Vado a dormire emotivamente KO, il 4° Chakra (cuore) chiuso in una corazza, un dolore vecchio quanto la mia vita terrena che si ripropone, di nuovo.
Faccio fatica ad addormentarmi, ma nel frattempo mentre mi rendo conto, girato sul fianco, di essere talmente chiuso da non riuscire neppure a piangere, Tiger mi si addormenta contro il petto ed inizia a fare le fusa... I gatti, la sanno lunga i gatti...
[...] Sono in un paesello in Toscana, mentre passeggio incrocio SM, la mia ex moglie. Ci salutiamo, parlottiamo del più e del meno (qui i ricordi sono frammentari e confusi) e scopro che ha litigato con il suo compagno, si sono lasciati. E' un po' giù, così la consolo come posso, mi chiede se la posso accompagnare a casa sua... e finiamo a fare l'amore.
Ricordo bene la stanza, pareti e pavimento in legno tipici di una casa al mare, di forma quadrata. Rispetto alla testiera del letto l'ingresso della stanza è nella parete a sinistra, verso la parete della testiera, nella parte rimanente del lato sinistro c'è un armadio. Di fronte al letto due finestre, molto larghe, sulla parete destra una cassettiera e la porta del bagno privato della camera da letto.
Fare l'amore con lei è inizialmente imbarazzante... ma poi rientrano in gioco i 5 anni di fidanzamento ed i 5 di matrimonio uniti alle nuove esperienze e diventa parecchio piacevole, anche se con un retrogusto di "sbagliato".
Quando finiamo rimango lì pochissimo, siamo entrambi imbarazzatissimi, così me ne vado.
[...]
Ho comunque preso casa in quel paesello Toscano, in fondo non si sta male, il mare è a portata di passeggiata e c'è un bel clima. Vivo in uno di quei bassi condomini tipici delle località marittime, sono al penultimo piano.
Ho un ricordo buio dell'alloggio, piccolo e buio... buio perchè tengo le tende tirate e le finestre chiuse per la maggior parte del tempo... come se fossi in fuga da qualcosa.
Pochissimo tempo dopo scopro che al piano sopra vive un mio ex amico/collega che è anche un po' Ewan MCGregor, ma che a conti fatti e col senno di poi assomiglia incredibilmente al Saladriel che ho invocato nel Lucido di quest'estate. Fatto sta che mi invita di continuo a casa sua, l'appartamento è molto simile a quello di Big Bang Theory... non vive da solo, è un po' come se vivesse con la stessa famiglia di PCX.
Ricordo che inizio a sentirmi in imbarazzo per la sua gentilezza ed ospitalità... anche perchè sento il bisogno di isolarmi. Così, mentre sta per invitarmi a rimanere per cena gli dico che sto poco bene, prendo la giacca ed esco, rientrando nel mio appartamento, che nel frattempo si è riposizionato al pianoterra (sapete, i sogni...)
Apro la porta che da sul cortile e lo vedo per la prima volta: verde, con un muro in vecchio stile sulla sinistra, sulla destra una sorta di gradone/muricciolo che lo separa da un piccolo ma ben tenuto frutteto sopraelevato, sembra quasi un mini boschetto naturale. Di fronte invece c'è una staccionata che da direttamente sulla strada sottostante, il giardino è mezzo metro circa più in alto della strada che porta al condominio, che improvvisamente è diventata una villa bifamiliare a due piani sul versante di una collina.
Vedo infatti di fronte a me un bellissimo paesaggio di colline verdeggianti che disegnano sinuose vallate e, in fondo, poco prima dell'orizzonte, il mare.
Mentre sono lì a godermi il panorama arriva un grosso suv di lusso, parcheggia di fronte alla staccionata del cortile, abbasso lo sguardo per curiosare al suo interno e noto che dentro è ancora tutto incelophanato, come appena uscito dal concessionario. Alla guida c'è GP, che quando ero nel mio primo posto di lavoro faceva il responsabile dell'assistenza tecnica.
"Deve essere stato assunto da GR e SC... e devono averlo mandato per convincermi a tornare da loro, questo è bravo a parole! Ma io sono migliorato parecchio, non ce la farà " penso.
Invece lo vedo suonare al campanello del mio vicino (quello che mi invita sempre da lui), che mi rendo conto soltanto ora essere VI (un commerciale dell'ultimo posto dove ho lavorato) sotto copertura!
Faccio spallucce, come per dire "tanto non mi riavranno mai".
[...] Qui c'è uno stacco nei ricordi [...]
Sono nel cortile e c'è diversa gente, amici che sembrano ombre di vecchi amici, cammino in mezzo a loro quasi come se appartenessimo a due piani di esistenza diversi. Sento solitudine ma anche parecchia indifferenza... mi sento freddo, come se un bozzolo di vetro mi isolasse da loro. Controllo nelle tasche dei pantaloni... non trovo il cellulare, eppure lo stavo usando poco prima!
Ne vedo uno sul muricciolo vicino al frutteto, lo raccolgo, premo il pulsante per illluminare lo schermo... un vecchio Nokia in bianco e nero! No, decisamente non è il mio... lo poso e continuo a cercarlo.
Il ricordo del cellulare si fonde con quello di un orologio digitale da polso di quelli belli e cerco alternativamente uno e l'altro. Provo svariati cellulari e orologi da polso ma niente... ogni tanto uno dei miei amici/ex amici mi fa un commento ma sono troppo distante per capire bene, per rispondere... davvero è quasi come sentirsi un fantasma.
Dopo alcuni minuti ritrovo il mio cellulare, controllo Whatsapp e vedo che ci sono alcuni messaggi dalle solite persone, più uno della mia ex moglie. Lo leggo, ricordo che mi colpisce in particolar modo, ma non ne ricordo il contenuto.
[...] Altro stacco nei ricordi [...]
Sono in una grossa fabbrica, quasi labirintica, sembra quasi quel grosso cliente a Cuneo che aveva la ditta per la quale lavoravo. Sto seguendo le rotaie di un grosso carro trasportatore che serve per muovere i componenti in fase di assemblaggio da una parte all'altra della struttura, non ho idea di dove sto andando, ma allo stesso tempo ho chiara quale è la meta.
Attraverso diverse zone, separate da spesse tende fatte di bande di plastica spessa e semitrasparente che calano dall'alto come tentacoli di medusa, vedo saldatori, assemblatori, macchinari automatici a controllo numerico, incrocio operai che seguono il mio stesso tragitto o mi vengono in contro portando a mano componenti in metallo di dimensioni minori. Sono gentile con tutti, sto rivivendo la sensazione che provavo quando andavo in visita alle fabbriche dei clienti
[...] Altro stacco nei ricordi [...]
Sono seduto a tavola, siamo nel dehor chiuso di un ristorante/pizzeria, in una delle piazze sul lungomare del paesello in Toscana. Seduto alla mia sinistra c'è AM, il fratello di SM, che è seduta davanti a me. Ci sono i loro genitori poco distante più altre persone nella stessa tavolata, suoi e miei amici, Toscani e Piemontesi. Il fatto è che sono tutti fantasmi, ombre grigie sfocate, solo io e lei siamo reali, veri, colorati, solidi.
Stiamo chiacchierando, da quello che ricordo ci stiamo riaggiornando su quanto successo in questi 5 anni. E' piacevole chiacchierare con lei e il ricordo dei bei tempi, di quando funzionava e stavamo veramente bene assieme ritorna di prepotenza... non so come ma riesco a gestirlo, appoggio la testa alla mano, gomito sul tavolo e mi perdo nei suoi occhi smeraldini mentre mi racconta le sue cose.
Ad un certo punto riceve un messaggio sul cellulare, lo legge e borbotta "Di nuovo lui! Uff... vuole incontrarmi!" e mi accenna ad un amico virtuale, mi fa leggere il messaggio, che dice "Quando possiamo conoscerci dal vivo?"
La guardo, con fare interrogativo... "Una fase, Luca" mi dice "Ma ne sto uscendo, però ho bisogno di aiuto... ho bisogno che mi stai vicino (e mi impedisci di farmi del male)" (la parte tra parentesi non l'ha espressa verbalmente, mi è riusuonata dentro).
[...]
Mi sveglio, un turbinio di emozioni, ricordi e sensazioni come non ne provavo da tempo...