Come si può notare dal fatto che non ho sceitto per un po' nel diario, ho perso in questi giorni la capacità di ricordare i sogni. Forss per lo stress a scuola o per altri fattori, non so. Stanotte però ne ho fatti due molto belli e vividi e in tutti e due è presente la mia ragazza come p.o. co-protagonista, forse perché ieri abbiamo litigato.
Il primo lo ricordo di meno:
Mi ricordo benissimo che si è svolto tra la cucina e la sala da pranzo di casa mia. Non mi ricordo il contesto, ma stavo accusando la mia ragazza di avermi tradito e ne ero veramente sicuro. Però era quella sensazione che nonostante tu sia sicuro di qualcosa ti batti con tutto te stesso per ottenere delle prove che mancano, non so se avete capito che intendo, avevo bisogno di sapere se fosse vero o no, nonostante ne fossi sicuro al 100%. Al tutto lei mi risponde cosi: "Ma che vuoi che sia, gli ho fatto solo un pomp***, che dovevo fare lasciarlo così, poverino?". A sentire queste parole mi sono sentito morire dentro e poi succede l'assurdo, e forse l'elemento centrale del sogno: sbatto cosi tanto i denti tra loro da staccarmene letteralmente uno. Mi ricordo anche quale: il canino sinistro inferiore. Inizio a sanguinare e poi non ricordo altro.
Secondo sogno:
Questo sogno è stato veramente, ma veramente lungo. Passava continuamente da un contesto ad un altro, quindi mi è difficile costruirne una cronologia esatta.
Mi ricordo che ero con la professoressa T. (con la quale nella realtà c'è un odio reciproco) e stavamo litigando. I dettagli sono confusi e riguardano la mia bocciatura di due anni fa, tralasciamo.
Un altro spezzone del sogno si svolge in una spiaggia, ero con mio padre e probabilmente eravamo in Puglia. Era estate e ad un certo punto decidiamo di girare tutte le spiaggie pugliesi. Allora a piedi risaliamo tipo un promontorio collegato con la spiaggia che ci porta davanti a due strade. Papà sceglie quella che porta a sinistra perché, stando a quanto diceva lui, quella a destra ci avrebbe portato al Gargano, e noi ci siamo già stati lì. Quindi iniziamo a camminare (credo ci fosse anche la mia ragazza, ma non parlava) e ad un certo momento ci troviamo difronte ad una cosa assurda: una sala enorme, chiusa stile tempio maya nascosto. Noi eravamo al limite di una pedana oltre la quale c'era un mare profondo, scuro come l'oceano, che andava abbassandosi più ci si allontanava dalla pedana lasciando spazio ad un enorme burrone profondissimo. Di fronte a noi anche un ponte. Un ponte dall'aspetto tutt'altro che rassicurante, molto stretto e traballante. Mio padre, che nella realtà è terrorizzato dalle altezze e soffre di vertigine, anche qui, sotto forma di p.o. se la stava facendo già sotto. Nonostante tutto però continuava a guidarci e si apprestava a salire sul ponte per primo. È stato assurdo come tutti glj atfeggiamenti e i modi di fare fossero fedeli a quelli del mio papà reale. Noi per rassicurarlo gli avevamo fatto notare un edificio, posto sotto il ponte, che abbondava di larghi balconi e che quindi in caso di caduta lo abrebbe salvato. Papà sembra convincersi, ma appena mette piede sul ponte succede l'incredibile: una palla, un supersantos per la precisione, sale vorticando dall'abisso di sotto verso di me, quasi per magia. Allora io sapevo già che fare: con un calcio la rimando giù, da dove proveniva, ossia da quell'edificio attaccato alla parete del burrone. Una volta tornato giù sento la voce di tanti bambini che iin spagnolo si rallegravano che il pallone fosse tornato. Allora visto che mi aspettavo dei ringraziamenti per il mio gesto urlai ironicamente: "De nada eh!". E dopo un po' loro: "Muchisimas gracias senor!". È la prima volta che sogno, anche per poco, in spagnolo. In inglese mi è già capitato molte volte invece. In ogni caso, non ricordo altro del sogno, quindi purtroppo non sapremo mai se il p.o di papà ce l'abbia fatta o no.
Quest'ultima parte del sogno, credo sia avvenuta dopo il colloquio con la prof, ma ne ricordo solo l'ultima parte. So che io e la mia ragazza avevamo intrapeso un viaggio, di cui appunto ricordo solo il ritorno.
Stavamo tornando a bordo di un fuoristrada nero metallizzato. Guidavo io però in un modo assurdo: guidavo come se fosse stato un videogioco, tipo GTA, non so se avete presente, con la differenza che il mio personaggio non si trovava nella vettura, ma era come attaccato da una forza invisibile al cofano, con i piedi a terra e il corpo rivolto dalla parte opposta della drezione di marcia. Una sorta di bug insomma
Durante il tragitto, visto che mi sentivo scomodo a guidare cosi, decido di sedermi sulla macchina. Ovviamente guardavo la scena dall'alto, proprip come in un videogioco dove si guida una macchina. Però ho la consapevolezza che il sogno non fosse in terza persona, nonostante non vedessi le cose dagli occhi del mio personaggio, ma da una telecamera posta sulla macchina.
Il percorso era altrettanto strano, sembrava la spiaggia del secondo spezzone però in uno scenario apocalittico. Ogni tanto spuntavano nella strada dei palazzi sciroccati dove viveva gente molto povera e una volta ho rischiato di andare a sbattere contro uno di essi. "Stavamo per fare una strage, che fortuna" esclamai rivolto alla mia ragazza. Passavo indiscriminatamente dalla strada, alla campagna o dalla strada alla spiaggia. Guidavo malissimo, procedendo a zig-zag. Non ricordo altro.
Stanotte non c'è xhe dire sogni veramente interessanti, spero che ora la mia capacità di ricordarli torni come prima, a domani, spero!