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Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda Cenwyn » 01/03/2014, 0:27

Autore: Cenyvad
Il Dottor Wolks e la Setta dei Loti Pallidi

Il fischio di una locomotiva straziava il silenzo e l'immota nebbia. Il dottor Wolks la fissava con apparente pazienza, ma in realtà in preda ad una terribile ansia. Aveva atteso l'arrivo del treno sotto la pensilina, insieme ad altre persone e un paio di Inumani. Questo sarebbe stato evidente a chiunque si fosse trovato lì, ma in realtà c'era altro. Dall'altro lato delle rotaie un grumo di oscurità fluttuava intorno alla testa del Capostazione. Solo Wolks, esperto di simili fenomeni, ne conosceva la vera natura. Si trattava di una Remora Nera. Un'entità parassitaria che si diceva fosse attratta da coloro che si erano macchiati di gravi delitti. Di questi tempi erano sempre di più le persone che se ne portavano inconsapevolmente una addosso. Il treno si avvicinò al capolinea senza rallentare ma vibrando vistosamente ed emettendo malsane fumate nere. Qualcosa nella caldaia non funzionava. I passeggeri in attesa, preoccupati, si allontanarono dalla banchina mentre il treno deragliava uscendo dalle rotaie in un caos cacofonico di fumo e urla di passeggeri in preda al panico. Wolks, che aveva intuito quanto stava per succedere, sollevò il bastone da passeggio sopra la testa e creò attorno a sè un campo di forza magico. Non lo avrebbe reso invulnerabile, ma perlomeno sarebbe stato al sicuro dalle schegge e frammenti che volavano nella sua direzioni. I suoi servi Inumani, invece si raggomitolarono nella loro corazza epidermica. La locomotiva si schiantò contro il capolinea con un tremendo botto che lasciava intendere che non vi sarebbero stati sopravissuti. Ma Wolks vide uscire dalle lamiere contorte della prima carrozza un giovane vestito di bianco. Si arrampicò indenne oltre i resti metallici della locomotiva per scattare proprio verso di lui! Era il momento di smettere i panni del mite dottore e tornare ad essere un assassino. Preparando il corpo alla lotta estrasse dalla tasca il suo trapanatore galvanico al quarzo, arma con la quale aveva un'abilità non comune. Il suo bersaglio si avventò rapidamente su di lui, senza dargli il tempo di prendere la mira. Iniziarono a lottare, e l'arma cadde sul pavimento della stazione, perforandolo di piu' di un pollice e conficcandovisi. Ma Wolks aveva altre risorse, non ultime i suoi Inumani. Il primo si sollevò sulle possenti zampe posteriori agitando gli pneumotentacoli verso l'aggressore, palesemente intenzionato a stritorarlo nella sua terribile morsa. Ma quest' ultimo non era uno sciocco e con un agile salto all'indietro riuscì ad evitarli. Ora si trovava a diverse iarde da Wolks quando all'improvviso fu colpito alle spalle da ronzanti lampi d'elettricità e cadde a terra in preda a terribili convulsioni, imprecando in maniera assai poco dignitosa. Wolks storse il naso, ma si sforzò di ignorare l'odore di carne bruciata avvicinandosi all'avversario ormai esanime. Ringraziò con un cenno una figura a malapena visibile attraverso il fumo per poi estrarre rapidamente il trapanatore dal suolo ed avventarsi sull'ora inerme assalitore per immobilizarlo puntandogli l'arma alla gola. "Sir Voltsworth!" - "Sono arrivato giusto in tempo vedo. Così quest'uomo era” - e qui Voltsworth guardo con sdegno il giovane vestito di bianco e che stranamente era rimasto tale nonostante la polvere ed il fumo della stazione "uno dei Loti Pallidi dei quali di questi tempi sentiamo tanto parlare." Il giovane storse la bocca mentre un rivolo di sangue percorreva la sua pelle fino ai capelli color platino. Il dottore si chinò sul ragazzo per guardarlo meglio. Il bianco delle sue vesti non era poi così dissimile dall'anomalo pallore della sue pelle ed i suoi lineamenti avevano un che di aristocratico - Wolks nascose un sussulto notando ciò - ma per il resto sembrava completamente umano. "La pagherete!" esclamo sputando sangue mentre Voltsworth si copriva il viso con un fazzoletto. Il ragazzo fu scosso da violente convulsioni, ma presto queste si trasformarono nella rigidità di un cadavere. "Una capsula di cianuro" commento Wolks pochi secondi dopo aver esaminato la bocca del morto "D'altronde non sono soliti farsi prendersi vivi. Sua Maestà non approverà..." Voltsworth sospiro', ma non disse nulla. "Piuttosto, voi, perchè siete qui?" - "Eravamo stati avvertiti dal Capostazione di Glenwitch che il treno non si era fermato come di consueto. Qualcuno dalla banchina aveva... notato strani movimenti e li aveva segnalati, ma non ci sono state indagini al riguardo. Capite che significa, Wolks?" Uno degli inumani si avvicinò al dottore porgendogli una pipa. "Era diretto qui, mi sembra evidente... Oramai hanno agenti ovunque. E non tutti consapevoli, apparentemente. Avete visto la Remora Nera sul capostazione prima?" Wolks si fermò per controllare che la pipa fosse ancora in buone condizioni "Forse potrebbe dirci qualcosa di interessante...se riuscissimo a trovarlo." Voltsworth gli porse un fiammifero. "Temo si sia gettato sotto il treno al momento dello schianto, gesto non insolito per un portatore di Remora ma stranamente...sconveniente per noi che sia successo proprio ora, concorderete. Ma questo non il luogo migliore per discutere di queste cose..." Voltsworth guardo attraverso il fumo che si stava diradando ed intravide delle figure che, dai tipici copricapi, riconobbe come i soccorsi taumaturgici. Wolks ne convenne, e aspirando pienamente una boccata di fumo si voltò e si diresse a passo spedito nella direzione opposta a quella di Sir Voltsworth, seguito dai suoi Inumani. La strada per il Circolo dove avrebbe dovute incontrarsi con gli altri membri non era lunga, ma Wolks affretto ancora di più il passo, voltandosi solo un attimo per vedere Voltsworth scambiare qualche parola coi soccorsi. Sollevò il bavero della giacca e sparì nella nebbia.
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Re: Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda dixit » 06/03/2014, 21:35

Letto e commentato in PM. Attendo il seguito! :wyn:
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Re: Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda Cenwyn » 06/03/2014, 22:38

non è che ci sia un seguito!
...
Ovviamente il racconto può sembrare un pò incasinato, ma questo è dovuto al fatto che l'abbiamo creato, io e edivad, con il metodo del gdf.
Due mezze frasi a testa!
Ti spiego:

Cenwyn Edivad
Il fischio di una locomotiva straziava il silenzo e l'immota nebbia. Il dottor Wolks la fissava con apparente pazienza, ma in realtà in preda ad una terribile ansia. Aveva atteso l'arrivo del treno sotto la pensilina, insieme ad altre persone e un paio di Inumani. Questo sarebbe stato evidente a chiunque si fosse trovato lì, ma in realtà c'era altro. Dall'altro lato delle rotaie un grumo di oscurità fluttuava intorno alla testa del Capostazione. Solo Wolks, esperto di simili fenomeni, ne conosceva la vera natura. Si trattava di una Remora Nera. Un'entità parassitaria che si diceva fosse attratta da coloro che si erano macchiati di gravi delitti. Di questi tempi erano sempre di più le persone che se ne portavano inconsapevolmente una addosso. Il treno si avvicinò al capolinea...
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Re: Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda Edivad » 06/03/2014, 22:46

Si, questa 'cosa' è anche opera mia. Mi stupisce che non sia poì così male visto che non sono particolarmente un fan del genere...Dubito ci sarà mai un seguito...
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Re: Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda dixit » 06/03/2014, 22:51

Ahh capisco!
Be ora andrebbe sistemato, per renderlo un racconto vero! : Thumbup :
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Re: Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda Edivad » 12/03/2014, 21:22

La premiata ditta 'Ediwyn' presenta...

Il Prezzo della Fede

Il corpo ormai gelido di Sqwad giaceva ai piedi dell'altare. Nessuno dei presenti aveva mai visto qualcosa di simile.
Il sacerdote continuava a balbettare quelle che dovevano essere preghiere d'esorcismo, con sempre minor convinzione, mentre davanti agli occhi dei presenti il Ghoul continuava ad avanzare imperterrito verso di loro, il volto ferino e la lingua mostruosamente lunga a penzoloni. Solitamente i paladini del tempio avrebbero fronteggiato una simile minaccia con le loro armi lucenti. Se solo l'ultimo di loro non fosse partito giorni fa per fronteggiare il perfido Re-Stregone della Valle Nera e le sue armate demoniache, dell'orrida creatura non sarebbe rimasto nulla se non un mucchio di fetida polvere.
Ma il sacerdote aveva perso da lungo tempo il favore del Dio Misericordioso, e nessuna delle sue preghiere trovava risposta.
Il giovane adepto accanto a lui tremava visibilmente di terrore mentre agitava il turibolo incensando l'aria, mentre la piccola folla di devoti che era accorsa al tempio per i riti quotidiani fuggiva dal tempio, urlando in preda al terrore.
Ma in mezzo ai fuggiaschi avanzò verso il luogo di culto un uomo alto e abbigliato di nero. Sollevò il cappuccio dal volto e in un attimo negli occhi bestiali dell'orrida creature balenò qualcosa, una sensazione che da tempo aveva dimenticato - paura.
L'uomo, se così si poteva definirlo, aveva la pelle ricoperta di squame brunite e uno sguardo fiammeggiante. Aprì il mantello scoprendo un pettorale di giada intarsiato con simboli arcani - simboli incomprensibili ai profani, ma che i praticanti dell'Occulto e le stesse creature delle Tenebre non potevano non riconoscere immediatamente.
"Il Sigillo di Ay'ab'Gorath!" urlò l'uomo scagliandosi verso il Ghoul. "Nel suo nome creatura io ti condanno! Nel suo bagliore ti affronto! Nel suo potere ti annichilisco! Ay'ab'Gorath ua'kath namdal y!" urlò l'Uomo-che-non-era-un-uomo.
Il sacerdote svenne, mentre l'adepto, che oramai si era rannicchiato in un angolo, singhiozzava sommesso.
La creatura ruggì la sua rabbia, e fu richiamata alle tenebre da cui proveniva. Affondò inesorabilmente nel pavimento liquefacendosi in un fiammeggiare smeraldo e vermiglio ed urlando impotente mentre agitava le braccia artigliate, finché non ne rimase nulla se non un tenue odore di putrefazione e carne bruciata.
L'adepto per un attimo sollevò il volto dalle ginocchia, ma subito si ritrasse, mentre il vecchio sacerdote iniziò a spillare sangue dagli occhi.
"Egli era legato dal Giuramento fatto! Un uomo per una Tenebra... " balbettò l'adepto in uno sprazzo di lucidità, ricordando i sacri riti d'iniziazione del tempio, quel patto primordiale alla cui manifestazione non avrebbe mai pensato di assistere.
"Un uomo di poca devozione per una Tenebra inferiore. Così è detto. Così è fatto. Così sia fatto. Ay'ab'Gorath yik danil'" esclamò l'uomo rivolto all'adepto mentre il sacerdote scivolava lentamente al suolo, sputando bava nera.
L'uomo dalla pelle a scaglie avanzò verso l'altare ponendo su di esso le mani, ciascuna dotata di sette dita e artigli, corti ma prodigiosamente affilati, di giada screziata di sangue.
"Ay'ab! Namal!" pronuncio muovendo appena le labbra, ma nella mente dell'adepto tali parole risuonarono e rimbombarono per diversi minuti dopo che l'Essere era scomparso.
Il silenzio era finalmente calato nel tempio straziato. Gli schizzi di sangue, che sembravano evaporare e dissolversi a vista d'occhio, erano tutto ciò che era rimasto del sacerdote. Ma presto anche il pavimento fu puro ed immacolato, come, se non - chi lo avesse visto lo avrebbe giurato - più di prima. Una settimana dopo l'adepto diventò il nuovo sacerdote del Tempio.
E la sua fede non vacillò mai più.
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Re: Racconti in stile GDF ma fatti bene

Messaggioda dixit » 12/03/2014, 21:49

Pazzesco! Siete bravi :shock:
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