da Citrato » 12/03/2015, 20:02
Chi ha letto il titolo di questo SL sarebbe legittimato a chiedersi "Avrà avuto un OBE?". Beh, non nel senso esatto del termine. La mia non è stata tanto una "Out of Body Experience", quanto semmai una "On Body Experience": inizio col dire che mi trovo a letto, vinto dalla stanchezza, ma molto rilassato. Comincio ad avvertire delle ipnagogiche uditive: ascolto una canzone di cui non ricordo le parole, accompagnata da un'orchestra di archi. Decido che il testo della canzone non mi piace. Il mio subconscio mi asseconda e mi lascia ascoltare solo l'accompagnamento degli strumenti. Il suono si interrompe. Provo ad aprire gli occhi e vedo la mia stanza buia e la porta stranamente chiusa. Ho anche un occhio chiuso, che sembra sigillato dal muco che talvolta ci si ritrova al mattino dopo aver dormito tanto. Provo ad aprirmi l'occhio con la mano, ma non ci riesco. Richiudo l'altro occhio per dormire e nel sonno penso a come sia possibile che la porta fosse chiusa, così come anche il mio occhio. "E' un dream sign, maledizione! Avrei dovuto prestare più attenzione"...."Se dovesse ricapitarmi dovrò starci attento!". Riapro gli occhi, questa volta entrambi, convinto di essere sveglio, ma trovo di nuovo la porta chiusa. "Deve essere un sogno, ma non ne ho la certezza", dico a me stesso. Riesco ad alzarmi dal letto con una certa fatica, finchè non mi ritrovo davanti alla porta. Sono finalmente sicuro di trovarmi in un sogno."Devo provare ad attraversarla", dico a me stesso. Ci provo, ma non ci riesco. Apro normalmente la porta e mi immetto nel corridoio. Sono completamente al buio. Mi dirigo verso una mensola di legno attaccatta al muro, sopra la quale sono posti numerosi soprammobili. Faccio un gesto con la mano per rovinarli a terra, ma non sento provenire alcun tonfo dal pavimento. Provo allora a prendere qualche oggetto tra le mani, per sentirne la consistenza. Afferro come due piccoli oggetti cubici che sembrano fatti di metallo. Li sento freddi tra le mani. Li ripongo sulla mensola. A questo punto accendo la luce del corridoio. Si accendono solo 2 luci molto sfocate in fondo al corridoio. Sembrerebbero quasi fulminate. Inoltre il corridoio appare strettissimo e molto più profondo del normale. Ha un'aria un pò inquietante. Mi dirigo nella stanza contenente la tromba di scale che da al piano sottostante. La luce è spenta, ma è come se un chiarore lunare la illuminasse. Preferisco non scendere le scale. Rientro nel corridoio per raggiungere la stanza in cui un tempo dormivano i miei genitori, ma mi sveglio, ritrovandomi sul mio letto. "Wow ho avuto un SL! Peccato sia durato così poco... Se aprendo gli occhi dovessi ritrovare di nuovo la porta chiusa, allora avrò la prova che mi trovo in un falso risveglio". Apro gli occhi e trovo la porta chiusa. "Falso risveglio!" Ora sono ancora più sicuro di me stesso e più determinato che mai. Mi alzo dal letto in modo più naturale. Mi dirigo davanti alla porta. Pongo il braccio destro in avanti a mò di ariete e provo ad attraversarla. Ci riesco! E' la prima volta che attraverso una porta. Mi sento addosso l'adrenalina. Sono nel corridoio, al buio e non riesco a trovare l'interruttore della luce. Ho paura che il sogno possa collassare da un momento all'altro. Provo a sfregarmi le mani per stabilizzare. Avverto un forte formicolio alle mani, ma anche alla gamba destra, come se una specie di corrente mi attraversasse. Sento che adesso il sogno è più stabile. Mentre mi muovo lungo il corridoio pongo le mani sulle pareti per saggiarne la consistenza. Con mia sorpresa le mie braccia attraversano le pareti invece di toccarle. Arrivo finalmente davanti la stanza dei miei genitori. Sono entrambi a letto e vedo la radiosveglia di un tempo, posata sul comodino della mia vecchia, con le ore in formato digitale e i numeri a led di colore verde. Non riesco tuttavia a decifrare l'orario. Ascolto entrambi i miei vecchi russare. Mio padre è quello che russa più forte. Voglio in qualche modo interagire con loro. Mi butto su di loro a peso morto (da qui il termine "On Body Experience") e cerco di dargli il più fastidio possibile. Avverto i volumi e gli spigoli del loro corpo. All'inizio sembrano non accorgersi di niente. Allora provo ad estendere il braccio sinistro per cercare istintivamente la testa di mio padre (sono al buio, con la sola luce lunare che proviene dalla finestra e non riesco a definire bene le sagome). Mio padre si sveglia o meglio è come se fosse mezzo addormentato, ma non viene preso dal soprassalto. Sembra stia cercando di rendersi conto di ciò che sta accadendo e con mio stupore, dopo più di dieci anni, ascolto consapevolmente la sua voce che insonnolita e con tono pacato esclama: "Che cos'è qua? Cos'è che parla? Avanti!". In realtà non aveva ancora parlato nessuno, ma io rispondo "Sono io pà. Tranquillo, stavi solo sognando e parlavi nel sonno", ma a quel punto sono io che mi sveglio e noto di avere il braccio sinistro che mi penzola fuori dal letto.
Sognatori di tutto il mondo unitevi!