Circa 4 anni fa mi è accaduta questa cosa (fa molto storia da serata estive ma è tutto vero )
Dormivo, all'epoca, con mio padre (fresco di separazione) nella stessa stanza. In un'altra stanza dormivano le mie due sorelle.
A notte fonda mi sveglio di colpo, non so se avessi sognato qualcosa di particolare o no.
Rimango qualche secondo nel letto ed inizio a sentire dei passi regolari nel corridoio. Il mio cuore inizia a battere all'impazzata, sono presa da una paura gelida.
Rimango immobile almeno per dieci minuti, per vedere se veramente sto sognando o no. Niente. Oltre ai passi inizio a sentire come se qualcuno stia rovistando fra dei fogli di carta.
Inizio a pensare che sia un ladro, qualcuno che alla fine ci farà fuori tutti (!!).
Raccolgo il coraggio a due mani e sveglio mio padre che bofonchia qualche parola incomprensibile (ho capito solo che mi stava mandando a quel paese). Alchè gli dico:" Se urlo tu però vieni si?". Lui annuisce e si gira dall'altra parte.
Mi alzo e guardo fuori la finestra, se è un pazzo omicida avrà sicuramente un complice che guarda da fuori, sono sicura che è lì che guarda. E' buio e vedo pochissimo quindi cerco di tenermi vicino al muro e procedo verso la porta della camera.
Mi avvio, tremante, verso il corridoio, accendo tutte le luci, spalanco tutte le porte, ma niente.
La paura però rimane, ero (e sono tutt'ora) sicura di quello che ho sentito. Telefono al mio ragazzo che alle 4 di notte, come suo solito, è ancora sveglio.
Mi dice che mi sarebbe venuto a prendere subito, che sarei andata a dormire da lui. Mi ha sentito veramente impaurita.
Avevo paura persino di andarmi a prendere i calzini perchè avrei dovuto attraversare di nuovo il corridoio.
Alla fine mi metto su due scarpe e me ne vado a dormire a casa sua. Dormo un sogno irrequieto e la mattina chiamo a casa per sentire se era tutto ok.
Ovviamente era tutto nella norma.
Fin qui tutto bene, l pomeriggio mi connetto su msn e un mio amico mi scrive un messaggio.
"Ehy ele, non puoi capire che ho sognato stanotte".
Gli rispondo di rimando: "Lasciamo perdere la nottata va...".
e lui:"Perchè che è successo?".
"Lascia stare raccontami il sogno va".
E lui inizia a raccontarmi questo sogno.
"Eri in una baita di montagna, una di quelle case di legno tipo chalet. Stavi scappando da qualcuno che voleva ucciderti. Era in casa e ti stava cercando, vedevo che eri terrorizzata. Ti guardavo da fuori, attraverso i vetri della finestra".
(immaginatevi la mia faccia)
Continua...
"Ad un certo punto prendi il telefono e mi chiami, per chiedere aiuto. Io ti dico che è meglio che tu chiami la polizia subito".
A questo punto gli racconto, lasciandolo di sasso, i fatti della notte appena trascorsa.
Ancora oggi ci raccontiamo questa cosa e la troviamo estremamente curiosa.
Le uniche spegazioni che mi vengono in mente sono:
1- il caso
2- Il fatto che, in quel periodo, parlavamo motlo e quindi si sia istaurata ua certa "empatia"
In ogni caso è stato un evento che non dimenticherò facilmente (soprattutto per la paura che ho provato!).