Sembravano millenni che non ne facevo uno, forse avevo solo bisogno di interiorizzare alcune cose.
Ho scoperto che avere sogni lucidi non significa necessariamente inquinare il contenuto inconscio, può invece essere un modo per esplorarlo, per scegliere che cosa visitare. Per conoscersi meglio, insomma. Attraverso il richiamo di simboli, di associazioni di idee, cose così.
Credo di essermi accorta del fatto che stavo sognando, perchè mi trovavo di fronte per l'ennesima volta alla situazione tipo dei miei sogni ricorrenti.
C'era una piscina, l'acqua era nera, ma dentro ci nuotavano dei pesci che erano mezzi pinguini e mezzi razze.
Ho capito che rappresentava una parte di me e che stavo sognando.
Per prima cosa ho deciso che avrei camminato sull'acqua, ma non mi sentivo sicura. Sapevo che non ero abbastanza lucida da farlo in piedi, così l'ho fatto a gattomiao. c'era una specie di cuscino luminoso tra le mani e l'acqua, era quello che mi sosteneva. Con qualche incertezza ho attraversato la piscina fluttuando sull'acqua, mentre i pesci strani che c'erano dentro continuavano a saltar fuori.
Ok, ora avevo cose più importanti da fare.
Mi sono guardata attorno, la piscina si trovava in un ambiente chiuso, muri bianchi e diverse nicchie e corridoi. So che sto guardando l'interno della mia "casa", della mia anima, e decido di scoprire cosa c'è dentro. Imbocco un corridoio, è largo. Ai lati del corridoio ci sono delle nicchie ampie, quasi delle stanze, completamente visibili.
Durante questo cerco di prendere mentalmente nota di quello che vedo, per ricordarlo. Identifico d'impulso ogni stanza. Sono tutte prive di mobilia, ci sono solo degli oggetti artistici appesi alle pareti, come in un museo.
Ricordo bene due zone: quella delle competenze, cui in realtà ho riservato poca attenzione, e quella dei miei fallimenti personali.
In quella dei fallimenti erano appesi dei piatti/vassoi riccamente decorati. Alcuni avevano ai quattro angoli delle delicatissime filigrane d'oro.
Percorro il corridoio, a dir la verità piuttosto breve, fino alla fine, dove c'è una porta chiusa. La apro, ed esce una mia compagna di classe delle superiori. Mi rendo conto che sto perdendo lucidità, quindi chiudo la porta e la riapro, dicendomi che dietro c'è quello che desidero di più al mondo.
Beh, quello che c'era dentro non ve lo dico, ma è stata una sorpresa.