nagualdreamer ha scritto:E' il numero di parole utilizzato per descrivere il sogno.
Per effettuare qualcosa che assomigli almeno alla lontana qualcosa di scientifico e quantitativo dobbiamo avere qualcosa da misurare e un modo per misurarlo.
Il problema è che durante una notte, come ben abbiamo visto in un'altra discussione, è abbastanza difficile dire in modo assoluto il numero di sogni che abbiamo fatto... idem la durata dei sogni...quindi il tempo non è adeguato. L'unica cosa che noi sappiamo è se ci ricordiamo e quanto ci ricordiamo... e quanto di quello che ci ricordiamo è lucidità. Come misurare la memoria onirica? In dettagli...
Idealmente se i dettagli sono maggiori maggiore è il numero di parole che possiamo usare...se è davvero poco minori sono le parole.
In pratica c'è una specie di rapporto proporzionale tra la qualità della memoria e il numero di parole che possiamo usare. Rendendo in qualche modo la memoria una "quantità fisica". Il numero di parole è influenzato anche da altri fattori ovviamente ma io cerco sempre di rimaneggiare meno possibile il diario e non inserire strutture interpretative, ad esempio interpolando i ricordi secondo la logica.
Io penso che al meglio delle mie conoscenze questo dato è il migliore per quantificare l'attività onirica...anche se non perfetto.
PS: ho notato che nei giorni precendenti ai lucidi ho avuto un grosso picco di dream recall per sogni comuni... (con rare eccezioni)... chissà che vuol dire.
Interessante; l'hai inventato tu?
Ma conti proprio le parole o usi la misurazione automatica del numero dei caratteri (se è un testo digitale)? Perché tutto sommato, anche se quello comprende spazi, punteggiatura, etc., il numero dei caratteri è comunque proporzionale alla lunghezza della descrizione.
Nei miei lucidi, che sono tutte DILD, la descrizione della parte normale è sempre molto più lunga della parte lucida, ma non ho mai provato a quantificare per vedere se c'è un rapporto costante...
PK2: certo, anche tu hai ragione, è un campione bello grosso!