Temo che questa interessante discussione stia seriamente rischiando di scivolare nel sofismo.
Voglio dare solo un piccolo contributo parlando di ciò che so per certo (fare ulteriori ipotesi allungherebbe solo il brodo...): la realtà oggettiva
probabilmente esiste, ma nessuno può conoscerla o percepirla, questo perché ognuno di noi ha dei filtri strutturali, genetici e culturali che impediscono detta percezione.
Ad esempio: gli occhi vedono solo dal rosso al viola, nessuno sa che aspetto avrebbe un oggetto se si potesse vedere l'intera gamma della luce esistente (e d'altra parte, nessuno sa quale sia la gamma completa, gli strumenti coprono una fascia maggiore di quella degli occhi ma nessuno può dire che non esistano altre frequenze non rilevabili strumentalmente).
I filtri socio-culturali creano la realtà in modo oggettivo: ad esempio, esiste una tribù che identifica i colori con solo tre definizioni, per loro esistono tre colori ma questo non vuol dire che siano daltonici. Gli esquimesi definiscono la neve, a seconda della sua pesantezza, densità, e chissà quali altri parametri, in 38 modi diversi, per noi è solo neve. Chi ha ragione? Tutti e nessuno.
Quindi, secondo me, la realtà oggettiva potrebbe esistere (ma non è dimostrabile) ma non è percepibile, per cui ciò che noi convenzionalmente definiamo realtà oggettiva è semplicemente un'ipotesi largamente (o magari a volte unanimemente) condivisa.
Se vediamo un tavolo di legno, tutti diciamo che quello è un tavolo di legno? Non necessariamente, possiamo anche dire che quello è uno spazio quasi totalmente vuoto occupato in minima parte da elettroni che ruotando vorticosamente attorno ad un nucleo danno l'illusione di un oggetto solido. Chi ha ragione? Tutti e nessuno, perché un'ipotesi si basa sui sensi fisici e l'altra su studi scientifici, ma magari esiste una terza ipotesi che nessuno può formulare perché non abbiamo né sensi né strumenti atti al suo rilevamento.
Ecco perché ritengo che stiamo parlando di filosofia e null'altro, è una discussione interessante ma sterile, perché può condurre solo ad altre ipotesi e nulla più.
Tutto è possibile, anche che non esista questo forum se non nella mia mente: se una cosa la crea la mia mente, come faccio a capire se c'è o meno nella realtà, visto che questa è la mia realtà creata da me? Quali strumenti ho per capire? Il fatto che qualcuno risponde alle mie riflessioni? E non potrebbe essere la mia mente che crea le domande e le risposte e che Claudio, Amrod, Megalex, Nihilus, FRyder ecc. siano mie creazioni?
Solo di una cosa sono certo: quando una parola inizia con una vocale, si usa AD (ad incontrare, ad accettare...) mentre quando inizia con una consonante, si usa A (a vedere, a sentire...). "Ad sentire" o "ad vedere" nun se po' sentì