Indice ‹ Tecniche e Divulgazione ‹ Il mondo dei sogni lucidi > 1°Progetto: "Cambiando la percezione del tempo"

[Morfeo99]

Introduzione

In questo ultimo mese, dal 4 febbraio al 9 marzo, (giorno più giorno meno), ho portato avanti un esperimento che implicava la percezione del tempo. In questo lasso di giorni ho provato a condurre la mia vita cercando di non pensare al tempo. No, non il tempo meteorologico . Ma (parlando in termini puramente pratici) all’orologio. Non ho guardato “mai” che ora del giorno fosse. Quel mai è posto fra virgolette in quanto, nonostante avessi abbandonato oggetti come orologi od avessi cambiato l’orario al cellulare e computer et simili, l’orario era scandito comunque da programmi televisivi tipici di una determinata ora. Questo comunque solo per quel che riguarda la prima settimana. Per raggirare questi inconvenienti, mi è stato di grande aiuto il mio “compagno di laboratorio”: il fedele iPod nano, carico di canzoni. L’unico problema mi fu dato dalla scuola che, come tutti ben sanno, scandisce il giorno a suon di campanella. Proprio per questo l’esperimento quotidiano cominciava al rientro in casa e terminava quando andavo a dormire. E’ stata veramente dura portare aventi questo esperimento sia per i sintomi che si presentavano (che troverete qui di seguito), sia per il fatto che mi sembrava d’avere tutto il mondo contro .

Gli Effetti sulla Vita Reale

Per quel che riguarda i primi giorni, l’orologio biologico era ancora ben calibrato quindi sapevo l’ora seppur privo d’orologio.

A partire dalla seconda settimana invece, cominciarono a manifestarsi i primi sbalzi temporali. Piccoli eventi quotidiani potevano indurmi a pensare ad un’ orario. Quando poi giungeva un determinato momento (ad esempio la cena) mi pareva che quest’ultima fosse avvenuta in ritardo. Minimo per carità, massimo una mezz'ora nel peggiore dei casi. Quando vedevo l’orologio prima di dormire mi accorgevo che in realtà avevo mangiato al solito orario.

I veri cambiamenti avvennero nell'ultima settimana dell’esperimento. Non accorgendomi del fatto che le giornate si stessero allungando, mi sembrava che le (ipotizzate) 16:00 fossero le 18:00. Quindi l’orologio biologico era andato avanti di due ore circa rispetto al normale. Mi ci è voluto relativamente un po’ di tempo prima di ricalibrare l’orario biologico, circa uno o due giorni.

Posso dunque affermare che più ci si priva della conoscenza temporale, più lunghe saranno le giornate.
Rimanga presente comunque che il tempo non esiste, essendo esso una pura convenzione.

A presto con la parte 2:
-Gli Effetti sui Sogni;
-Conclusioni;

Appena ho tempo scrivo e posto.

[ici4ever]

Scrivi scrivi Morfeo che è interessantissimo e io purtroppo non posso ffarlo!!!!!

[Morfeo99]

Gli effetti sui sogni

I sintomi del cambiamento della percezione del tempo in campo onirico sono andati in modo piuttosto parallelo alla vita quotidiana. Ovviamente si sono manifestati in modo del tutto diverso.
Ma andiamo con ordine.

1^ settimana: sogni normali nel senso stretto della parola. Nessuna stranezza particolare o comunque nessuno sbalzo per quanto concerne le caratteristiche dei sogni (durata, vividezza etc.).

2^settimana: Cominciano a manifestarsi strani segni. Molto probabilmente influenzati dal fatto che mi ero fissato con questo progetto del non guardare l’orologio i sogni prendono una strana piega. Comincio a sognare di far tardi a scuola, sogno di perdere l’autobus per il liceo, sogno addirittura il malfunzionamento degli orologi in casa. Questi sono i tre sogni legati agli orologi che ho fatto in questa settimana. Sono molto molto strani perché io non sogno mai cose del genere. E’ stata un’esperienza completamente nuova.

3^settimana: I sogni non cambiano la loro stranezza ma aumentano di frequenza. Unico sviluppo lo riscontro nelle sensazioni che provo durante il sogno. E’ come se nel mondo onirico, in alcuni momenti del sogno, mi sentissi insicuro o disorientato. Una sensazione strana. Cercando sul web i sintomi che provavo ho trovato come soluzione il fenomeno della dissociazione. E sì, direi che ero dissociato nel sogno.

Uno di questi sogni preso dal diario:
Mi trovo in un paese completamente inabitato. Smorto. Non c’è nessuno. Mi aggiro fra i vicoli del paese. Entro in casa di persone estranee. Ma le case sono vuote. Mi ricordo di aver trovato in una casa un orto che mi ricordava quello della mia nonna materna. Anche la casa è simile come struttura. Stranamente non vi sono orologi.

4^ settimana: Stessi i sintomi della settimana 3. Il fenomeno critico (che fra l’altro mi ha spinto a terminare il progetto) riguarda la fase di risveglio. Dopo essermi risvegliato da uno di quei sogni come quello che ho appena descritto, provo una strana sensazione durante il dormiveglia. All’inizio mi sembra di essermi svegliato da un incubo. Successivamente avverto depressione molto profonda. Solo dopo aver compiuto la mia ricerca su internet ho capito che questa strana sensazione è detta dissociazione. Quindi la strana sensazione del risveglio era la stessa che avvertivo durante il sogno e che si protraeva anche quando quest’ultimo era finito. Il fatto che questa sensazione si sia protratta anche al risveglio non è strano. Basti pensare che al risveglio da un incubo siamo ancora sotto l’effetto del terrore.

Conclusione

Non prendete ciò che ho scritto come oro colato. Questi sono i sintomi che ho provato io. Ovviamente se questo esperimento viene condotto da un’altra persona essa potrà riscontrare altri sintomi. Più che altro vi consiglio di usare questo scritto come una mappa. Con la quale potete farvi un’idea generica di ciò che succede quando si cambia completamente percezione temporale nella vita quotidiana e nei sogni. Come ho detto precedentemente ho stroncato l’esperimento alla quarta settimana proprio per non riprovare quella orribile sensazione. In realtà, lo scopo del mio esperimento era quello di voler modificare la durata dei sogni notando che è un argomento molto discusso nel forum. Purtroppo cambiare la percezione temporale nella vita quotidiana non consegue ad un cambiamento della percezione temporale (sia in ritardo che in anticipo) nell'ambito onirico.

Finisce qui la mia relazione sul 1°progetto che ho completato riguardante i sogni o comunque il mondo dell'onirico.
Spero che sia stato di vostro gradimento e di scorrevole lettura.
A proposito se vi state chiedendo se i miei genitori sapevano che stavo conducendo questo esperimento la risposta è sì.
Se vi state chiedendo come abbiano reagito...non sono rimasti molto stupiti, diciamo che sono abituati a sentirmi farneticare .
A presto con un nuovo progetto che ho già in mente. Datemi il tempo di recuperare tutti i profu...oops ho parlato troppo .
Ciao !

[ici4ever]

Grande Morfeo!!! mi spiace che non abbia portato risultati nel mondo onirico ma è interessante perchè io non lo potrei mai fare.....

[Morfeo99]

Sempre lieto di essere utile !

[PK2]

E comunque il tempo non è una convenzione, fa parte stretta dello spazio-tempo in cui viviamo.
E' vero invece che è relativo: il tempo di un microbo non è il tempo nostro, nè quello di una galassia.
Avrei pensato, giocando con il tempo, più a un esperimento che alteri il tempo onirico rispetto a quello reale. Questo equivale ad accelerare le sensazioni nel sogno, cosa che in qualche modo già succede nei lucidi: non avete mai l'impressione che i lucidi siano "frenetici", almeno rispetto alle cose che normalmente facciamo da svegli? Questo a mio avviso ci dà già la percezione che il lucido duri più di quello che dura realmente, si tratta di studiare la possibilità di rendere la cosa più sistematica.

[Abriabri11]

Da Domani incomincio pure io !!!

[Morfeo99]

E comunque il tempo non è una convenzione, fa parte stretta dello spazio-tempo in cui viviamo.
E' vero invece che è relativo: il tempo di un microbo non è il tempo nostro, nè quello di una galassia.
Avrei pensato, giocando con il tempo, più a un esperimento che alteri il tempo onirico rispetto a quello reale. Questo equivale ad accelerare le sensazioni nel sogno, cosa che in qualche modo già succede nei lucidi: non avete mai l'impressione che i lucidi siano "frenetici", almeno rispetto alle cose che normalmente facciamo da svegli? Questo a mio avviso ci dà già la percezione che il lucido duri più di quello che dura realmente, si tratta di studiare la possibilità di rendere la cosa più sistematica.

Grazie per la correzione PK2 . A proposito di quanto hai detto in seguito, vidi qualche mese fa un documentario su Focus dove spiegavano come si sarebbe potuto inventare il viaggio nel tempo. E dissero proprio che essendo il tempo in correlazione allo spazio, più cose facciamo più tempo ci sembrerà che sia passato. Come quando ci divertiamo; ci sembrerà che sia passata un'ora e magari invece sono solo passati 15 minuti. In effetti potremmo riuscire ad applicare questa teoria in un sogno lucido e vedere se effettivamente, se ne possa cambiare la durata.

Ho trovato il documentario sul viaggio nel tempo, per chiunque abbia la pazienza di andarlo a vedere è a sua disposizione:

EDIT:parte interessante al minuto 10:10

[PK2]

A proposito dello spazio-tempo c'è una considerazione che mi ha colpito e di cui stranamente nessun fisico parla. Secondo Einstein lo spazio-tempo è curvo a causa della presenza di materia nell'universo e della sua forza gravitazionale, che deforma lo spazio-tempo. In pratica l'universo sarebbe un'ipersfera a 4 dimensioni. In genere per far capire il concetto si dice che se noi partissimo da un punto e andassimo sempre dritti nello spazio, senza mai deviare, prima o poi ci ritroveremmo al punto di partenza. Quello che ho notato è che nessun fisico esprime la cosa in questo modo: se proseguissimo nel futuro abbastanza a lungo, prima o poi ci ritroveremmo di nuovo nel presente. Cioè una conseguenza dello spazio-tempo curvo è che il tempo è circolare, ovvero c'è un'eterna ricorrenza, come credevano gli antichi.

[Morfeo99]

A proposito dello spazio-tempo c'è una considerazione che mi ha colpito e di cui stranamente nessun fisico parla. Secondo Einstein lo spazio-tempo è curvo a causa della presenza di materia nell'universo e della sua forza gravitazionale, che deforma lo spazio-tempo. In pratica l'universo sarebbe un'ipersfera a 4 dimensioni. In genere per far capire il concetto si dice che se noi partissimo da un punto e andassimo sempre dritti nello spazio, senza mai deviare, prima o poi ci ritroveremmo al punto di partenza. Quello che ho notato è che nessun fisico esprime la cosa in questo modo: se proseguissimo nel futuro abbastanza a lungo, prima o poi ci ritroveremmo di nuovo nel presente. Cioè una conseguenza dello spazio-tempo curvo è che il tempo è circolare, ovvero c'è un'eterna ricorrenza, come credevano gli antichi.

Be' se questa teoria è corretta, significa che potrebbero esserci stati un numero ennesimo di Big Bang ed un numero altrettanto ennessimo di "fine dell'universo". E' come un loop infinito.