Ok, stanotte ho fatto un sogno veramente strano che non riesco a capire, di cui mi vergogno un po’, a dire il vero.
Avvertenza: quello che sto per raccontare non è un bel sogno, anche un po’ tabù. Parlo di temi delicati e crudi, fra l’altro.
Ecco il sogno:
Sono in una stazione di servizio, con mia madre e mia sorella. Compro delle scarpe, che mi sembrano strane, e poi vedo un corridoio che mi porta in un luogo dove il mio cervello dice di risolvere un caso investigativo. Vedo V., insieme a una presenza. Prendo V. e la sbatto su un divano. Lei si difende ma sono più forte, e la stupro. Ha un’espressione triste. Mi concentro sul piacere che provo, ma piacere significa impulsi al corpo, misti a concentrazione, essi significano lucidità (e vicinanza alla veglia). Durante il coito divento quindi lucido, e tento di fare qualcosa, ma il mondo intorno a me è tutto nero, avendo chiuso gli occhi, preso dalla concentrazione. Allora continuo lucidamente ciò che ora so essere immaginario (preso dal piacere), ma dopo un po' il mio conscio/inconscio mi morde, e mi dice: smettila, pervertito. Lascio questo posto, torno alla stazione di servizio (non sono più lucido) e portiamo le scarpe a casa. Mentre andiamo nel parcheggio mi sveglio.
Io non sono un predatore. Io voglio essere una buona persona. La cosa che mi ha fatto più ribrezzo è stato il fatto di essermi divertito così tanto, mentre lo facevo, oltre al fatto di essere semi-lucido.
La persona in questione è una ragazza che conosco. Mi sta alquanto antipatica e, se devo essere sincero, non ho un’altissima considerazione di lei. Tuttavia non penserei mai di arrivare a tanto, nella realtà. Poi comunque ultimamente non mi ha fatto alcun torto, quindi non provavo rabbia, da sfogare, nei suoi confronti: non capisco.
Poi quella presenza, che ho visto, poco prima di aggredire la mia conoscente. E il modo, in cui l’ho fatto: senza indugi, appena le sono stato abbastanza vicino. Mi vengono i brividi solamente a ripensarci.