) Edivad mi ha chiesto cosa significasse Fedman, il mio nick. Ecco quindi la storia di Fedman.Il sogno risale a parecchi anni fa, quando ancora non tenevo traccia dei miei sogni. In ogni caso visto che questo è stato un sogno importante per me ho ancora un buon ricordo, inoltre un paio di anni fa quando ho cominciato a tenere un diario onirico ho messo per iscritto i punti salienti. Dovrei riuscire quindi a raccontarvi il sogno abbastanza bene.
La nascita di Fedman
All'inizio del sogno mi trovo dentro un grosso edificio dallo stile contemporaneo ma con diversi particolari che mi fanno pensare al 1700. Oltre a me ci sono molte persone, ma non ricordo cosa stiamo facendo (forse un centro commerciale o comunque un luogo di aggregazione). Ad un certo punto, forse guardando degli schermi o sentendo le notizie, ma non ricordo bene, ci rendiamo conto che la nostra nazione è stata invasa da un esercito straniero. Il grosso edificio in cui mi trovo è ora presidiato da molte guardie della nostra polizia/esercito che ci invitano a restare all'interno per la nostra sicurezza. Dopo un po' però è chiaro a tutti che in realtà siamo prigionieri e non sotto protezione. Io incito alla rivolta. Le altre persone sembrano ascoltarmi e con la forza riusciamo a farci strada verso l'esterno. Uscendo vedo un ufficiale delle "nostre" (che ormai sappiamo essere corrotte) forze armate. Lui lo ricordo ancora molto bene: un uomo sulla 50ina una bella panza e con la divisa composta da camicia azzurra a maniche corte e pantaloni blu. Al petto porta anche molte mostrine militari. Quello che mi colpisce però è il fatto che al collo porta appeso, legato ad un nastro, un libretto che so contenere le prove di un accordo pre-invasione tra le nostre forze armate e l'esercito invasore. Senza pensarci gli porto via il libretto e mi do alla fuga. ***Vuoto*** . Sembra essere passato un po' di tempo e ora sono il capo dei rivoluzionari, loro mi chiamano Fedman (dovrebbe stare per Federation Man o qualcosa del genere). Siamo costantemente braccati dal generale di prima che vuole assolutamente recuperare il libretto. Devo affidarlo a qualcuno, io sono troppo esposto per conservarlo. Entro in una chiesa alla ricerca di qualcuno cui affidare le prove. Vedo una ragazza, appena sposata con un bambino piccolo. Non c'è più tempo, devo affidare il libretto a qualcuno, il generale arriverà tra un attimo. Lo consegno quindi a lei e le chiedo di conservarlo in nome della resistenza. Mi faccio dire almeno il nome per poterla ritrovare (ahimè non lo ricordo più). Arriva il generale. Provo a confondermi tra la gente presente. Il generale sale sull'altare al posto del prete e mi individua. Dà ordine di farmi fuori. Lì vicino a me vedo una teca con due pistole (breve parentesi le pistole sono del 1700, almeno credo, se cercate le foto in internet capirete subito la tipologia. Sono decorate in legno, avorio e qualche metallo color oro-ottone. Da questa avventura diventeranno le mie armi predilette nel mondo onirico). Frantumo la teca e mi prendo le pistole per affrontare la battaglia: sono decisamente superiore ai soldati per abilità atletiche e di combattimento e le due pistole mi aiutano molto, tanto che riesco a ferire il generale con un colpo. Continuano ad arrivare rinforzi e mi devo dare alla fuga. Davanti alla chiesa c'è un bar con un paio di belle ragazze vestite in modo settecentesco lì fuori. Per mettermi in mostra scalo la facciata dell'edificio e mi butto in acrobazia per poi finire in mezzo a un folto cespuglio. Per tutti sono sparito nel nulla. Lascio calmare la situazione e poi esco fuori dal cespuglio goffamente, quasi inciampando, e lancio un sorriso soddisfatto alle ragazze. Entro quindi nel bar. Mentre ordino parlo alla figlia del barista e le chiedo di **** (il nome della ragazza cui ho affidato il libro con le prove). La conosce, bene penso. Sentiamo dei rumori da fuori e ci affacciamo quindi alle finestre. Vedo dei soldati che hanno preso il giovane marito della ragazza che custodisce le prove e lo fanno fuori barbaramente in strada. Sento un bisogno viscerale di vendetta. Mi mescolo di nuovo alla folla fino ad arrivare alla base nemica. Mi intrufolo all'interno facilmente. Voglio lanciare un segnale forte ai nemici. Arrivo nella zona in cui vivono le famiglie dei soldati, ci sono donne e bambini. Ho le pistole puntate su di loro, devo solo premere il grilletto. Non ci riesco, non potrei mai. Il ricordo di quelle emozioni è comunque ancora molto vivo, forse è per questo che riesco a ricordare bene il sogno. Lascio però in bella vista sul muro la firma del mio passaggio, in modo che non si sentano più al sicuro nemmeno all'interno della propria base. Scappo via.
. Cosa doveva succedere per farmi prendere lucidità?!? LOL mancava giusto una spia rossa lampeggiante che mi dicesse "Sveglia Fed! Questo è un sogno!". Incasso il colpo e passo oltre.
