uhm... guarda caso proprio oggi ho letto un bell'articolo sull'omosessualità di un blogger che stimo tantissimo e il cui blog, che potremmo riduttivamente definire anti-modernista, linko qui di seguito:
http://weltanschauungblog.blogspot.it/Il titolo del post è
L’asfissiante propaganda sulle adozioni omosessuali.
Beh, risponde per me sulla questione omosessualità.
Si sorvoli, se si vuole, su alcune considerazioni dell'autore tipo la "buffosità" della teoria dawriniana e altre di natura spirituale tipo l'unione alchemica e il kali yuga: comunque mette in luce una verità molto concreta, qual è L'IMPOSSIBILITà OGGI DI CRITICARE L'OMOSESSUALITà che non significa affatto. quantomeno non necessariamente, condannare la persona omosessuale o non rispettarla. Pena, l'essere etichettati come omofobi o irragionevoli.
"Mesi fa abbiamo inserito una riflessione sulla maturazione di Pasolini, omosessuale dichiarato, nutrendo grande rispetto per la sua figura, oggi siamo però diventati omofobi.
Già perché ormai la tattica è chiara, così’ come quando mettendo in discussione la democrazia si viene bollati subito come fascisti cattivi, allo stesso modo è divenuto impossibile sostenere determinate posizioni sull’omosessualità.
Una volta lo scrittore Massimo Fini raccontando di un suo vecchio incontro con il poeta Pasolini scrisse:
“Pasolini non aveva, nei gesti, nel parlare, nel modo di porgersi, nulla della "checca". Era anzi piuttosto virile. La scena cambiò quando sulla terrazza entrò la madre e vidi quest'uomo infantilizzarsi, sdilinquirsi in bacini e bacetti, in un puci-puci imbarazzante. Era lì, come sempre, l'origine della sua omosessualità.”
Tra le righe si comprende la posizione di Fini: l’omosessualità è di origine psicologica.
Probabilmente Pasolini non sarebbe stato d’accordo su questo punto, tuttavia credo che se oggi fosse in vita condannerebbe tutto quel che sta accadendo e non si definirebbe ‘gay’, anche perchè non c’era proprio nulla di gaio nella sua visione dell’omosessualità.
Ultimamente è palpabile la battaglia sempre più fitta dei mass media, che ha ovviamente origine dai piani alti, nella propaganda per le adozioni tra coppie omosessuali.
Le reazioni delle persone lasciano ben pochi dubbi sul futuro che verrà, la rete difatti è uno spaccato di società e leggendo i commenti della gente sui social network, emergono i pensieri nevrotici delle masse.
“Nel 2013 ancora queste discriminazioni! Vergogna! Omofobi! Meglio due gay che due eterosessuali che litigano! Meglio che affidarli all’orfanotrofio! L’importante è che ci sia amore, il sesso non conta!”
Questi sono a grandi linee i grugniti che si sentono in giro.
A questo proposito, mi ha colpito in particolare un servizio de “Le Iene” su Italia 1, il classico programma infingardo che, dietro la facciata di piccole denunce, persegue direttive precise.
Una biondina col sorrisetto facile faceva passare come una cosa fantastica l’adozione di due gemellini da parte di due signori tramite un’ agenzia per centomila euro. E con che scioltezza costei ne descriveva i dettagli!
Raccontava con euforia come i due contattarono un’ agenzia negli Stati Uniti chiedendo di acquistare un bambino…come andare all’Esselunga insomma. L’Agenzia a quel punto si accordò con una donna che decise di portare il piccolo dentro di sé per nove mesi, per poi infine venderglielo con una burocrazia tutto sommato semplificata. Ci mancava solo la spedizione con pacco celere.
Inutile sottolineare che se fossero stati davvero un serio programma di denuncia sarebbero in primis andati ad indagare su come funzionano queste agenzie che si occupano di compravendita di bambini (chissà il business che stanno fiutando in questi ambienti..), e invece no, l’interesse de “Le Iene” è stato solo quello di chiedere di legalizzare le adozioni omosessuali.
Non solo, la settimana successiva, il noto programma di Italia 1 ha poi mostrato un servizio sulle famiglie poliamorose(?) ed un altro in cui si sbeffeggiava un ex omosessuale che, scavando nel suo passato, analizzando le sue figure genitoriali e facendo un lavoro di ricerca interiore è riuscito ad uscire dall’omosessualità.
“Eresia!Omofobia! Bigotti! Che ignoranza che c’è in giro!Omosessuali si nasce!”
Che un omosessuale ad un certo punto della sua vita possa guardarsi indietro, accorgendosi di determinati meccanismi della sua infanzia e attraverso un percorso religioso riuscire a tornare eterosessuale è un qualcosa di inaccettabile per costoro, deve trattarsi per forza di repressione, fanatismo o bigottismo.
L’attacco ai cattolici poi, ormai è sistematico, quasi come fosse un' invenzione bruta del cattolicesimo quella della condanna dell’omosessualità. Peccato che tutti i testi sacri delle grandi religioni la condannano, dalla Bibbia cristiana, alla Torah ebraica, al Corano dell’Islam, ai Veda induisti.
Ma non solo, Platone scrisse sull’omosessualità e lo fece duemilaquattrocento anni prima della Chiesa Cattolica.
Cosa scrisse Platone? E soprattutto, è vero che nell’antica Grecia l’omosessualità era considerata “normale”?
Ovviamente no. L’omosessualità, al tempo delle polis, era un’ istituzione cittadina avente una precisa funzione pedagogica. A questo proposito invitiamo a studiare gli scritti di Giovanni Reale e non ciò che divulgano le lobby gay moderne che traviano tutto per scopi propagandistici.
In realtà nella Grecia antica, l’omosessualità fra adulti e il ruolo sessualmente passivo del maschio erano proibiti così come proibito era il cosiddetto "matrimonio" omosessuale.
Platone scriveva:
«Il piacere di uomini con uomini e donne con donne è contro natura e tale atto temerario nasce dall’incapacità di dominare il piacere».
“come in uno Stato si potrebbe garantirci dagli amori precoci di fanciulli e fanciulle, dall’omosessualità maschile e femminile, da queste perversioni che sono responsabili di incalcolabili sciagure, non solo per la vita privata dei singoli, ma anche per l’intera società?”
«[…] è giusto che i maschi non si uniscano con i maschi o con i ragazzi, come se fossero donne, nell’unione sessuale […] perché questo è contro natura».
Il problema è che a livello di processo mentale si può giustificare tutto e il contrario di tutto, l’opinione pubblica è piena di posizioni pro e contro.
A noi però non interessa alimentare l’opinioncella, d’altronde questi dibattiti da talk show che impazzano tra i media non meritano di esistere e hanno un'unica finalità: alimentare il caos.
Ciò che si vede in questi salottini di opinionisti è solo il frutto di una funzione distorta dell’intelletto, che risulta così funzionale alla creazione di mere scappatoie con cui fuggire continuamente da se stessi.
Se ci si pone su questo piano, si fa solamente il gioco del “nemico” che inietta un lentissimo veleno sfiancandoti a livello logico-discorsivo per instaurare l’incertezza laddove non esiste.
Si tenta di rendere le questioni sull’omosessualità e sulle adozioni gay mere opinioni, chiamando in causa la Scienza come giudice oggettivo e imparziale, ma le cose stanno in tutt’altro modo.
Bisogna considerare le pratiche concrete, non le chiacchiere e le ipotesi da bar tra poveri psicologi e scienziati fenomenici figli della post-modernità.
E qui si apre un mondo, la Tradizione Alchemica è chiara: Uomo e Donna formano la coppia alchemica. Le acque seminali vengono trasmutate irradiando nel corpo dei due iniziati, l'energia atta al risveglio. E’ necessaria la donna per risvegliare Kundalini. L'unione rituale di una coppia omosessuale non esiste, è soltanto un fenomeno moderno degenerato. Tutte le correnti neospiritualiste che allargano il campo di realizzazione all’omosessualità sono assolutamente fuorvianti e uscite dai binari.
Sia chiaro che non si parla mai di degenerazioni in modo moralistico o convenzionale bensì da un punto di vista metafisico. L'omosessualità allontana dalla possibilità di realizzare lo stato androginico, che si ottiene proprio con il contatto con la polarità opposta, non certo imitando ruoli femminili per congiungersi con altri maschi o viceversa.
Pertanto il rapporto omosessuale distoglie dal significato del complementare insito nel mistero dell'essere.
E’ indubbio altresì che in ognuno di noi esistono delle fantasie, pensieri che devono essere sublimati in un qualche modo, ma la vera questione da comprendere è: quale provenienza hanno questi pensieri? Quali interferenze producono sul normale svolgimento della nostra sessualità?
E’ solamente questa la domanda delle domande, e per rispondere ad essa è necessario uno studio profondo sia a livello teorico che pratico.
Nel mentre, è bene partire da una base per poter comprendere: provare degli impulsi non significa essere costretti ad assecondarli, e la repressione non è l’unica alternativa.
D’altronde se gli ormoni determinassero in modo invincibile le pulsioni, non sarebbe possibile cambiare le pulsioni omosessuali in pulsioni eterosessuali così come avviene per tanti.
La natura si lascia dominare solo se si conoscono le sue leggi. Il dominio dell’uomo sulla natura non è assoluto ma relativo e non può andare oltre il limite costituito dalle finalità stesse dell’ordine naturale. E la biologia che ci indica che gli organi sessuali sono finalizzati alla procreazione, gli apparati genitali maschile e femminile posseggono una morfologia genitale complementare.
Preso atto di ciò, bisogna cominciare uno studio ed un'osservazione che trascenda la psicologia fine a se stessa senza farsi agganciare dalle “demoniche” lobby gay moderne, ma neppure dagli ambienti psicanalitci freudiani fine a se stessi che indicano l’omosessualità come perversione.
Le obiezioni più comuni dei “pensatori” (che non pensano mai, ma vengono quotidianamente pensati senza rendersene conto) moderni è che esistono anche tanti etero che si scoprono gay, che nel mondo animale esistono determinati meccanismi, che la scienza e i manuali diagnostici non considerano l’omosessualità un disturbo, che nell’Antica Grecia erano tutti gay, che le grandi religioni sono bigotte e non hanno seguito gli insegnamenti originari ecc.
Si potrebbe punto per punto mostrare come queste credenze siano in realtà sciocchezze fondate su una totale non conoscenza, ma si finirebbe così nel solito dibattito a colpi di opinioni di cui è piena la rete.
Una considerazione semplice sul mondo animale la si può però accennare.
Sfugge incredibilmente il fatto che l’uomo non è un animale (ma probabilmente qui si cela come al solito la buffa teoria di Darwin) , altrimenti se così fosse tutte le donne potrebbero rivendicare il comportamento della Mantide Religiosa nei confronti del marito.
Inoltre sempre in merito al mondo animale, il grande etologo Konrad Lorenz aveva osservato bene determinati meccanismi che mostravano come si trattasse chiaramente di questioni di dominio:
“"Ho visto una volta nello zoo di Berlino come due forti babbuini maschi anziani improvvisamente si scontrassero in una lotta seria. Un attimo dopo uno dei due fuggì, duramente perseguitato dal vincitore che lo costrinse alla fine in un angolo. Non trovando altra via d'uscita, il vinto cercò scampo nell'atteggiamento di sottomissione, in seguito al quale il vincitore si allontanò subito e se ne andò a gambe rigide con aria imponente. Ma il vinto gli corse dietro piagnucolando e lo perseguitò addirittura con invadenza mostrandogli il deretano tanto a lungo finchè il più forte "prese atto" della sua sottomissione montandolo con espressione annoiata ed eseguendo alcuni fiacchi movimenti di copulazione. Solo dopo questo l'assogettato sembrò tranquillo e convinto che gli era stata perdonata la ribellione".
E non solo lui, anche l’etologo Eibl-Eibesfeldt spiega che nei mammiferi, l’atto di montare un individuo dello stesso sesso è un’affermazione di superiorità di rango.
Oppure la zoologa Coifmann che studiando i Bonobo mentre praticavano accoppiamenti incestuosi e omosessuali osservò la delineazione di una strategia per allentare le tensioni nel gruppo e per mantenere la coesione, difatti i maschi giungevano all’eiaculazione solo quando erano con una femmina sessualmente matura.
In ogni caso, anche volendo porsi su un piano prettamente osservativo/scientifico è profondamente scorretto utilizzare la Scienza come scudo, poiché esistono scienziati dalle posizioni diametralmente opposte sulla questione.
Se poi ci dovessimo addentrare nella psicologia non se ne uscirebbe più, a partire da Freud che la considerava una devianza, sino a coloro che tutt’oggi la ritengono legata a profondi problemi psicologici derivati da una mancata accettazione della realtà circostante, dal modo di relazionarsi con essa, da depressione, da mancanza di
autostima o da lussuria.
Insomma anche in campo scientifico e psicologico (che ribadiamo ci interessano relativamente se non sono uniti a principi di ordine superiore) la questione non è così delineata come stanno invece propinando le forze del caos del Kali Yuga.
Tutto questo per dire che di questi tempi sul tema dell’omosessualità viene esercitata una notevole pressione ideologica, che oramai è giunta sino alla pretesa dell’ affidamento di creature innocenti.
Si è creato un clima di caccia alle streghe, e tutti coloro che non si allineano a tali vedute distorte divengono dei pericolosi omofobi, oltre che degli evidenti ignoranti da insultare.
Lo scientismo dogmatico viene come al solito chiamato in causa per coprirsi le spalle, le lobby avanzano, i media bombardano, in Francia nel frattempo è già passata la legge sulle adozioni.
A breve l’uomo contemporaneo avrà così raggiunto l’ennesima tappa di un progresso che egli ritiene infinito ma che in realtà lo trascina sempre più in un tunnel buio senza via d'uscita."