Okkey, ho deciso che l'ascolto del suono del silenzio in questo periodo non fa per me... semplicemente non riesco ad applicarmici. Vabbè, poco male, ieri sera sono tornato ad usare qualcuna delle vecchie tecniche.
Vado a dormire e sento crescere un'inizio di ansia, un modo per addormentarsi comunque è quello di spostare l'attenzione nel Qui ed Ora e da lì portare i pensieri ad immaginare un evento piacevole appartenente al fututro immediato, ad esempio qualcosa di bello da fare il giorno dopo oppure al fare un bel sogno nel bel mezzo della notte. Mi applico sulla seconda e sento la tensione sciogliersi man mano... arrivato ad un discreto rilassamento inizio a ripetermi "Io Sogno e divento Lucido", riferito a quel preciso momento nel quale ho spostato la mente.
Ci metto comunque qualche minuto ad addormentarmi, ma l'ansia scema completamente e mi addormento sereno.
Ecco ciò ce ho sognato:
[...] Sto partecipando ad una sorta di parco avventura/gioco di squadra nel quale bisogna conquistare le basi nemiche. L'ambientazione è un misto tra Fantasy e Tecnologico, quindi per il parco si possono incontrare guerrieri armati di spada e scudo, soldati armati di fucile a ripetizione, maghi... e chi più ne ha più ne metta. Il sogno descrive questa avventura come un misto tra realtà e videogame, le regole sembrano infatti appartenere ad entrambi i mondi. Il parco stesso è diviso in più zone, le quali vengono "caricate in memoria" di volta in volta, a seconda di quella nella quale entro.
Il sogno inizia con me ed altri compagni soldati che entriamo in una nuova caserma dopo un trasferimento. Ricordo che una volta entrati più che una caserma pare un bunker e che l'ufficiale in comando (un tenente), rotto il muro di ghiaccio iniziale, è piuttosto simpatico. Appena arrivati posiamo i nostri fucili (dei comuni Fal, quelli che avevo in dotazione quando ho prestato servizio militare nel '96) su delle rastrelliere situate in uno sgabuzzino a scomparsa nella spessa parete di cemento e i caricatori con le munizioni in una apposita cassettiera (in quel momento mi ricordo che ho fatto il pericoloso viaggio fino alla nuova caserma con il caricatore in tasca, non inserito nel fucile).
[...] Salto nei ricordi [...]
Ricordo che sto esplorando appiedato, indossando l'uniforme mimetica e armato di un fucile ad impulsi molto simile a quello di DOOM, ma che invece di sfere di energia spara proiettili accelerati elettromagneticamente e caricati elettrostaticamente. Il vantaggio è che ho una bella potenza di fuoco, lo svantaggio sta nel dover ricaricare le munizioni di continuo.
Ricordo un paio di scene della perlustrazione, siamo io e un paio di compagni con personaggi simili e stiamo percorrendo una fitta boscaglia sul versante di una collina, sulla destra il versante si inerpica, sulla sinistra poco più a valle passa un torrente, mentre di fronte a noi la boscaglia si infittisce fino a diventare una foresta, nella quale supponiamo esserci un drago.
Ricordo ad un certo punto di sentire un rumore roboante provenire dal cielo, alzo lo sguardo e vedo passare dei Jet, alcuni dei loro colpi di cannoncino a ripetizione minacciano la nostra squadra, per fortuna la sventagliata passa oltre e colpisce un'altra squadra sul versante opposto della collina.
[...] Stacco di ricordi [...]
Passa diverso tempo onirico e esplorando il parco avventura scopro intanto che funziona alla Dark Souls, non solo per il fatto che ogni zona viene caricata in memoria separatamente, ma anche e sopratutto per il fatto che ogni sognatore ha il suo parco personale farcito di PO con i quali giocare, ed è possibile invadere il sogno di un'altro sognatore (o essere invasi) per rompergli le scatole cercando di ucciderlo oppure per aiutarlo.
Nel frattempo ho trovato la base dalla quale vengono lanciati i caccia: io e i miei compagni siamo riusciti a trovare dei palloni aerostatici monoposto e con quelli abbiamo esplorato il mondo dall'alto, ricordo chiaramente di sollevarmi al di sopra delle nuvole, la visuale è stupenda, ettari ed ettari di boschi in collina... direziono le eliche e, sfruttando anche il vento vado avanti in esplorazione lasciando indietro i miei compagni di squadra, fino a che non scopro che siamo sopra una vasta distesa d'acqua. Nel comunicatore sento uno di loro esclamare "Il mare!".
"Non credo che sia il mare" rispondo "Siamo nel Nord Italia, vicino a Milano... questo deve essere il Lago Maggiore!"
"Guarda come è grande, non può essere un lago, è il mare ti dico!" continua lui.
Io continuo a non essere convinto e mi spingo a nord, fino a quando le nuvole non si diradano mostrando una meravigliosa immagine dell'arcata Alpina e rendendo palese la forma ad Y dell'immenso lago.
"Che mare e mare! Guarda le alpi, testina! Qui siamo su quel ramo del lago di Como!" esclamo, in vena di citazioni letterarie.
Inizio ad osservare in basso, un po' per godermi il meraviglioso panorama/motore grafico (davvero i miei pensieri sono divisi a metà tra l'apprezzare il panorama naturale e il lodare i programmatori che hanno saputo creare una meraviglia del genere) e un po' per perlustrare la zona.
Ad un certo punto la troviamo, la base dove si possono prendere gli aerei... è una portaerei americana affondata nelle acque del lago, evidentemente il fondale non era abbastanza profondo ed è rimasta fuori dall'acqua la pista di lancio dei caccia. L'immagine è tanto assurda quanto affascinante e favolosa da vedere.
Ci dirigiamo verso la base e [...] (salto nei ricordi) [...] mi ritrovo a pilotare un caccia da combattimento sui cieli del parco!
Pilotando il caccia il gioco entra in una modalità particolare, dove l'intero parco viene caricato in memoria, senza essere diviso in zone a tenuta stagna, ma i dettagli del suolo sono ridotti (con la scusa della velocità e dell'altitudine) e non si può interagire direttamente con i personaggi a terra, il gameplay sembra essere limitato al combattimento in cielo tra aerei e draghi.
"Interessante" penso "Eppure ricordo la sventagliata di quel caccia sulla nostra squadra...", qundi scendo in picchiata verso il suolo fino a che, usando delle nubi come escamotage per un cambio di visuale, il motore del gioco carica in memoria lo scenario della zona nella quale sono entrato, permettendomici però di volare all'interno, seppure a bassa quota. Qui il dettaglio è al massimo, così come posso vedere correre gli omini sul suolo e minacciarli con le mie armi. Mi diletto un po' con la nuova situazione, fino a che scopro che la console di comando del caccia è dotata di un pulsante per invadere gli altri sogni e rompere le scatole in volo ad altri sognatori.
[...] Ho vaghi ricordi di un paio di invasioni di sogno, dopo di che mi sveglio [...]
Secondo sogno
[...] C'è una situazione strana e particolare, simile a quelle di un film particolarmente stupido, al limite del nonsense, dove una signora mi racconta lamentandosi il fatto che gli hanno rapito il figlio adottivo, un ragazzo di colore con i capelli tenuti a treccine, per farne un calciatore.
Mentre mi parla fa zapping sul televisore del salotto fino a che non arriva casualmente su di un canale dove fanno uno speciale dedicato a questo nuovo fenomeno del calcio, un ragazzo molto giovane con un'istinto per il goal fenomenale. "Mio figlio! Eccolo mio figlio!" esclama la signora, strillando con un accento tipicamente Napoletano.
Per qualche minuto il sogno mette a "tuttoschermo" le immagini dello speciale: una carrellata delle sue migliori azioni da goal, ma invece di una musica Power Rock, ad enfatizzarle ci sono i versi di una canzone di Modugno piuttosto inadeguata alle immagini, ma adattissima al dramma che sta provando la signora. La combinazione e l'effetto sono talmente ilari che scoppio a ridere e rido di gusto per tutto lo speciale... ogni volta che lo vedo insaccare in rete è come la battuta di un comico e riprendo a ridere.
Così facendo devo aver attirato l'attenzione di qualcuno perchè ad un certo punto sento una voce maschile vicino a me che mi fa "Che guardi di così bello?" e dopo un po' la sento unirsi alle risate, anche se meno sguaiate delle mie. Dopo qualche minuto la musica di modugno si zittisce lasciando spazio ai commenti del conduttore, ora le immagini dei suoi goal sono sempre più serie ed interessanti, fino a quando lo vedo battere una punizione e fare goal con un tiro a curvare di quelli assolutamente improbabili.
"Uaho, che rete, hai visto?" Commenta il mio amico
"Si, bella computer grafica!" Sento che lui mi guarda contrariato, ma io continuo "Senti... solo due persone nella storia sono state in grado di segnare goal del genere... e una non è più viva"
Lui mi guarda incuriosito "Maradona e Baggio... Maradona e Baggio!" lascio un paio di secondi di sospensione per fargli digerire i nomi "Nessun'altro è in grado di fare cose del genere" chiudo.
[...]
Terzo sogno
[...] C'è una squadra operativa che si è infiltrata nella base avversaria per trafugare i campioni del siero del supersoldato usato per creare Cap. America. La riuscita di questa missione può, ovviamente, invertire le sorti della guerra.
Il sogno è, nuovamente, un mix tra realtà e videogame (questa volta uno strategico a turni in stile "U.F.O. Enemy Unknown", "X-Com" o "Mordheim").
La squadra è composta da un mix di soldati e scienziati ovviamente giapponesi (il capo scienziato è lo stesso a capo della sezione scientifica di Jurassic World) e i ricordi partono dalla fine della missione, quando ormai la squadra è penetrata nella base avversaria ed è a pochi passi dalle celle frigorifere che contengono il siero.
L'ultimo baluardo difensivo pare però incrollabile: il passaggio verso le celle frigorifere è ostruito da un'intera squadra composta da 6 Hulk e 6 Kitty Pride messi a scacchiera, alternati tra di loro (nel sogno Kitty ha la capacità di comunicare telepaticamente con Hulk, e quindi di gestirlo). Per fortuna i 12 sono come ibernati in attesa dell'arrivo del nemico.
Io ricordo di essere un semplice spettatore, non faccio per una volta parte di nessuna delle due fazioni.
Ricordo che gli invasori hanno trovato un modo per aggirare il passaggio custodito, ma nel farlo hanno fatto scattare il meccanismo di de-ibernazione.
Il primo Hulk prende coscienza proprio quando il capo tecnico ha finito di hackerare le porte della cella frigorifera e il capo scienziato sta per prelevare un campione del siero.
I militari si accorgono di Hulk e puntano le loro armi, pronti al fuoco, ma c'è qualcosa di strano nel gigante verde... il suo sguardo è docile, stranamente docile... il comandante da ordine di non sparare, ma di rimanere pronti...
Hulk si dirige verso il capo scienziato il quale sente i suoi passi ed ha un mezzo collasso, ma alla fine lo vede semplicemente consegnargli una vaschetta nella quale mettere il siero... evidentemente avendoli visti già dietro al blocco di difesa la sua intelligenza primitiva (almeno così è nel sogno) l'ha convinto che quella è una squadra sua alleata.
"Ora devono solo andarsene prima che si svegli la prima Kitty Pride... quella è più furba e sicuramente non ci casca!"
[...]