Introduzione
In questo ultimo mese, dal 4 febbraio al 9 marzo, (giorno più giorno meno), ho portato avanti un esperimento che implicava la percezione del tempo. In questo lasso di giorni ho provato a condurre la mia vita cercando di non pensare al tempo. No, non il tempo meteorologico . Ma (parlando in termini puramente pratici) all’orologio. Non ho guardato “mai” che ora del giorno fosse. Quel mai è posto fra virgolette in quanto, nonostante avessi abbandonato oggetti come orologi od avessi cambiato l’orario al cellulare e computer et simili, l’orario era scandito comunque da programmi televisivi tipici di una determinata ora. Questo comunque solo per quel che riguarda la prima settimana. Per raggirare questi inconvenienti, mi è stato di grande aiuto il mio “compagno di laboratorio”: il fedele iPod nano, carico di canzoni. L’unico problema mi fu dato dalla scuola che, come tutti ben sanno, scandisce il giorno a suon di campanella. Proprio per questo l’esperimento quotidiano cominciava al rientro in casa e terminava quando andavo a dormire. E’ stata veramente dura portare aventi questo esperimento sia per i sintomi che si presentavano (che troverete qui di seguito), sia per il fatto che mi sembrava d’avere tutto il mondo contro .
Gli Effetti sulla Vita Reale
Per quel che riguarda i primi giorni, l’orologio biologico era ancora ben calibrato quindi sapevo l’ora seppur privo d’orologio.
A partire dalla seconda settimana invece, cominciarono a manifestarsi i primi sbalzi temporali. Piccoli eventi quotidiani potevano indurmi a pensare ad un’ orario. Quando poi giungeva un determinato momento (ad esempio la cena) mi pareva che quest’ultima fosse avvenuta in ritardo. Minimo per carità, massimo una mezz'ora nel peggiore dei casi. Quando vedevo l’orologio prima di dormire mi accorgevo che in realtà avevo mangiato al solito orario.
I veri cambiamenti avvennero nell'ultima settimana dell’esperimento. Non accorgendomi del fatto che le giornate si stessero allungando, mi sembrava che le (ipotizzate) 16:00 fossero le 18:00. Quindi l’orologio biologico era andato avanti di due ore circa rispetto al normale. Mi ci è voluto relativamente un po’ di tempo prima di ricalibrare l’orario biologico, circa uno o due giorni.
Posso dunque affermare che più ci si priva della conoscenza temporale, più lunghe saranno le giornate.
Rimanga presente comunque che il tempo non esiste, essendo esso una pura convenzione.
A presto con la parte 2:
-Gli Effetti sui Sogni;
-Conclusioni;
Appena ho tempo scrivo e posto.