Visto che in più topic si è discusso molto della possibilità di sognare in fase NREM e se si come legato anche alla comparsa delle AI...metto qui sotto tutte le ipotesi elaborate dai ricercatori a seguito di esperimenti.Sono tutte informazioni tratte da libri (Sogni e psicoterapia) che ho che parlano delle scoperte fatte sui sogni da un punto di vista scientifico.Riassumendo sembra che si possa sognare anche negli stadi nrem e addirittura nello stadio 2 che come molti sapranno segue lo stadio definiuto da molti crepuscolare in quanto caratterizzato da AI.Il che è interessante per chi vuole cimentarsi nelle WILD serali a parer mio..
Sogni in fase REM e NREM
Dunque sembrerebbe che il primo a fare un collegamento tra sonno e sogno è Maury alla fine dell'ottocento svegliando persone a intervalli regolari e nota che solo saltuariamente ricordavano di sognare.Deduce quindi che l'attività onirica non sia un processo continuo nel corso del sonno ma un evento episodico intermedio tra sonno e sveglia. Che segnala il passaggio dal sonno profondo alla veglia cosciente e viceversa.
Nel 1953 Aserinsky e Kleitman identificano l'attività onirica col sonno REM in quanto vengono svegliati i soggetti in fase rem e si ottengono più frequentemente narrazioni di sogni rispetto a quando il risveglio avviene durante fasi del sonno lento e sono più ricchi,precisi.
Tuttavia è Jouvet nel 1958 ad affermare che il sogno coincide col sonno paradosso o sonno REM.Sostiene questa ipotesi (1993) citando esperienze di utilizzo di imipramina nella cura della narcolessia,una sostanza che sopprime il sonno REM e che in alcuni soggetti sopprime apparentemente anche l'attività onirica.
Dement (1972) della scuola di Chicago evidenzia che in uno studio su 191 risvegli durante la fase REM in 152 casi (80%) si erano ottenute brillanti rievocazioni di sogni mentre su 160 risvegli in fase NREM di buone rievocazioni solo 11 (6,9%)
Eppure Foulkes (1962,1966) raccolse contenuti onirici anche dopo il risveglio dal sonno lento.Pure altri come Cavallero,Cicogna (1992) svegliando i loro soggetti durante stadi più lenti (3 e 4) ottennero nel 77% dei casi racconti di sogni una frequenza elevata. La relazione tra sonno REM e attività onirica potrebbe essere quindi esagerata.
La teoria di Jouvet viene difesa sostenendo che la presenza di ricordi di sogni dopo il risveglio durante il sonno lento sarebbe dovuta alla persistenza di ricordi di sogni fatti durante il sonno paradossale o memorie createsi al momento del risveglio o al fatto che i sognatori raccontino un sogno per compiacere lo sperimentatore o ancora che si tratti di -meccanismi di difesa- (non ho ben capito cosa si intenda con quest'ultima ipotesi)
Molti studiosi hanno suggerito che risultati diversi dalle ricerche sulle percentuali di sonno in fase NREM possono essere attribuiti alla mancanza di una comune definizione di sogno.Al risveglio da onde lente Foulkes avrebbe identificato come sogno qualsiasi resoconto di attività mentale (una rappresentazione visiva,uditiva o cinestetica) mentre gli studi della scuola di Chicago avrebbero utilizzato criteri più restrittivi.
A tal proposito si può fare riferimento alla scala proposta da Gene Orlinsky per valutare le rievocazioni dei sogni con un sistema a otto categorie progressive
1)soggetto non riesce a ricordare di aver sognato e destato non fa nessun racconto
2)ricorda di aver sognato ma non rammenta contenuti specifici
3)ricorda tema caratteristico isolato,una scena,un oggetto,una parola o un idea senza alcuna connessione
4)ricorda diversi pensieri,scene o azioni incoerenti
5)ricorda un sogno breve ma coerente le cui parti sono collegate
6)ricorda successione dettagliata in cui avvenimento ha provocato conseguenze o in cui una scena, uno stato d'animo e un personaggio predominante è stato sostituito da un altro
7)ricorda lunga e particolareggiata successione che comprende 3-4 stadi di sviluppo ben distinti
8) / con 5 o più fasi.;o più di un sogno (dei quali uno almeno uno rientra nella categoria 5) per un singolo risveglio
Tra le rievocazioni NREM sono frequenti quelle delle prime categorie e abbastanza rare quelle delle categorie 6 e 7.
Zimmerman (1970) ha evidenziato la profondità del sonno misurata in base alla soglia del risveglio in conseguenza di stimoli uditivi.Dopo fase REM i resoconti onirici apparivano equiparabili fra soggetti con sonno leggero e soggetti con sonno profondo mentre si osservava resoconti in seguito a risveglio in fase NREM molto maggiore nei soggetti con sonno leggero (71% dei risvegli) rispetto a soggetti con sonno pesante (21 % dei risvegli)
Solms (1995-1997) mostra che nei casi in cui la persona non sogni più in seguito a danno cerebrale non vi sono lesioni nelle regioni pontine responsabili del sonno paradossale;inoltre l'assenza dei movimenti oculati rapidi in seguito a gravi danni del tronco cerebrale non va di pari passo con la cessazione del sogno;sogno e sonno REM si sviluppano dunque a partire da diverse strutture anatomiche e implicano diversi meccanismi psicologici.
Cavallero e Cicogna (tra il 93 e il 94) affermano che ci sono prove sufficienti a sostegno dell'ipotesi unico sistema di generazione onirica,identificabile nella memoria semantica,attivo in modo continuo durante il sonno e non confinato alla fase REM.In questa fase sostenuto dall'alto livello di attivazione corticale potrebbe funzionare a pieno regime producendo una trama onirica più elaborata e indipendente dagli eventi dalla veglia la cui narrazione al risveglio sarà più facilmente organizzata sul piano linguistico.Dunque sembrerebbe il livello dell'attivazione corticale la chiave per comprendere la differenza nella possibilità di recupero dell'esperienza cognitiva tra il sonno paradossale e il sonno a onde lente (Lavie 1996)
I sogni nei vari stadi
Oltre che la quantità di contenuti anche la natura di questi sembra differente quando il sogno è fatto durante il sonno lento.Lo stato mentale nel periodo NREM di solito è rievocato più scarsamente, più simile al pensare che all'esperire,meno vivido,visivo,più concettuale,più sotto il controllo della volontà,meno pertinente ai fatti della vita contingente. Antrobus ipotizza difficoltà di memoria durante il sonno ecco perchè differenze tra i sogni della fase paradossale e quelli delle fasi lente.Altri però hanno sottolineato differente attivazione di diversi sistemi mnestici nelle fasi del sonno:elementi mnestici di tipo semantico nella fase REM e in particolare è maggiore nella fase REM del secondo ciclo di sonno rispetto alle fasi REM del primo,terzo e quarto ciclo.Nelle fasi di addormentamento e risveglio spontaneo,l'attività onirica immaginativa è caratterizzata da elementi di tipo episodico e autobiografico, -residui diurni-. Si è infatti visto che associazioni di tipo autobiografico hanno un andamento temporale correlato a quello della temperatura corporea con due picchi positivi tra le 22 e le 24 (addormentamento) e tra le 6-8 (risveglio),un solo picco negativo alla notte verso le 4 del mattino.
STADIO 1
Immagini discontinue, disorganizzazione del pensiero,periodo che sarà seguito da una relativa riorganizzazione che permetterà produzione di sogni autentici.Le immagini che arrivano traducono talvolta contenuti dei pensieri del soggetto che si addormenta.Consistono talvolta in forme geometriche più o meno animate.
STADIO 2
Due tipi diversi di contenuti.Da una parte simili alle immagini discontinue durante la fase 1,dall'altra racconti racconti che corrispondono più a sogni veri e propri.Questi racconti sono più concisi,hanno una maggiore continuità e contengono meno assurdità di quelli che si ottengono più tardi durante la notte compresi quelli dello stadio 2. Domandando a soggetti di fare libere associazioni si è trovato (Cicogna,Cavallero nel 1991) numero molto elevato di relazioni tra contenuti di questi sogni e avvenimenti vissuti durante la giornata precedente all'esperimento ma non trovate differenze in termini di personaggi,luoghi rappresentati tra questi sogni e quelli raccontati più tardi nella notte.
SONNO LENTO (stadi 2,3,4)
Narrazioni contengono meno unità temporali,minor numero di episodi,mrno immagini visive,meno stranezze,meno aspetti narrativi.Si tratta comunque di sogni
SONNO REM
Maggior lunghezza,dovuta a una più grande densità di avvenimenti e anche per il numero elevato e l'aspetto spesso intenso delle attività o delle impressioni sensoriali,maggior numero di stravaganze,carattere narrativo più sorprendente.E' inoltre durante il sonno paradossale che sono stati rilevati episodi di lucidità.Tali episodi compaiono sia in periodi fasici (in riferimento al tono muscolare) cioè quando l'attivazione è più intensa e quando si osservano i movimenti oculari rapidi,sia in altri momenti subito dopo un breve risveglio (La Berge 1996)