da cetaceon » 04/10/2021, 8:20
Sogno vivido.
Mi trovo nella casa in cui vivevo da ragazzo. Sono nella sala. E' una bella giornata di sole, mia madre è seduta sul divano di fronte a me nella parte opposta della stanza.
Squilla il telefono, Alzo la cornetta e sento la voce di mia zia G. morta alcuni anni fa. "Sono io.." dice con una voce riconoscibile.
E' lei! Appendo la cornetta del telefono irritato e spaventato. Non voglio essere contattato dai morti!
Mi vado a sedere nervosamente di fronte a mia madre poi mi volto verso sinistra e vedo mia zia G., che sta seduta tranquillamente di fianco a me: è una bella donna, di 30-35 anni, con un abito anni '60 gonna scura sotto il ginocchio, una camicetta chiara, il viso bello e gli occhi molto luminosi.
E' molto diversa dalla donna anziana e disabile che era quando morì a 80 anni.
Mi osserva e io so che è morta, ma ora non ho paura.
Inizia a parlarmi e si lamenta del fatto che non voglio stare ad ascoltarla e poi mi racconta del posto in cui si trova adesso, un bell'albergo in Riviera dice, ma mentre mi parla ho la sensazione che sia un posto noioso e che a Lei non piaccio molto come vuol darmi a credere.
Io allungo le dita della mano, per capire se è un'apparizione e le tocco delicatamente il polso: sento una pelle morbida, calda: mia zia è viva, vivissima.
Siamo due persone che chiacchierano tranquillamente in un salotto. Mia madre ascolta in silenzio.
A un certo punto, la interrompo, stupendomi io stesso delle parole che le dico. "Senti zia, io ho una certa esperienza di casi come il tuo (!?) , per aiutarti mi devi raccontare perché sei qui e chi ti manda."
Lei mi pare soddisfatta della risposta: " La mia Guida ha 800 anni.." risponde ma non finisce la frase e si alza in piedi.
"E' passato un quarto d'ora, devo andare adesso".
SI volta e cammina a passo deciso verso la parete in fondo alla sala e scompare dentro il muro.
Mi volto verso mia madre commentando che la zia non si trova in un posto particolarmente piacevole, una pensioncina in riviera..
Ma poi mi pento del mio giudizio arrogante.
Il sogno collassa. Mi sveglio di soprassalto