesa personale!
"Meno male che M ha promesso di cambiare qualcosa nelle sue lezioni", penso, "se non ci fosse la curiosità a trattenermi prenderei la macchina e andrei direttamente a casa".
Mentre sono perso nei miei pensieri mi accorgo che sono negli spogliatoi dell'ala est, mentre per entrare mi sono cambiato negli spogliatoi dell'ala Ovest! Squoto la testa e mi dirigo verso la zona dove posso sperare di trovare la roba per cambiarmi ed un asciugamano per tergermi il sudore.
Mentre gli spogliatoi dell'ala Est sono labirintici, quelli dell'ala Ovest sono sostanzialmente un corridoio a C con degli appendiabiti e delle panchine sulla parete interna. Trovo facilmente la posizione della mia sacca, non lontano da quella di F, massacrato anche lui dalla lezione di fitness. Lo saluto con un cenno della testa e gli faccio "Ci sei anche tu a difesa?" Mi risponde con un cenno sconsolato della testa, comunque in maniera affermativa. Deduco che non gli sia ancora passato lo svarione emotivo... "vabbè", penso "qualche cazzotto in amicizia non potrà che fargli bene", ho tempo di pensare la frase che lo vedo sparire dietro la curva superiore della C, mi cambio e lo seguo. In questa zona degli spogliatoi, sul lato esterno, c'è un chioschetto gestito dalla famiglia di un amico di F morto un paio di anni fa.
Vedo F appoggiato al bancone del chioschetto e gli sento ordinare una doppia grappa, in memoria di GP, l'amico passsato a miglior vita. Passo li davanti e lo vedo bere scambiando qualche parola con i proprietari del chiosco. Continuo per il corridoio e entro nella sala dove si terrà lezione
[...]



Oggi pomeriggio mentre ero davanti al cancello di casa di un amico e stavo aspettando che uscisse mi viene in mente il frammento di un altro sogno fatto stanotte, lo riporto qua:


[...] Sono seduto ad un tavolo di legno, marroncino scuro. Se non ricordo male siamo in un parco, all'aperto. Ricordo un leggero declivio erboso, un pino solitario e più in là il limitare di un boschetto.
Pare un tardo pomeriggio di inizio settembre, siamo quasi all'imbrunire.
Sto sgranocchiando qualcosa, forse un sandwithc, forse delle noccioline americane, non ricordo bene, e assieme a me c'è una figura femminile, non ricordo di preciso chi, però. Se devo provare ad azzardare è possibile che fosse mia madre oppure MK. Più in lontananza ci sono altre persone, sempre del nostro gruppo, forse il solito giro di amici.
Fatto sta che mentre mangio vedo che dal boschetto si avvicina qualcosa strisciando nell'erba, qualcosa di agile, quatto e veloce. Questo qualcosa attraversa fulmineo il selciato che separa l'erba dalla panca dall'altra parte del tavolo e altrettanto rapidamente ci si arrampica sopra, saltando sul piano in legno dove sono appoggiato con i gomiti.
Proprio mentre inizio a masticare l'ultimo boccone di quello che stavo mangiando mi rendo conto che è uno scoiattolo marroncino... è venuto fino lì ad elemosinare qualcosa da mangiare!
Sgrano gli occhi, sorrido come un bimbo (a me piacciono tantissimo gli scoiattoli), allungo la mano purtroppo vuota e gli faccio "Ehi... piccolino! Mi spiace ma ho finito tutto il cibo... però se vuoi ci sono delle coccole, tutte per te!".
Ovviamente non pare capire però riconosce il gesto e inizia a camminare, talmente quatto da strisciare con la pancia sul legno, verso la mia mano. Il musino è concentratissimo, le orecchie dritte e nervose ed il nasino annusa l'aria a tutta velocità come solo i roditori sanno fare, raggiunge la mano e continua ad annusare, fino a che non mi sale sul palmo. Sento le unghie delle sue zampette sulla pelle e mi concentro per non muovermi, nonostante il palese solletico.
Lentamente, molto lentamente avvicino l'altra mano ed inizio ad accarezzarlo, lui incredibilmente rimane lì a farsi coccolare, seppur nervoso.
[...]
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 18/01/2015, 11:23

Ieri vado a dormire alle 2:20 del mattino, circa. La sera siamo andati con gli amici a vedere Ouija, un film horror che racconta la storia di alcuni ragazzi che giocano un po' troppo con le sedute spiritiche.
Prima di addormentarmi faccio una meditazione riepilogativa, dopo di che mi lascio addormentare ascoltando il corpo.
Le tapparelle sono aperte e scordo la Wireless accesa.

Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti:

[...]Una intensa tensione nervosa, mista a paura riempie il mio corpo... non è nulla riferita a nulla che riesco ad identificare ma è forte, molto forte.
Prima di potermene accorgere inizio ad urlare "NNNOOOOOOOOOOOO!!!" un istante per prendere un profondo respiro..."NNNNNOO
OOOOOOOOOOOOOOOOO!"
Mi sveglio letteralmente urlando. A differenza di altri incubi dove l'urlo da sveglio risulta strozzato, qui sto urlando veramente, a pieni polmoni.
Se non altro l'urlo riesce a svuotarmi di buona parte della tensione e della paura che avevo in corpo, mi giro dall'altra e riesco a riaddormentarmi più o meno tranquillo.


[...]Di nuovo tensione e paura mi riempiono il corpo... questa volta sono a metà strada tra la veglia ed il sonno, percepisco qualcosa muoversi nella stanza... non è fisico, non fa rumore ma lo sento, lo percepisco.
Sento che sto nuovamente per urlare quando mi si gela il sangue nelle vene: una presenza sul letto, appoggiata alla mia schiena (dormo sul fianco destro), si erge sopra la mia spalla, il suo viso vicino alla mia guancia, sento che sto nuovamente per urlare... la sento come una presenza Nera, Oscura, Terrificante... vorrei urlare ma sono paralizzato... alla fine urlo con un sussurro, forse un po' piagnucolando di terrore



Altro sogno

Sono in ufficio, ricordo che SS, un mio ex collega, mi sta passando l'analisi per un progetto da sviluppare presso di loro. Mi fa anche vedere il calendario pianificato con le giornate da spendere per svilupparlo:
ho Lunedì e Mercoledì segnati come giornate di sviluppo e un terzo giorno, Sabato, per andarlo a consegnare ed installare dal cliente.
Ricordo che mi dice "Abbiamo ancora il tuo vecchio portatile così come l'hai lasciato, puoi usare quello, ci sono già tutte le librerie e gli strumenti di sviluppo necessari"
[...] Stacco di scena
Sono in macchina e sto guidando verso casa, penso tra me e me che non è esattamente ciò che voglio dalla vita, ma intanto è un lavoretto pagato, e male non mi fa [...]
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 19/01/2015, 14:41

Ieri vado a dormire verso le 23:30, dopo aver visto "Exodus, Dei e Re".
Prima di addormentarmi faccio la meditazione riepilogativa, noto con piacere che mano a mano che continuo l'allenamento torna ad essere sempre più spontanea e fluida.
Come al solito tapparelle alzate e Wireless acceso.

So di avere sognato questa notte, se non ricordo male mi sono anche svegliato subito dopo un sogno appuntandomi mentalmente di ricordarmi di scriverlo sul diario al mattino.
Fatto sta che svegliatomi al mattino il mio primo pensiero cosciente, dopo aver mandato un messaggio di buongiorno a MK è stato "Non ricordo cosa ho sognato stanotte", seguito da un completo buio mentale.
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 20/01/2015, 13:57

Ieri vado a dormire verso l'1 del mattino, dopo una giornata emotivamente massacrante, non ho testa ed energie per fare una riepilogativa.
Tapparelle alzate e Wireless accesa.
Faccio fatica ad addormentarmi: rabbia, frustrazione, dolore mi tengono sveglio. Mi rigiro continuamente nel letto alternando brevi fasi di sonno ad altrettante breve fasi di veglia.
Nonostante questo ho i ricordi, piuttosto chiari, di un sogno:


[...] Sono in un campo da basket, al chiuso. C'è un discreto pubblico, è una partita di campionato importante per la nostra squadra, ma è la mia prima partita.
Sono agitato, so di aver giocato qualche ora a basket alle superiori ma sono passati così tanti anni... e poi, per l'appunto, ho soltanto qualche ora di allenamento. Nonostante ciò, eccomi qua, in campo, con la divisa a maglietta blu e pantaloncini bianchi della mia squadra. Gli avversari hanno maglietta nera e pantaloncini rossi.
Nonostante 1.84 di altezza non sia un gran che per un giocatore di Basket, gioco "in avanti" (so che ha poco senso per questo sport... ma tant'è), quindi al fischio di inizio mi porto subito nella zona avversaria, in posizione fuori schema, quindi smarcato rispetto ai miei compagni di squadra, che essendo più bravi e conosciuti attirano subito l'attenzione dei giocatori avversari, che li marcano stretti.
Io sono, come dicevo, isolato ma piuttosto in avanti e, tenendo il canestro avversario alle spalle, sulla sinistra del campo. La palla va in mano ad uno dei nostri giocatori, un ragazzo alto e robusto, con ottima visione di gioco, è nella nostra area, piuttosto indietro e sta controllando la palla guardandosi in giro e studiando a chi passarla.
Tra me e lui ci sono 2 giocatori avversari, che sì coprono la linea diretta del pallone ma sono più vicini a lui che a me, questo fa si che il mio compagno di squadra decida di farmi un passaggio lungo con un pallonetto morbido, appena lancia i due avversari si girano e corrono nella mia direzione, io mi volto e scatto verso la palla, carico di tensione: non so neppure se sono in grado di intercettare il passaggio, figuriamoci farci qualcosa di buono!
Girandomi scopro che i neri avevano un uomo in difesa, quasi sotto il canestro, il quale scatta verso la palla e con un agile balzo se ne impossessa prima che io possa avvicinarmici, appena atterra la passa con un gesto fluido ai suoi compagni che compongono subito un'azione di attacco.
"Ma che diamine ci sto a fare qua dentro?" è il mio primo pensiero...

[...]

Sono nel centro dell'azione, all'interno della zona da 2 punti del canestro avversario, con un salto riesco a intercettare un passaggio maldestro tra due avversari, tengo stretta la palla tra le mani, atterro e, prima di palleggiare, faccio due passi per mettermi in posizione sicura... "No... questo è fallo, Luca! Non si può fare!" ho giusto il tempo di completare il pensiero che l'arbitro fischia interrompendo il gioco.
Un compagno mi mette la mano sulla spalla... "Abbi pazienza" gli faccio "sono anni che non gioco, sto facendo pasticci!".
Lui mi guarda sereno e mi fa, con un sorriso "Va tutto bene, Luca. Tu continua a giocare e ad impegnarti, vedrai che va tutto bene"

[...]

Ci stanno pressando, sotto canestro, io sono in ritardo, quindi ancora vicino al centro del campo, mi sento inutile. Ad un certo punto uno dei miei compagni intercetta la palla e fa ad un altro, anch'esso non distante dal centro campo ma sulla fascia opposta rispetto alla mia: "Tua, VAI!" e fa il gesto di passargliela.
I giocatori avversari mi ignorano bellamente, concentrandosi su di lui, il passaggio parte ma è diretto a me!
Sono libero e riesco quindi a gestire il passaggio senza troppa pressione, tra me ed il canestro non c'è nessuno... afferro la palla, mi giro palleggiando ed inizio a correre verso il canestro avversario.
Dopo soli due passi mi rendo conto che sono al limite della mia coordinazione motoria e che i difensori avversari mi saranno addosso tra un paio di secondi al massimo.
Agisco di istinto e faccio un passaggio lungo, teso, leggermente alto al mio compagno di squadra, quello verso il quale era diretto il finto passaggio.
Lui intuisce, scatta, salta agilmente per afferrare il mio passaggio, sfrutta l'atterraggio del salto in modo da fare molla con le gambe, riesce a prendere in controtempo un paio di difensori e, raggiunto l'apice dell'elevazione tira a canestro con un morbido pallonetto, la palla tocca il tabellone, rimbalza sul cerchio compiendo mezza circonferenza, dopo di che cade a canestro!
La folla esulta per l'azione, non ci posso credere, ho fatto un assist per due punti super importanti! Sprizzo gioia da tutti i pori e salto, esultando!
Esclamo "HO FATTO UN ASSIST! NON CI POSSO CREDERE, HO FATTO UN ASSIST!" Poi continuo "E' il primo da quando gioco a basket! Non ci posso credere!"
Passa di nuovo il compagno di squadra che mi aveva confortato prima, mi tocca di nuovo la spalla strizzandomi l'occhio e mi sorride... noto solo ora che mi somiglia incredibilmente... :)
[...]


Bello, bel sogno... carico di tensione ma con un bellissimo messaggio... GRAZIE Alan! GRAZIE GRAZIE GRAZIE! : Love :
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 21/01/2015, 8:14

Ieri giornata di nuovo emotivamente intensa: diciamo che ho vissuto la coda della tempesta dell'altro ieri.
Sono andato a dormire piuttosto presto, verso le 22, dopo un'abbuffata da fame nervosa al pub di D.
In camera tapparella aperta, Wireless accesa e termosifoni spenti, mi addormento ascoltando il corpo, i miei ultimi pensieri sono: "Sogna libero!"


[...]Sono con alcune persone ad un teatro ad assistere dal vivo ad una puntata di una trasmissione tipo Zelig, colma di comici.
Il teatro è molto strano perchè la sala anzichè essere in discesa è in salita! Il palco sta in cima a questa gradinata in salita e noi spettatori si sta in piedi con il piano subito oltre il nostro che arriva al petto, altezza giusta per appoggiarci sopra le braccia e stare comodi comodi (nel sogno la cosa aveva perfettamente senso e permetteva ad ognuno di vedere benissimo).
Io sono in prima fila, nei posti migliori, direttamnte sotto al palco, alla mia sinistra c'è un signore, un mio vecchio amico, alla mia destra, sul piano sul quale sto appoggiando le braccia, c'è un potente riflettore.
La mia posizione è piuttosto centrale rispetto al palco... insomma, ho i posti migliori.
Lo spettacolo inizia con un presentatore che non ha niente da invidiare a Bisio e un paio di gag comiche niente male.
Dopo di che arriva il personaggio clue della serata: Quelo! Il quale, secondo la scaletta, starà sul palco per 48 minuti circa (vedo proprio l'anteprima del tempo come per i video di YouTube).
Si apre il sipario con lui messo in posizione del loto, ma di spalle. Il pubblico comunque lo riconosce (la postura, la capigliatura, l'abito sono inconfondibili) e va in visibilio! Risate, fischi di approvazione, urla di incitamento, sembra di essere allo stadio, le luci lo riprendono, dopo di che si muovono, lui si gira ed inizia lo spettacolo!
Ricordo non molto delle sue gag, soltanto che rido a crepapelle dall'inizio alla fine... ma la figata più figata è che lo spettacolo diventa, ad un certo punto, interattivo: noi della prima fila iniziamo a fare i buffoni, salendo sul palco e facendogli i dispetti, lui un po' fa finta di niente, un po' fa finta di avere poteri mistici e ci minaccia con quelli. Io partecipo ovviamente alla cosa e più di un paio di volte torno di corsa al mio posto subito dopo avergli fatto un dispetto, nascondendomi dietro al riflettore per paura di un Anatema mistico o robe del genere.
Delle risate si perde il conto, lo spettacolo è fantastico e poterci partecipare in prima persona lo rende esilarante!
Durante una delle mie incursioni sul palco, verso la fine dello spettacolo, lui ha ormai chiamato degli assistenti per "tenerci buoni", uno di questi è armato con un aggeggio stranissimo che simula una sega da legno ad una mano sola, in realtà è una lancia a pressione che fa lo stesso rumore di una sega per legno, nella fantasia dello spettacolo è una sorta di potente e terribile arma laser!
Beh, ad un certo punto quel particolare assistente mi becca e usa su di me la sua temibile arma, io scivolo per terra, faccia in su, leggermente girato su di un fianco e lui ne aprofitta per spararmi con quella lancia in mezzo alle chiappe! Metto la mano sinistra a proteggere ma ricordo che la sensazione seppur sopportabile è al limite del non piacevole!
Ridendo e scherzando me ne ritorno a posto.

[...]

Sono a casa, ho circa 18-20 anni e sto ancora vivendo con i miei genitori e ho già la macchina. Fatto sta che il mio pandino ha qualche problema e va portato dai vicini di casa a dargli un'occhiata, il giorno prima (Venerdì) ci siamo messi daccordo per le 7:30 - 8:00 da loro per la revisione. E' mattino presto e telefono a loro per conferma dell'appuntamento: mi dicono che c'è un malinteso, perchè l'appuntamento è alle 19:30-20:00, ne discuto un po' con loro e alla fine mi spiegano che ricordo male io, così avverto i miei.
Loro stanno aspettando gente, che arrivava apposta per vedere l'intervento della macchina, e arrivava in mattinata.
Visto che la revisione della macchina è spostata, papà si mette a trafficare con il computer e decido di fargli compagnia, stiamo cercando di installare un nuovo gioco (del quale non ricordo assolutamente nulla).
Verso le 8:30 arriva questa nuova gente, che sarebbero A. e famiglia, qundi anche genitori (nel sogno sarebbero stati i miei futuri ex suoceri) e sua sorella S. (la mia futura ex- moglie, che in sogno era ancora troppo giovane per interessarmi).
Appena arrivano succede una cosa veramente strana: micia, la mia gatta, mi salta in braccio (sono seduto sul divano) e vicino a me c'è mia sorella. Ci mettiamo a parlare con la gatta e mi viene in mente un frammento del sogno fatto la notte stessa (nel senso che pur dentro un sogno, ricordo di aver sognato la notte e in quel momento mi vengono in mente sprazzi dei sogni fatti!), sogni che comprendevano la gatta.
In quei sogni andavamo in gita da ragazzini e ce la portavamo dietro, in pullman, lei era piuttosto spaventata... i ricordi mi paiono paricolarmente veri, così chiedo a mamma se per caso l'abbiamo portata sul serio in gita, lei mi conferma che sì, così è successo: l'abbiamo portata in gita e lei se ne è rimasta sul pullman per tutto il tempo.
Fisso un attimo il vuoto, richiamando a me i ricordi del sogno, poi prendo un lungo sospiro di sollievo e racconto "Beh, sta notte ho sognato quella gita, c'era anche micia" La osservo mentre la accarezzo, lei ricambia lo sguardo e fa le fusa, come se sapesse di cosa stessi parlando "ma quando siamo arrivati a destinazione l'ho presa in braccio e l'ho portata con me. Ricordo che siamo andati a quello stranissimo anfiteatro girato al contrario (!!!), giusto?"
Mamma mi guarda, sgranando gli occhi, come se fosse miracoloso che mi stessi ricordando di un evento passato "Sì, sì, giusto! Racconta un po'?"
Io continuo "Beh, siamo andati lì e micia è stata bravissima tutto il tempo" continuo ad accarezzarla, lei mi si struscia contro, come a confermare le mie parole e a ringraziarmi per il sogno (è come se io e la gatta avessimo rivissuto veramente il sogno e questo avesse cambiato il nostro passato), dopo di che mi si acciambella sulle gambe, pacera e serena.
"Quando siamo andati al teatro c'erano anche A e famiglia", li guardo, per cogliere le loro reazioni al fatto che li avessi inclusi in sogno, loro semplicemente mi osservano, ascoltando "Ma solo fino all'ingresso, poi mi sono trovato da solo in prima fila (da qui praticamente rivivo il pezzo di sogno precedente, raccontandolo come se l'avessi vissuto nella notte di questo sogno qua, prima di svegliarmi), di fianco a me c'èra (dico un nome che ora non ricordo, è comunque il signore che mi deve revisionare la macchina), ora rivivendo il sogno per una seconda volta riesco a ricordare perfettamente il suo viso: anziano, barba grigia incolta e capelli corti poco più lunghi, anch'essi tendenti al bianco. Piccolo e tozzo di corporatura, begli occhi grigi e volto squadrato, leggermente arrotondato dall'età, indossa una camicia di velluto a scacchi rossa con striscie bianche e blu, un paio di Jeans e scarpe comode" bevo un sorso d'acqua, poi riprendo a raccontare "Io invece avevo una camicia di seta viola, pantaloni di velluto marroni, calze arancione vistoso e scarpe di velluto verde brillante".
Il racconto del sogno continua più o meno come per il sogno del teatro trascritto subito sopra, ma senza le invasioni di campo."
[...]



La pagina del diario continua nella sezione dei Sogni Lucidi : Yahooo : http://www.sognilucidi.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=561&p=77229#p77229

Interessante! Un falso risveglio nel quale ho coscienza del sogno precedente e lo catalogo, per l'appunto, come sogno fatto prima del falso risveglio stesso!
Figata, non mi era mai successo prima! :)
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 22/01/2015, 11:53

Ieri vado a dormire verso le 2:30 circa. Giornata altalenante, ma carica di prese di consapevolezza.
Sono troppo stanco per un qualsiasi tipo di meditazione, quindi semplicemente chiudo gli occhi e mi addormento.
Tapparelle alzate, wireless accesa e BlackTiger (il PC multimediale attaccato alla TV) acceso per un download, le sue ventole sono piuttosto silenziose, ma un leggero fruscio lo si sente, al buio e con tutto il resto silenzioso.


Ricordo di aver sognato, questa notte, ma al risveglio alcuni pensieri e preoccupazioni hanno preso istantaneamente il sopravvento, soffocando la memoria onirica. Mi pare di ricordare si trattasse di un viaggio in auto, o roba simile, ma non ne sono sicuro.
Scrivo comunque questa nota, sto imparando che la costanza nel diario onirico da i suoi succosi frutti :)
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 23/01/2015, 10:11

Ieri giornata piuttosto energica, con diverse buone notizie.
Vado a dormire piuttosto presto, poco dopo le 21, il mio ultimo pensiero è "Sogna libero"
Tapparelle aperte e Wireless spenta

Mentre mi addormento porto la mia attenzione alle ipnagogiche, la prima che mi arriva è una micina bianca che cammina nella mia direzione, è buffa e adorabile e mentre cammina verso di me mi tiene fisso con i suoi occhioni mi ricorda molto la rappresentazione di AX, il Sè istintivo di MK... così le sorrido e la saluto. Ovviamente il mio interagire con la ipnagogica la fa sparire, ma questo non mi porta via la sensazione di coccolosa compagnia.
Vedo altre ipna delle quali ricordo poco o nulla, mi rigiro comunque un paio di volte prima di addormentarmi.

Ecco cosa ricordo dei sogni:


[...] sono nei miei ex uffici, in riunione con G, SS, e la giovane programmatrice aiutante di SS. Mi hanno convocato perchè TL, uno dei clienti più grandi, ha dei problemi (che sinceramente, durante il briefing della riunione non sono saltati fuori). Comunque sia ci attrezziamo, saliamo su due auto diverse e andiamo dal cliente, ci vuole una mezzora abbondante di macchina, è uno dei clienti più vicini, per fortuna.
Mentre siamo in macchina G mi parla, capisco che vuole parlarmi del problema ma o non l'ha capito o non riesce a spiegarlo, perchè dalle sue labbra non esce nulla che possa sembrare un problema da risolvere.
Passano i minuti e parcheggiamo nel cortile della ditta, ci incamminiamo verso l'ingresso laterale del capannone... se non ricordo male lì ci sono gli impianti di Taglio Laser nuovi, probabilmente hanno dei problemi con quelli... strano però... alla fine era una cosa gestita da SS...
Mentre entriamo la programmatrice giovane è sostituita da mia sorella (nel senso che c'è proprio lei al suo posto) e nel sogno sono consapevole che mia sorella ha iniziato a lavorare lì proprio quando me ne sono andato.
Entriamo in officina e sorrido al ricordo di quell'ambiente, alla fine le officine mi sono sempre piaciute.
Vedo C, il responsabile tecnico del cliente e lo saluto con una calorosa stretta di mano, lui mi sorride piuttosto sorpreso di vedermi lì. Ho passato diverse settimane da quel cliente per fare valangate di sviluppi personalizzati e tra me e C si era creato un bel rapporto. "Siamo proprio nei guai se hanno chiamato anche te!" mi fa, strizzando l'occhio.
Gli sorrido e rispondo con un "Scommetto che è tutto sotto controllo!" e sorrido. Nel frattempo mi do un'occhiata in giro e vedo che hanno suddiviso l'ampio openspace dell'officina con degli spessi teli di plastica trasparente che pendono dall'alto... l'effetto è vagamente inquietante ma allo stesso tempo crea in maniera efficace corridoi e zone di lavoro piuttosto flessibili.
Vedo anche il PC che controlla la produzione dei Laser nuovi al quale si è già piazzata mia sorella che, con sguardo attento e concentrato, sta controllando le configurazioni dei programmi, mentre SS le da i riscontri dai pannelli di controllo dei Laser. Guardo la scena sorridendo, poi mi giro verso C e gli faccio: "La vedi quella? E' mia sorella... siete in ottime mani!"
Lui si gira a guardarla e inarca un sopracciglio, mia sorella è una donna di splendido aspetto che, unito al senso della mia frase (Essendo mia sorella ha le mie stesse capacità), gli fa emettere un fischio di approvazione.
Proprio in quel momento passa GB, il responsabile commerciale, mi guarda stupito di vedermi lì e mi stringe la mano. Ci scambiamo un paio di convenevoli, poi G attira la mia attenzione dicendomi che il problema è dal Laser di un determinato modello. Me lo dice come se fosse scontato che mi ricordi dove si trova, perchè sparisce letteralmente dopo avermelo detto, lasciandomi intendere che mi aspetta lì.
Pare piuttosto alterato.
Prendo un profondo respiro e mi dirigo verso la zona del capannone dove mi sembra ricordare esserci quel particolare modello di taglio Laser... qui sembra di essere alla Black Mesa tanto il capannone è esteso (in sogno): diverse aree lavorative sono separate da enormi portoni verticali azionati pneumaticamente, operai e macchinari che lavorano fianco a fianco...
Dopo alcuni minuti giungo in un'area lavorativa dove c'è un enorme impianto di taglio laser, adatto a lavorare lamiere spesse anche qualche diversi CM (normalmente i laser lavorano bene fino a 20-25mm), se non ricordo male è lui!
Il camminamento che sto seguendo mi porta sul retro della macchina, nella zona di scarico dove vengono versati i pezzi ricavati dal taglio della lamiera, sembra la zona di scarico di una grande macchina per separare l'immondizia, in realtà: il grosso nastro trasportatore versa pezzi di metallo arrugginito e ricoperto di olio meccanico bianchiccio e tutto quanto ha l'aspetto di una grossa discarica, situata in una enorme vasca di metallo.
Ci sono un paio di operai con una spessa tuta blu e dei lunghi bastoni metallici che controllano e smistano i pezzi che vengono versati dalla macchina, paiono piuttosto impegnati e scontenti, uno di questi mi lancia un'occhiataccia.
Sgrano gli occhi..."Il sistema di controllo e smistamento dei pezzi prodotti! E' saltato, non sta più funzionando!"
[...]


Qui mi sveglio
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 27/01/2015, 10:04

Ieri vado a dormire verso le 2:30 del mattino, è un periodo emotivamente burrascoso e la giornata di ieri non fa eccezione.
Quando tocco il cuscino mi addormento quasi istantaneamente... tapparelle alzate e wireless spenta

Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti


[...] Sono in una grande stanza rettangolare che so essere una tavernetta... ecco, facendoci caso è la tavernetta della vecchia casa di GF, un ex compagno di scuola di mia sorella, ha due anni in meno di me.
Le pareti sono tinteggiate di bianco sporco e mentre ad una estremità della sala rettangolare c'è un portoncino da garage, l'altra estremità ha un corridoio che parte rasente al lato destro della sala. Sempre sul lato destro ma qualche metro più verso il centro c'è una porta marrone scuro.
Ad un paio di metri a sinistra dell'imboccatura del corridoio c'è un letto d'ospedale, con tanto di gruccia per la flebo, coricato in quel letto c'è mio padre.
Papà è sul letto di morte, non ricordo di preciso cosa avesse, è parzialmente lucido e sta dicendo a me, mamma e mia sorella di stare tranquilli. Io sono ai piedi del letto, sto abbracciando mamma mentre lo osservo parlare e stranamente non sto piangendo. Non ricordo cosa dice ma sono parole piuttosto sagge... quando si ferma mi guarda negli occhi e lì, subito, sento salire le lacrime... mi giro e mi allontano verso il centro della stanza, vedo un tavolino con un blando rinfresco, giusto per tenerci in forze durante la veglia, e ci sono vecchi compagni di scuola miei e di mia sorella: riconosco TS, MB, SB, altri sono sullo sfondo ma non sono abbastanza definiti da poterli identificare.
Mi fermo al centro della stanza, spalle a papà, sento gli occhi che si bagnano, le spalle ed il ventre che sussultano senza controllo... e prima di rendermene conto mi trovo in lacrime con TS che mi mette una mano sulla spalla per confortarmi. Appena lo fa sgorgo in un pianto liberatorio... so che papà sta morendo ma non voglio trattenere dentro di me alcun dolore, sarebbe inutile... piango il dolore umano della perdita e piangendo me ne libero.
[...]


Sogno piuttosto intenso, credo possa avere a che fare con il lavoro interiore che sto facendo in questo periodo.
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Re: Erik Bauer: Diario sogni non lucidi

Messaggioda ErikBauer » 28/01/2015, 9:56

Ieri vado a dormire verso le 22:30. La giornata inizia peggio della media, ma verso metà succede un piccolo miracolo e lo stato emotivo inizia a cambiare, per cui vado a dormire con una serenità che mancava da tempo.
Subito prima di andare a dormire guardo "Now You See Me" sgranocchiando patatine e popcorn, accompagnati da una moderata qta di alcool
Tapparelle aperte e Wireless spenta

Appena chiudo gli occhi le ipna arrivano immediatamente, sono in Bianco e nero e parlano di scene d'azione... uomini che lottano tra loro... una di queste per un attimo diventa nitida e quasi concreta, un uomo cammina in un corridoio, da sinistra verso destra, il corridoio sbuca su una balconata panoramica sul fianco di una montagna, dinnanzi a lui una vallata (l'ambientazione è mooolto simile a quella del sogno che feci un annetto fa, con vaga ambientazione Divergent). Mentre cammina dal corridoio alla balconata il suo corpo diventa prima quello di un androide in materiale ceramico, simili a quelli del film Io Robot, dopo di che diventa composto da Origami: migliaia di origami incastrati tra loro che formano il corpo di un omino di carta che cammina... Sono stanco e rilassato, l'ipna si dissolve e mi addormento.

Ecco ciò che ricordo dei sogni fatti sta notte:


[...] Sto dormendo in una camerata, forse una casa vacanza, forse un campeggio... fatto sta che non sono l'unico a dormire in quella camera. Il mio letto, molto simile ad una branda, è piazzato in modo da avere il fianco contro la parete della stanza e io sto dormendo con la schiena appiccicata alla parete, rivolto verso il centro della stanza. Ricordo di essere in una sorta di dormiveglia quando sento qualcosa camminare sulla schiena, a sensazione è grosso un po' più di una moneta da due euro. Realizzo che fa caldo perchè sto dormendo senza maglietta e le coperte che sto usando sono poco più che lenzuola.
Comunque sia quella creatura che mi cammina sulla schiena mi genera ribrezzo, così con la mano cerco di afferrarla, la trovo e la stacco dalla mia pelle... noto che ha fatto presa, come se si fosse aggrappato ai pori della pelle con tanti piccoli uncini... con un minimo di sforzo la stacco e la chiudo nel pugno, senza schiacciarla. Da come si agita e da tutte le zampine che ha pare un ragno... non sono aracnofobico ma tenerne uno in mano mi provoca un ribrezzo non indifferente, per cui do il comando alla mano di gettarlo perterra immediatamente. Il fatto però è che la mano, chiusa così a pugno, rimane incastrata tra la schiena e la parete! Sono ancora troppo addormentato per accorgermi di quanto sta succedendo, così tiro e mollo con la mano come se dovessi scastrarla da dietro ad un mobile... passano alcuni secondi di panico, poi mi rendo conto che mi basta scostarmi dalla parete e finalmente riesco a liberare la mano.
Con un gesto nervoso scaglio la creatura ai piedi del letto... in questo istante realizzo che il pavimento del dormitorio è un prato di erba selvatica perchè vedo un ragno ben più grosso di quello che avevo intuoito infrattarsi tra i fili d'erba.
"Cavoli, questo era grosso!" esclamo ad un mio compagno di camerata che si era svegliato nel sentirmi trafficare...
[...]


Qui il sogno finisce, mi sveglio in parte e continuo con qualche bizzarro minuto di dormiveglia dove ripenso a quell'articolo in cui si leggeva di quanti insetti vengono inghiottiti mediamente nel sogno...

Altro sogno

[...] Cap. America sta inseguendo Winter Soldier... la scena ricorda vagamente quella dell'ultimo film dell'Eroe a stellestrisce, con l'unica differenza che mentre nel film lo inseguiva in abiti civili, qui lo insegue con il costume ufficiale... e ha un mantello! Sì, un fluente mantello degno di quello di Thor, però blù! (Cap. notoriamente non indossa il mantello).
La visuale del sogno mostra Cap. che salta giù dalla finestra fino al terrazzone dove vede Winter Soldier e gli lancia lo scudo... la visuale del sogno però sposta la telecamera in modo da ruotare "alla matrix" attorno a Cap. mentre effettua il lancio, il tutto avviene in slow motion in una scena degna di Zack Snyder.
Lo scudo vola a gran velocità verso Wintyer Soldier, il quale lo afferra ruotando su se stesso e poi, senza smettere di ruotare, lo rilancia indietro a Cap. il quale lo afferra a due mani, sconcertato.
[...]
C'è la pubblicità delle Action Figures del film, quelle di Cap. e di Winter Soldier soldier sono una di fianco all'altra, entrambe con un mantellone blu, molto simili tra loro e messe entrambe con un braccio alzato ad afferrare lo scudo al volo[...]



Qui segue un'altra sessione di dormiveglia dove mi rendo conto che effettivamente Cap. non ha il mantello... e che comunque i mantelli dei supereroi sono Rossi e non Blu... poi gioco a immaginare quanto starebbe male Superman con un mantello Blu...
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