Ciao, provo a rispondere a quello che mi hai chiesto.
Innanzitutto non era un sogno in cui sono diventato lucido nel mentre, è stata una out-of-body-experience di forte intensità, quindi sono stato lucido dall’inizio alla fine dell’esperienza. Questo presenta alcuni vantaggi per quanto mi riguarda che possono aver aiutato e sono i seguenti:
1. Non sono immerso in una trama precedente che esula dal mio controllo. Meno distrazioni da parte di agenti esterni random e possibilità di partire da zero senza usare energie per stravolgere il sogno.
2. Caratteristiche “planimetriche” standard dell’ambiente del sogno, che spiego dopo.
3. Mi è più facile usare i “poteri psichici” che possono mutare il sogno, quindi creare dall’immaginazione e teletrasporto.
Potresti per caso descrivere nel dettaglio l'esperienza, dall'inizio alla fine?
Ok. Ti dico quello che ricordo per certo, non avendo mai scritto i miei sogni su un diario e facendone molti inevitabilmente qualcosa dimentico.
Mi sveglio nel mezzo della notte. Mi rigiro nel letto e penso “seems familiar” e che probabilmente questo mi porterà ad un’obe, di fatti arriva poco dopo con la netta sensazione di distacco. Sono uscito dal corpo già un po’ sorpreso, per due motivi: il letto era sfatto e vuoto e poi perché le pareti della camera colavano di una sostanza rossa, ne erano come intrise. First reaction shocked ma comunque niente panico e sono uscito volando dalla finestra. Fuori è abbastanza scuro ma è giorno. Mi allontano per un centinaio di metri, mi volto e vedo sopra camera mia uno squarcio con dentro un teschio enorme. Sempre più strano, presagi di morte uno dietro l’altro lol
Non sento nessuno, né animali né voci della gente, silenzio. Solo il suono di un meccanismo in lontananza.
Scelgo di invocare per una riunione speciale la mia “guida spirituale” del tempo, che è un personaggio di Dark Souls, un videogioco RPG a cui giocavo qualche anno fa.
Decido che sarebbe comparso dietro di me, così mi giro e lui è lì che mi si sta avvicinando. Mi porta un braccio alla spalla e con l’altra mano, la destra, indica il cielo con un dito, come in un qualche quadro forse di cui mi sfugge il nome. Poi mi da anche due consigli che adesso ho dimenticato, mannaggia.
Quando lo vedo puntare il dito in alto mi viene in mente della parte oscura della luna che volevo andare a esplorare. Faccio quindi caso al cielo, che si unisce al quadretto un po’ apocalittico del momento: è buio con delle masse colorate in lontananza che si muovono, forse galassie. Sono sicuro di aver portato a memoria un’immagine distorta presa da qualche film di fantascienza che avevo visto, perché è stato come avere un dejavu. Sono un po’ confuso, lascio il mio amico e vado a toccare un po’ di roba per riprendere la concentrazione e a quel punto mi viene l’intuizione impellente che devo andare nello spazio.
Prima però decido di tornare in camera mia per un saluto. Adesso è di nuovo la solita camera, sono contento. Vado alla scatola porta oggetti sulla libreria per vedere cosa contiene questa volta. La apro ma degli insetti alieni tipo quelli di SPORE (altro gioco della mia infanzia) mi pungono e la richiudo.
A questo punto mi dirigo velocemente al parco. Infatti c’è un punto nella mia “safe zone” iniziale adibito al teletrasporto, che è il parco davanti casa mia, presso una pietra che sta al centro.
secondo te, cosa potrei fare per poter averne uno? Ci sono tecniche, metodi di teletrasporto specifici? Come ti ci sei trovato?
Per spostarmi da un luogo ad un altro devo sempre cambiare ambiente, quindi chiudere gli occhi, aprire una porta ecc. Ovviamente come condizione necessaria devo visualizzare dove voglio arrivare e immagino tra me e la destinazione una sorta di linea immaginaria che mi collega a quel punto e io ne vengo attratto. In questo caso ha funzionato così, è parecchio istintiva la cosa non so bene come spiegare. Non devo avere paura e mi devo abbandonare, come quando sto entrando inizialmente nel sogno. Altro non saprei dirti e non credo sia una scienza esatta comunque.
Quindi comincio a volare verso l’alto e a chiudere gli occhi e il buio diventa lo spazio. Da qui mi ricollego ai miei precedenti post.
L’esperienza è finita con me che provavo invano ad “aggirare” la luna, che però mi precedeva con la sua rotazione non permettendomi di vedere il suo lato b XD
Nelle ultime fasi sto praticamente nuotando a vuoto. In questo impasse sento il suono di un campanellino, che a volte mi avvisa quando mi sto per svegliare. Mi sveglio.
Questo è dall’inizio alla fine.
Solo una cosa non mi è chiara: sei riuscito a percepire l'assenza di gravità che tipicamente si dovrebbe sentire?
Sulle sensazioni e percezioni circa l’assenza di gravità onestamente non è stato motivo di indagine approfondita sul momento. Però come ho scritto nell’altro post ho percepito una difficoltà nei movimenti e nell’equilibrio, effettivamente come quando gli astronauti cominciano a girare e non riescono a fermarsi. Diciamo che la mia mente può avere supposto che non mi trovavo più in un mezzo viscoso e che il mio corpo non facesse più presa. Però non galleggiavo senza sforzi, dovevo comunque tenermi su e anzi tendevo a cadere se mi fermavo. Esattamente come quando si nuota.
Sicuramente ho percepito la rarefazione dell’aria, che era fredda e che ha causato respiro affannoso.
Quindi ciò che mi interessa davvero non è tanto la forma dei pianeti o la loro presenza, quanto le PERCEZIONI SENSORIALI/EMOZIONALI/MENTALI che hai per l'appunto "toccato con mano", sul tuo stesso corpo illusorio.
Lo stato mentale invece te lo posso descrivere (credo di averlo già detto) come eccitato. Succede quelle volte che ti trovi in una situazione particolare e ti pompa l’adrenalina nelle vene.
Il cervello umano ha già lasciato intendere che è relativamente semplice sognare lucidamente (o meno) pianeti, stelle, nebulose, buchi neri (anche se non accurati) e tutti gli altri corpi celesti...dopotutto li vediamo ogni giorno, tra video, articoli di giornale e film.
Infatti sulla luna visibile e altri pianeti ci ero già stato in sogni precedenti.
Una mia ipotesi inoltre è che forse il fatto che il mio me dormiente non si trovasse da nessuna parte mi ha aiutato a svincolarmi da lui per intraprendere distanze maggiori.
Che fatica ho scritto troppo