Per la gioia dei grandi fan di LaBerge, finalmente vado avanti con una nuova super puntata in questo super diario.
Dunque Reflection-Intention, sarebbe in realtà una tecnica di Paul Tholey. Quello che vedremo noi è un'addattamento di LaBerge.
Si tratta di un esercizio che ci permette di creare l'abitudine, mentre si è in veglia, di verificare se si è in sogno e verificare il proprio stato di coscienza.
Per aiutarci useremo il nostro "Reality Probe" (un pezzo di carta con scritto "Is this a dream?" o "Sto sognando?").
Analizziamo le istruzioni:
1. Esaminiamo il "Reality Probe", osserviamolo, poi stacchiamo lo sguardo e riposiamolo lì. Se fossimo in un sogno, probabilmente le lettere cambierebbero, il loro stile diverrebbe più piccolo, più grande,... Tanto più sarermo allenati, tanto più facile sarà prendere consapevolezza in sogno. Ci tengo a specificare che questa verifica va fatta in modo cosciente. Non è un rituale da buttare lì. Bisogna veramente essere coscienti di ciò che si fa.
Portiamo la Reality Probe sempre con noi.
2. Scegliamo e selezioniamo 8 eventi nella nostra routine giornaliera, dove andremo a praticare la reflection.
Un esempio di quando fare la reflection è: "Quando vado a dare da mangiare al mio amato cane".
È consigliabile tenerli scritti in una tabella in cui segnare data, evento (momento selezionato per fare la reflection), il numero di volte in cui si è fatta la reflection in quel giorno (palesemente da specificare a fine giornata) e numeri di sogni normali e numero di lucidi che si è fatta la notte corrispondente al dato giorno. Nella tabella teniamo due spazi in più per momenti in cui ci sembra possa esserci qualcosa di strano nella realtà, anche sensazioni strane, in cui mettiamo in dubbio il nostro stato di coscienza, in cui fare una reflection non prevista dalla propria lista di eventi scelti.
3.La mattina consultiamo la lista e se possibile, la portiamo con noi, per ricordarci quando applicare l'esercizio e registriamo l'ora* in cui lo facciamo.
4.Pratichiamo la Reflection-Intention. Quindi:
A. Testiamo il nostro stato: se siamo in veglia o se stiamo dormendo*1 usando la Reality Probe e seguendo le istruzioni del punto 1. Ci si può anche guardare intorno per capire se si è in un sogno: qualunque cosa con delle scritte è ottimale da guardare, perchè le scritte tendono a cambiare, poi ci si può chiedere cosa si sta facendo, come si è arrivati fin lì, cosa si ha intenzione di fare.
B. Se non siamo in un sogno, immaginiamo di essere dentro un sogno, come sarebbe tutto ciò che ci è intorno se fossimo in un sogno, a partire dalle nostre percezioni, alle persone intorno a noi, all'ambiente. Possiamo immaginare che un dreamsign che abbiamo preso come target (vedi nei messaggi precedenti) si verifichi.
C. Immaginiamo di fare ciò che vorremmo fare nel sogno, a partire da volare, alle task che abbiamo in mente, fino alle cose da sozzi che fate nei sogni (sporchi!).
5.Registriamo "lo sforzo", di aver fatto l'esercizio, nella tabella della Reflection specificando l'ora in cui è stato fatto.
6.A fine giornata, contiamo le volte in cui abbiamo applicato l'esercizio e indichiamole nella colonna specifica.
7.Prepariamo gli esercizi per il giorno dopo, quindi i momenti in cui fare la Reflection. Cercheremo di tenere gli stessi per più o meno una settimana, non di più, se si vuole di meno, ma è consigliabile tenere una media di 7 giorni prima di cambiarli.
8.La mattina registriamo il numero di sogni normali e lucidi ricordati (tenendo presente che un sogno lucido è anche un sogno normale).
Alla prossima
*Tutti questi dettagli possono sembrare pallosi, ma sono utilissimi per lavorare sulla propria consapevolezza. Tanto meglio e dettagliata sarà la reflection, tanto migliori saranno le probabilità di successo.
*1 Qui aggiungo che non bisogna mai dare per scontato di essere svegli. Questa cosa ci frega parecchio.