Stanotte mi sono immerso nella "pozza della tristezza". Uno stanzone viola in penombra (ma ho acceso qualche luce soffiando nella conca fatta con le mani) con una piscina illuminata da luci blu - sì, sembra il set di un porno sci - fi con derive feticiste -. Mi sono immerso nell'acqua e ho guardato un mosaico su una parete, che raffigurava un cavallino ferito a morte. Sono stato lì dentro per un po' di tempo.
Curioso perché questa stanza era alla fine di un percorso tra vari atri a valenza simbolica: una stanza scura dove mi sono dovuto ingegnare per creare delle luci, un'enorme salone illuminato da torce con delle rastrelliere piene di armi (medievali ed esotiche) appese alle pareti - in cui sono stato violentemente attaccato da una bambina a cui non volevo fare del male - ed un 'altra che non ricordo molto bene (era connessa all'acqua comunque).
Questo breve racconto mi serve per introdurre la mia idea, da realizzare magari non in un solo lucido: muoversi nel proprio SL non creando ambientazioni, ma aspettandosi dei posti che abbiano per noi un significato... in pratica vivere il mondo onirico come una realtà in cui l'IO trova elementi profondamente collegati al proprio Sé e che necessitano di un'interpretazione.
La simbolizzazione delle emozioni in elementi fisici ( come le pozioni da voi citate) può aiutare, anche se preferisco imbattermi in queste eleganti macchinazioni del sogno piuttosto che crearle io stesso.