Perdincibacco... questo discorso è centralissimo.
Ringrazio subito neuro per il suo dettagliato e articolato dissenso... è tempo di
flammare da gentlemen!
Quindi ci ho riflettuto seriamente su, anche troppo, e ho rielaborato meglio il concetto di
sforzo, che ora devo assolutamente chiarire a me e a voi.
Lo sforzo consiste principalmente nell'
atto di umiltà di riconoscere che esistono già studi e tecniche collaudate che producono i maggiori risultati con i minori sforzi.
E' essenzialmente un investimento temporale, non viene certo il mal di testa, serve solo la disciplina necessaria a dedicare X minuti al giorno per X giorni.
Queste
mostruose e demoniache tecniche labergiane, che temete possano farvi venire un ictus ed esplodere l'inconscio, consistono semplicemente nel:
- Tenere un diario dei sogni la mattina (3-8 minuti?)
- Al risveglio prendersi un momento a occhi chiusi per ricordare i sogni appena fatti (1-2 minuti?)
- Sottolineare i dreamsign per imparare a riconoscerli (1-2 minuti?)
Quando si ricordano abbastanza sogni per notte, si passa a:
- Praticare qualche test di realtà il giorno (5-10 secondi ciascuno)
- MILD: rileggere un sogno passato e rivisualizzarlo mentre ci si addormenta (5-10+ minuti?)
- Tenere traccia dei risultati giornalieri in una o due tabelle (30 secondi?)
Poi, a seconda dei progressi raggiunti e del tempo disponibile, ci si dedica meno al diario e più a cose come: sessione di MILD diurna (5-10 minuti?), WILD ovvero riaddormentarsi se ci si sveglia presto, WBTB.
Il problema del nuovo utente è che quasi sempre si aspetta di sognare lucido subito e senza impegno. Arriva, decide di fare i test di realtà a modo suo, ne fa 3, non sogna lucido, abbandona. Oppure vuole provare la WILD direttamente, investe 3 minuti per 3 sere, abbandona. Oppure copia metodi inventati da altri utenti, il che dà zero benefici. Gli dici di iniziare col diario, e sparisce. Soprattutto non ha costanza, lascia dopo 1-2 settimane, che sono nulla dopo anni di sonno profondo. Oppure dice che ha avuto successo, infatti ha fatto un paio di lucidi al mese sforzandosi tanto e male.
Nessun utente segue davvero il metodo di Laberge ed è in parte colpa nostra...
E' come studiare per un esame... possiamo provare a fare i furbi e inventarci mille trucchi.
Oppure possiamo metterci a studiare diligentemente e fare il necessario per superare l'esame che abbiamo scelto di superare.
E siccome abbiamo scelto noi questa materia, allora studiare diventa anche piacevole, non è uno sforzo ma un attento investimento di tempo.
E' questo lo sforzo di cui parlo, e mi rendo conto che il termine è inadatto.
Impegno?
Dedizione?
Training?
Percorso?
Disciplina?
Quindi neuro concordo in parte con quello che dici perchè rappresenta il punto di arrivo felice.
Esattamente come propone Laberge: a un certo punto il lavoro dettagliato con diario e dreamsigns diventa sempre meno necessario e si può anche abbandonare nei periodi in cui si sogna vividamente e abbastanza.
Le tecniche diventano intuitive, MILD e risvegli e test di realtà istintivi, la WILD una sensazione.
I lucidi sono sogni in cui il pensiero critico è attivo, quindi servono:
- Un ambiente di base: vivere molti sogni non lucidi di notte. Si dice che sogniamo sempre, è vero, ma un sogno non ricordato non è stato
simbolizzato, quindi non è stato possibile
viverci dentro.- L'attivazione della coscienza, soprattutto nella corteccia prefrontale: il pensiero critico, attivato dalla memoria prospettica, che ci permette di valutare e ricordare criticamente nel presente chi siamo e dove siamo.
(La WBTB è un trucco a parte: dormire ogni tanto a un'ora in cui si è quasi sempre svegli, così si inganna la mente ad attivare la coscienza per abitudine)
Il metodo di Laberge quindi mi sembra facile, veloce, e inattaccabile anche da un punto di vista neurobiologico.
Spontaneamente la mente non crea nuovi percorsi neurali non utili alla sopravvivenza. Servono attenzione cosciente, impegno e costanza.
Io pratico mindfulness da un bel pò di mesi, quasi anni ormai.
Ricordarsi di essere nel presente per tutto il giorno?
Non credo esista uno
sforzo maggiore possibile per la mente umana
media, presa dai mille stress e impegni della vita quotidiana e impegnata costantemente a dimenticare il passato e a preoccuparsi del futuro.