La seconda legge della termodinamica afferma che gli eventi si dispiegano in direzione di un aumento dell'entropia del sistema e pare che anche la nostra "linea del tempo" psicologica si muova obbedendo a tale principio, in accordo con la termodinamica. Infatti la nostra mente è in grado di ricordare gli aventi già percepiti, ma non quelli che devono ancora venire percepiti.
Eppure le leggi fondamentali della fisica sono simmetriche nel tempo: la separazione tra passato, presente e futuro è solo una sorta di illusione dal punto di vista fisico. Nella meccanica classica Newtoniana il tempo è, in linea di principio, reversibile e nella relatività generale il tempo è solo una delle 4 coordinate, che si somma alle 3 coordinate dello spazio. Data la posizione e la velocità di un sistema classico di particelle che interagiscono tra loro, il passato e il futuro può venire in principio calcolato completamente a partire dalle leggi della fisica. Inoltre i fisici vedono il tempo muoversi avanti e indietro nei loro esperimenti. Quindi la predizione del futuro può essere tanto accurata quanto quella del passato.
Allora perchè non siamo in grado di ricordare il futuro?
Il seguente studio, pubblicato in una prestigiosa rivista scientifica, ha provato a dare una risposta a questo quesito e riconciliare la disparità tra la linea del tempo fisica e quella psicologica, allineando queste due visioni contraddittorie del tempo:
http://journals.aps.org/pre/abstract/10 ... .89.052102In sostanza tutto dipende dal modo in cui la nostra memoria funziona. Gli autori spiegano che la nostra memoria è fallace, perchè affetta da un limite evolutivo. Potremmo vedere il futuro solo in una data condizione: quando lo stato del sistema non cambia, a meno che un sistema di particelle presenti nel futuro ritornino alla configurazione iniziale da cui sono partite, determinando un cambiamento da uno stato ad entropia maggiore a uno ad entropia minore.
Quindi, almeno teoricamente, la precognizione potrebbe essere un fenomeno reale, qualora per qualche strana ragione la nostra memoria smettesse di funzionare nel suo modo tradizionale e prendesse a funzionare in modo da includere il ricordo del futuro, anche solo per pochi istanti.
Sebbene non abbia mai avuto alcuna esperienza precognitiva, sono rimasto attratto dalle testimonianze di Lisa Sinervo, una professoressa di filosofia americana che ha raccontato nel suo sito alcune incredibili precognizioni da lei avute:
http://www.weirddreams.org/La Prof. Sinervo non è una credente nel paranormale e pertanto ha cercato di dare una spiegazione delle sue precognizioni facendo ricorso alle leggi della relatività: due osservatori che si muovono a diverse velocità in un sistema di riferimento inerziale, vedranno due eventi separati nello spazio tempo verificarsi contemporaneamente. Questo significa che siccome la nostra mente è fatta da onde che viaggiano alla velocità della luce, una variazione della loro velocità può piegare lo spazio tempo e metterci nella condizione di vedere già quello che ancora deve accadere rispetto alla velocità del nostro sistema di riferimento inerziale. Le sue teorie sono molto interessanti, sebbene non vi è ancora alcuna evidenza scientifica che ciò possa accadere nella nostra mente. Tuttavia mi piace il suo modo onesto di porsi certe questioni e anche il fatto che, a differenza di molti guru, Lisa Sinervo racconta le sue esperienze solo a scopo divulgativo, senza alcuno scopo di lucro.