pancrack ha scritto:Siccome trovo molto affascinante questo tipo di induzione, colgo l'occasione per fare qualche domanda:
Immagino che parli della WILD e in questo non posso esserti molto utile, ma dato che il topic è fortemente centrato anche sulle ipna e mi pare ti interessino anche quelle (avendo fatto una domanda specifica su di esse) provo a risponderti anch'io.
pancrack ha scritto:1: C'è una posizione particolare da mantenere?
Quoto LCyber; supini, ma, come dice poi lui stesso, non è universale e si può fare anche in altre posizioni, l'importante e riuscire a prendere sonno rimanendo coscienti. Questa è la parte più dura. La posizione è relativa. Se ti riesce in quella in cui di solito dormi, va bene così.
Per quanto riguarda le semplici immagini ipnagogiche: io a letto quasi non ne ho, ma le sperimento molto nei sonnellini pomeridiani; in questo caso la posizione è semplice: mi siedo comodo sul divano. Seuto, anzi, adagiato, testa appoggiata, braccia distese lungo i fianchi. In poche parole mi "stravacco sul divano"!
Sembra banale, ma funziona: non bisogna essere per forza sdraiati, l'importante è il sonno, non la posizione: se riesci ad andare nel dormiveglia in una posizione qualsiasi, quella va bene.
pancrack ha scritto:2: Esattamente come "ottengo" le immagini?
Io mi metto sul divano, chiudo gli occhi, mi rilasso e attendo; magari per forzare un po' il rilassamento immagino di lasciarmi andare ulteriormente ad ogni espirazione, ma poi respiro normalmente (lo faccio magari solo un po' di volte all'inizio). Cerco di lasciarmi andare alla sonnolenza, tanto è difficile che mi addormenti completamente, quindi non perdo coscienza del tutto.
Inizialmente, se non sei ancora abbastanza rilassato, dopo qualche minuto potrebbero comparire i fosfeni e andare avanti a muoversi nel tuo campo visivo anche per parecchio tempo, possono essere un po' noiosetti (se le condizioni di sonnolenza e rilassamento sono ideali, oppure sei esercitato, i fosfeni puoi addirittura saltarli), ma poi ad un certo punto spariscono e lo sfondo del retro palpebrale rimane "pulito".
Attendi ancora un po' e dopo, a un certo punto, ti renderai conto che i tuoi pensieri si stanno facendo più casuali, frammentati, con altri pensieri o singole parole che ti saltano in mente a caso anche se non centrano nulla con ciò a cui stai pensando sul momento, etc.: insomma: il dialogo interiore si fa confuso, non è più chiaro e lineare com'era quando c'erano ancora i fosfeni. Ci sei quasi: sono i primi sintomi del ritmo teta (distraibilità).
Dopo un po', mentre "ti perdi" ulteriormente nei pensieri casuali, dovrebbero comparire delle immagini sul retro palpebrale e poi scomparire immediatamente non appena le noti. Se riesci a mantenere lo stato senza eccitarti troppo per la cosa, ne arriveranno altre. Potresti quindi vederne più di una. Il problema è che attenzionarle le fa scomparire quindi andrebbero "viste" più che "guardate, osservate", non so se mi spiego: si dovrebbe guardarle con un livello di interesse basso, perché altrimenti scompaiono subito. Un modo che permette di regolare questo livello di attenzione (noi infatti riusciamo ad alzarlo ma non ad abbassarlo) è dato dalla distrazione dei pensieri casuali, che, se forte, permette all'ipna di persistere più a lungo. Si può rimanere ad osservare l'ipna che non scompare perché invece di pensare a ciò che si vede si pensa infatti ai contenuti del pensiero casuale che ci distrae, ma poi, appena ci si rende conto di avere un'immagine davanti, essa scompare. Le si può vedere quindi solo in maniera "indiretta" o fugace, ma è già qualcosa, poi magari chi è più abile ancora nel gestire i propri stati mentali riesce pure a stabilizzarle, questo non lo so. Le immagini ipnagogiche possono essere di diversi tipi. Anzitutto possono essere immagini astratte (puntini, flash luminosi, linee, etc.) o dotate di senso (volti, edifici, etc.), poi possono essere vivacemente colorate oppure semitrasparenti, con colori diversi o monocromatiche (su diversi toni di luminosità del retro palpebrale), etc.
pancrack ha scritto:3: Come faccio ad arrivare allo stato di "immobilità"?
Ha ragione LCyberspazio: la paralisi REM arriva: quando si è in REM! Cioè quando si sogna. Non è necessario cercarla da svegli, neppure nella WILD. Chi prova coscientemente la paralisi del sonno durante una WILD è solo perché sta entrando in REM senza avere ancora portato l'attenzione dal mondo esteriore a quello interiore; che è proprio quello che si dovrebbe fare tra l'altro, quindi non si dovrebbe neppure avvertire la paralisi, a questo punto. E' una cosa che può capitare, ma cercarla è inutile... Chi wilda cera l'ingresso lucido in sogno, non la paralisi REM.
pancrack ha scritto:4: Come capisco quando è il momento di " oltrepassare il muro" tra la coscienza e il sogno?
Se porti a termine una WILD arrivi alla transizione in cui, sensazioni strane a parte, assisti alla formazione del sogno; in genere si dice di aspettare un po' che sia ben formato e poi entrare delicatamente, ma su questo non ho esperienza: posso solo immaginare che devi aspettare che lo scenario sia "bello completo", invece di buttarti dentro la prima immagine che appare...