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Raccolta di sogni privi della consapevolezza di sognare.
Condividi nel tuo diario i sogni più belli e particolari per trasmettere ai lettori le stesse emozioni che hai vissuto.

Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Domhnall » 04/01/2016, 11:13

Apro il mio diario dei sogni normali oggi, che dopo molti mesi, finalmente ho deciso di riprendere i miei studi sui sogni lucidi e OBE.
Nella mia vita ho avuto solo due volte, nel 2014, esperienze che si avvicinassero notevolmente ad un vero e proprio sogno lucido. Ma da allora non è successo altro.

In arrivo il mio primo sogno normale dell'anno, con il buon proposito di trovare entro il 2017 un modo per controllare le mie notti.
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Re: Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Domhnall » 04/01/2016, 11:35

Notte tra il 3 e il 4 Gennaio 2016

Dopo un pre-nanna passato a meditare, provare tecniche e mantra vari, mi addormentai. E quel simpaticone del mio inconscio volle probabilmente prendermi per i fondelli a seguito dei miei tentativi vanificati. Come mai? Beh, perché questa notte ho sognato niente popo di meno di sognare lucido. Ironico vero?

Tutta la cornice del sogno è abbastanza confusa e non la ricordo con precisione; ricordo che lo spazio cambiò varie volte. Da quanto ricordo mi trovai inizialmente in una sorta di albergo, che per certi versi era molto simile alla casa dei miei nonni, ed ero in procinto di dormire. Ricordo che mi addormentai e durante la notte succedeva di svegliarmi ripetutamente. Una di queste volte presi repentinamente l'occasione al volo e attuai una sorta di tecnica di induzione ai sogni lucidi abbastanza strana, non so neanche se esista realmente. Si trattò di svegliarsi nel pieno della notte, aprire gli occhi, richiuderli subito dopo e poi immergersi nel ronzio delle orecchie. Mi ricordo con particolare cura la sensazione di avvolgimento immediato che questo fare mi produsse e la velocità con cui sopraggiunsero le vibrazioni, altrettanto intense e reali. Mi ricordo di come ho lievitato al di sopra del mio corpo (quasi come una mezza OBE) e di come poi il mio finto lucido sia iniziato. Ricordo di essermi messo a toccare tutto, dal pavimento a me stesso, per mantenere la lucidità e mi ricordo un azione fatta spesso: lanciarmi in picchiata dal balcone, per poi atterrare dolcemente da qualche altra parte. Ricordo anche la sensazione di diffidenza e paura che precedeva un simile atto a causa del mio dubitare di stare sognando o meno. Tutto molto bello, mi sono risvegliato veramente, poi, nel mio letto vero e dopo un paio di secondi di confusione, eccola, la delusione. Ed è stato questo preciso e spontaneo sentimento a farmi capire che in realtà questa notte non ho fatto altro che un sogno normale. Un altro aspetto evidente che mi ha fatto capire di non aver sognato lucido è stata la mancanza di coscienza di me, manca il ricordo di essere stato lì veramente e, inoltre, manca il "ponte" che mi possa aver condotto lì. Manca, ossia, il momento in cui mi accorgo di stare sognando.

Un bello scherzetto malefico questa notte, devo dire. Abbastanza curioso, anche. Fatemi sapere cosa ne pensate e con buona probabilità tornerò domani mattina a raccontare qualcos'altro. A presto!
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Re: Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Kurgan » 04/01/2016, 11:44

Bella questa tua strana esperienza, Domnhall!! : Thumbup :
E' capitato anche a me di fare un sogno nel sogno, alla fine non la definirei una cosa così deludente, è comunque un'esperienza singolare. Probabilmente nei periodi in cui ci si interessa ai sogni lucidi ed al proprio mondo onirico in generale si è particolarmente propensi a questo genere di esperienze.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi? (Vincent Van Gogh)
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Re: Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Domhnall » 04/01/2016, 23:50

No no, infatti! Molto singolare sopratutto per il fatto che ho sognato lucido durante il sogno. Però la voglia di lucidare realmente nel pre nanna era tanta, quindi la delusione viene da lì
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Re: Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Domhnall » 05/01/2016, 10:43

Sogni durante la notte tra il 4 e il 5 Gennaio 2015

Sogni non esaltanti questa notte, che mi hanno fatto svegliare con un forte mal di testa:
Il primo si svolge in casa mia, i miei genitori sono fuori e ricevo la visita di un mio cao amico, che chiamerò A. , con il quale però, nella realtà, non ho la stessa amicizia di un tempo e con il quale non mi frequento più. Io e A. ci mettiamo quindi nella mia camera a guardare video a computer, a parlare e a fare varie cose che mi hanno ricordato tremendamente l'ultima volta effettiva che è stato a casa mia.
Nel frattempo rientrano i miei e, non so per quale ragione, non li avverto che A. è in casa. In um certo momento del sogno mia madre entrerà im camera per prendere qualcosa e non si degnerà minimamente di salutare A., come se non fosse effettivamente in casa. Alla fine A. mi annuncia che suo padre è venuto a prenderlo allora lo accompagno di sotto. Usiamo l'ascensore che è "a gabbia", mentre in realtà quello di casa mia ha una normale porta, e alla fine giungiamo nell'atrio del palazzo, anche questo molto lontano da assomigliare a quello di casa mia. È infatti pieno di vetrate e ricorda vagamente l'ingresso di un ospedale, un ospedale un po' scuro, forse anche perché era sera. A. esce mentre io mi abbasso per pulire con una manica lo sporco, o l'apoannatura, dei vetri per poi salutare da lì suo padre, senza uscire.

Il secondo sogno invece è ambientato in una sorta di camera di hotel. In questa camera sono solo, ma so che sono venuto in questo luogo con M., mio compagno di classe. So anche che ci siamo venuti per un concerto di cui io ho stampato i biglietti. Mentre aspetto che M. mi raggiunga inizio a cercare il mio smartphone e al ritrovarlo mi accorgo che è rotto; sembra quasi smontato più che altro. La parte in basso, quella da dove lo si carica, è staccata dal resto, ma rimontabile, solo che bisogna inserire una specie di elastico in uno dei due pistoncini che...va bene no ci rinuncio...ho veramente a mente tutti i piccoli dettagli dei pezzi assurdi che avevo tra le mani, ma non saprei proprio come descrivere tutto quanto : Hurted :
In ogni caso, M. arriva mentre io, in penombra e con la porta socchiusa, cerco di mettere a posto il telefono. Io ignoro il suo ingresso prendendo tempo e cercando di ripararlo velocemente (era come se non volessi che M scoprisse la condizione del mio telefono, non so perchè), ma alla fine accorgendomi che sta per uscire a cercarmi altrove esco allo scoperto. <<Ma che c##zo fai ti nascondi?!>> disse scocciatanente. Da qui in poi il sogno diventa confuso. Non so perchè ho in testa l'immagine di un'altalena.

Come mi ero prefissato del pre-nanna, attraverso dei mantra, mi sono svegliato al termine di ogni sogno cercando di attuare prima una WILD e al risveglio successivo una VILD, ma niente da fare. Non riuscivo a prendere la concentrazione perché o faceva troppo caldo o mio fratello respirava rumorosamente.
E vabbè, ci si pensa domani, ora vado a fare una bella colazione. Buona giornata a tutti! : Chessygrin :
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Re: Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Domhnall » 05/01/2016, 11:03

Oh, dimenticavo! Molto spesso mi capita come di sentire delle canzoni nella mia testa mentre sogno e al risveglio le ho in fissa. Una cosa veramente carina, questa volta è il turno di una bellissima canzone, un classicissimo: Wish you were here dei Pink Floyd
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Re: Il mio onirico incontrollato

Messaggioda Domhnall » 24/01/2016, 9:58

Come si può notare dal fatto che non ho sceitto per un po' nel diario, ho perso in questi giorni la capacità di ricordare i sogni. Forss per lo stress a scuola o per altri fattori, non so. Stanotte però ne ho fatti due molto belli e vividi e in tutti e due è presente la mia ragazza come p.o. co-protagonista, forse perché ieri abbiamo litigato.

Il primo lo ricordo di meno:

Mi ricordo benissimo che si è svolto tra la cucina e la sala da pranzo di casa mia. Non mi ricordo il contesto, ma stavo accusando la mia ragazza di avermi tradito e ne ero veramente sicuro. Però era quella sensazione che nonostante tu sia sicuro di qualcosa ti batti con tutto te stesso per ottenere delle prove che mancano, non so se avete capito che intendo, avevo bisogno di sapere se fosse vero o no, nonostante ne fossi sicuro al 100%. Al tutto lei mi risponde cosi: "Ma che vuoi che sia, gli ho fatto solo un pomp***, che dovevo fare lasciarlo così, poverino?". A sentire queste parole mi sono sentito morire dentro e poi succede l'assurdo, e forse l'elemento centrale del sogno: sbatto cosi tanto i denti tra loro da staccarmene letteralmente uno. Mi ricordo anche quale: il canino sinistro inferiore. Inizio a sanguinare e poi non ricordo altro.

Secondo sogno:

Questo sogno è stato veramente, ma veramente lungo. Passava continuamente da un contesto ad un altro, quindi mi è difficile costruirne una cronologia esatta.
Mi ricordo che ero con la professoressa T. (con la quale nella realtà c'è un odio reciproco) e stavamo litigando. I dettagli sono confusi e riguardano la mia bocciatura di due anni fa, tralasciamo.


Un altro spezzone del sogno si svolge in una spiaggia, ero con mio padre e probabilmente eravamo in Puglia. Era estate e ad un certo punto decidiamo di girare tutte le spiaggie pugliesi. Allora a piedi risaliamo tipo un promontorio collegato con la spiaggia che ci porta davanti a due strade. Papà sceglie quella che porta a sinistra perché, stando a quanto diceva lui, quella a destra ci avrebbe portato al Gargano, e noi ci siamo già stati lì. Quindi iniziamo a camminare (credo ci fosse anche la mia ragazza, ma non parlava) e ad un certo momento ci troviamo difronte ad una cosa assurda: una sala enorme, chiusa stile tempio maya nascosto. Noi eravamo al limite di una pedana oltre la quale c'era un mare profondo, scuro come l'oceano, che andava abbassandosi più ci si allontanava dalla pedana lasciando spazio ad un enorme burrone profondissimo. Di fronte a noi anche un ponte. Un ponte dall'aspetto tutt'altro che rassicurante, molto stretto e traballante. Mio padre, che nella realtà è terrorizzato dalle altezze e soffre di vertigine, anche qui, sotto forma di p.o. se la stava facendo già sotto. Nonostante tutto però continuava a guidarci e si apprestava a salire sul ponte per primo. È stato assurdo come tutti glj atfeggiamenti e i modi di fare fossero fedeli a quelli del mio papà reale. Noi per rassicurarlo gli avevamo fatto notare un edificio, posto sotto il ponte, che abbondava di larghi balconi e che quindi in caso di caduta lo abrebbe salvato. Papà sembra convincersi, ma appena mette piede sul ponte succede l'incredibile: una palla, un supersantos per la precisione, sale vorticando dall'abisso di sotto verso di me, quasi per magia. Allora io sapevo già che fare: con un calcio la rimando giù, da dove proveniva, ossia da quell'edificio attaccato alla parete del burrone. Una volta tornato giù sento la voce di tanti bambini che iin spagnolo si rallegravano che il pallone fosse tornato. Allora visto che mi aspettavo dei ringraziamenti per il mio gesto urlai ironicamente: "De nada eh!". E dopo un po' loro: "Muchisimas gracias senor!". È la prima volta che sogno, anche per poco, in spagnolo. In inglese mi è già capitato molte volte invece. In ogni caso, non ricordo altro del sogno, quindi purtroppo non sapremo mai se il p.o di papà ce l'abbia fatta o no.


Quest'ultima parte del sogno, credo sia avvenuta dopo il colloquio con la prof, ma ne ricordo solo l'ultima parte. So che io e la mia ragazza avevamo intrapeso un viaggio, di cui appunto ricordo solo il ritorno.
Stavamo tornando a bordo di un fuoristrada nero metallizzato. Guidavo io però in un modo assurdo: guidavo come se fosse stato un videogioco, tipo GTA, non so se avete presente, con la differenza che il mio personaggio non si trovava nella vettura, ma era come attaccato da una forza invisibile al cofano, con i piedi a terra e il corpo rivolto dalla parte opposta della drezione di marcia. Una sorta di bug insomma :x
Durante il tragitto, visto che mi sentivo scomodo a guidare cosi, decido di sedermi sulla macchina. Ovviamente guardavo la scena dall'alto, proprip come in un videogioco dove si guida una macchina. Però ho la consapevolezza che il sogno non fosse in terza persona, nonostante non vedessi le cose dagli occhi del mio personaggio, ma da una telecamera posta sulla macchina.
Il percorso era altrettanto strano, sembrava la spiaggia del secondo spezzone però in uno scenario apocalittico. Ogni tanto spuntavano nella strada dei palazzi sciroccati dove viveva gente molto povera e una volta ho rischiato di andare a sbattere contro uno di essi. "Stavamo per fare una strage, che fortuna" esclamai rivolto alla mia ragazza. Passavo indiscriminatamente dalla strada, alla campagna o dalla strada alla spiaggia. Guidavo malissimo, procedendo a zig-zag. Non ricordo altro.

Stanotte non c'è xhe dire sogni veramente interessanti, spero che ora la mia capacità di ricordarli torni come prima, a domani, spero! : Indian:
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