nagual, qui il problema è che secoli prima che fosse nata la scienza si è sempre cercato di trovare una direzione in o da cui guardare per avere una comprensione intelligibile dell'universo che ci circonda. Il risultato è stato la nascita delle religioni e dei sistemi metafisici che non hanno trovato un modo per dialogare con la scienza e trasferire le loro conoscenze nel mondo sensibile. Non vedo quindi come possano riuscirci adesso, a meno che non si creda nell'esistenza dei fenomeni paranormali, di cui non vi è alcuna prova sostanziale o semmai tale prova vi fosse non esiste una spiegazione scientifica esaustiva che possa collegarla alla realtà. Piuttosto penso che un cambio di paradigma va inteso nel senso di andare lungo la stessa direzione, ma guardando le cose da una prospettiva diversa. Provo a spiegarmi meglio: la scienza esiste grazie al fatto di essere dotati di organi sensoriali che permettono di ricondurre tutte le misure al mondo sensibile. Ad esempio se riscaldo un corpo posso leggere l'aumento di temperatura su di un termometro, ma posso anche in questo caso toccare il corpo per constatare direttamente la presenza di calore. Il termometro è una misura indiretta che mi da con molta precisione la bontà della grandezza misurata, mentre i miei recettori sensoriali sono una misura diretta che però mi danno un'accuratezza molto limitata (posso dire che il corpo è più caldo o più freddo, ma non posso sapere la misura esatta. Non di meno io sto sentendo la misura col mio corpo), avendo quindi una prova che esiste una grandezza fisica chiamata calore. Le grandezze fisiche che possiamo misurare, comprese quelle inpercettibili ai nostri sensi (es: onde elettromagnetiche esterne alla gamma dello spettro visibile), sono quindi solo quelle che direttamente o indirettamente si riconducono al mondo sensibile e richiedono un uso di uno strumento (i miei organi di senso o un dispositivo che converta la grandezza fisica in un'altra grandezza ad essa proporzionale e riconducibile ai miei organi di senso). Pertanto non potremmo mai sapere se ci sono nell'universo altre grandezza fisiche che non conosciamo, se tali grandezze non possono in alcun modo essere ricondotte al mondo sensibile. Saremmo tagliati fuori dalla possibilità di compiere un'osservazione. I nostri organi sensoriali non sono stati sempre disegnati dall'evoluzione per misurare i fenomeni naturali in tutto il loro spettro di osservazione, altrimenti sarebbero sensibili ed accurati tanto quanto gli strumenti di misura che costruiamo. I nostri organi di senso sono solo frutto dell'adattamento all'ambiente naturale e risentono dei limiti imposti da questa necessità. Come sai ci sono animali che possiedono altri organi di senso, anche molto precisi. Ad esempio il pipistrello ha un radar che gli permette di individuare anche una piccola zanzara in uno spazio molto grande. La percezione che noi abbiamo del tempo che passa è invece limitata al nostro sistema di riferimento inerziale. Se fosse stato necessario ai fini dell'evoluzione, avremmo anche potuto acquisire un organo di senso che ci permettesse di sentire la relatività delle spazio-tempo. L'acquisizione di questo nuovo senso avrebbe magari potuto permetterci di misurare direttamente certe grandezze fisiche legate alla relatività o di misurarle indirettamente tramite strumenti che riconducessero la misura a qualcosa di percepibile con questo nuovo organo di senso. Oppure immagina se avessimo una vista che oltre che permetterci di distinguere i colori (ogni colore è già una misura grossolana di un'onda la cui frequenza rientra nell'intervallo che genera quei colori), ci consentisse anche di discernere tra una lunghezza d'onda e l'altra. Insomma, quello che sto cercando di dire è che se avessimo tutti i possibili sensi dell'universo e ogni senso fosse preciso quanto i nostri strumenti di misura, allora cambieremmo di certo paradigma perchè ogni cosa potrà venire misurata direttamente e non avremmo bisogno di un metodo scientifico perchè saremmo riusciti a trascendere il cosi detto "gap ontologico" . Ci sono due possibilità perchè questo avvenga: una è l'evoluzione naturale, ma i suoi tempi sono molto lunghi e la sua finalità è solo quella di consentire l'adattamento all'ambiente per garantire la sopravvivenza. L'altra possibilità potrebbe essere quella di comprendere il cervello e sapere come ricreare circuiti neuronali in grado di percepire nuovi sensi, anche prendendo spunto dall'osservazione della neurobiologia degli altri animali.
PK2, come già saprai la tecnica fMRI permette di misurare l'attività emodinamica delle aree del cervello, cioè la quantità di ossigeno che viene bruciata nei mitocondri (BOLD) per fornire l'energia necessaria alla generazione dei potenziali d'azione. Tale BOLD è a sua volta correlabile al rilascio dei neurotrasmettitori che generano il potenziale d'azione. L'accuratezza del metodo arriva a circa il 70% perchè il BOLD risente dell'interferenza di un'attività neuronale che precede il rilascio del potenziale d'azione. Posso dirti che è stato possibile eliminare tale interferenza tramite sottrazione lineare del segnale ed arrivare ad una accuratezza anche fino del 90%. Ti fornisco un link in cui potrai leggere qualcosa di più esaustivo in merito all'estrazione delle immagini del cervello e capire ad esempio come è fatto un voxel e quel è la sua risoluzione:
http://www.nature.com/news/brain-decodi ... ds-1.13989 .
C'è poi uno studio, se vuoi ancora più interessante, in cui è stato possibile piazzare gli elettrodi direttamente nel cervello di malati di epilessia e registrare degli spettrogrammi che riproducono le parole pensate:
http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/ ... again.html .
Qui puoi anche vedere un video che ne dimostra la riproducibilità:
https://www.youtube.com/watch?v=mm0U4z4BWJc .