da dixit » 18/04/2013, 18:22
Non ho più scritto lucidi perché ultimamente, oltre ad averne fatti pochi, erano anche brevi, oppure li dedicavo a prove tecniche di controllo. Gli ultimi due son curiosi, almeno per me, quindi, li scrivo.
14 Aprile
Un mio collega D. se la prende con un mio vecchio amico M. perché da un armadio non è ancora stato portato via tutto e succedono cose strade. Mi dice che dentro ci sono le mie camice, io confermo e gliene mostro una azzurra.
Mi trovo in un edificio, sono giunto nel passato e cerco di evitare di incontrare il me stesso del passato. Ci sono dei miei amici, a cui mi unisco.
Successivamente sono di nuovo il me stesso del passato, nel passato e so che il mio alter ego del futuro è tornato indietro, dunque devo evitare di incappare nell'altro me stesso.
A lui serve un cuscino per fare qualcosa nel corridoio e deve venire a prenderselo in camera dove sono io.
Io sono a letto, sdraiato e messo di sbieco, al buio. Prima che lui entri, mi copro il viso con il cuscino per evitare che ci vediamo contemporaneamente e per fingere di dormire. Il me stesso del futuro entra ed esce, poi rientra, prende un cuscino da un altro letto ed esce di nuovo. Dopodiché mi alzo e sbircio dal buco della serratura nel corridoio.
Il mio alter ego del futuro è contro il muro, in mezzo a due tizi e chiacchierano. Riesco a vedere l'altro me stesso. D. apre la porta, io mi butto sulla sinistra per evitare di essere visto dal me stesso dal futuro. Dico a D. che mi devo cambiare, lui mi invita a uscire con loro, quindi esce richiudendo la porta. Sento l'altro me stesso chiamarmi: “Mauro, Mauro”.
Io volevo usare la telecinesi per chiudere la porta, poi per raccogliere i miei vestiti (ero in pigiama). Mi sa che sto sognando però...
Per dimostrarmi che sto sognando, faccio un paio di salti fino al soffitto e fluttuo entrambe le volte senza difficoltà. Quindi so di sognare.
Volo fuori dalla finestra e mi trovo fra i palazzi del quartiere dove abitano i miei. Fuori è un po' buio, dev'essere sera. Cerco di farmi apparire una coda, acchiappandola, provo un paio di volte, ma non la sento, sembra non funzioni. Mi sto svegliando rapidamente, provo uno spinning e ho un falso risveglio.
18 Aprile
Sono in camera mia a casa dei miei, mi sembra di stare sognando, così provo a volare e raggiungo immediatamente il soffitto.
Cerco di ricordarmi cosa mi ero programmato di fare. Voglio vedere un altro me stesso a letto, ma non mi trovo lì quando guardo. Provo a guardare un paio di volte, aspettandomi di trovarmi, ma non ci sono proprio... Forse sto sbagliando qualcosa. Provo anche a cercarmi in piedi oltre il letto, ma niente.
Mi dirigo allo specchio, lì trovo certamente un altro me stesso, ma non era quello che intendevo.
Cerco di trasformarmi in un ghepardo antropomorfo, comincio dalle braccia. Sembra che qualcosa si trasformi, invece non funziona. Non perdo altro tempo e cambio tecnica.
Mi metto a quattro zampe e cerco di camminare come un gatto. Riesco a camminare sui piedi e non sulle ginocchia, le mie gambe sembrano più corte. Tengo la bocca leggermente aperta, come il gatto bianco che immagino di vedere camminare. Miagolo un po'. Salgo su di una sedia e proseguo su una specie di ponticello, formato credo da dei libri, fin sopra il tavolo. Mi sembra proprio di essere diventato un gatto.
Smetto, sento la voce di mia sorella provenire da un'altra stanza, ma non voglio assolutamente incontrarla. Decido di volare fuori (come faccio spesso...).
Sono in pigiama, ma non importa. Attraverso la porta e sono in terrazzo, al secondo piano. Lì ho un po' di timore a spiccare il volo, ma poi lo faccio tranquillamente. Piove, è una pioggia non fitta, ma a grandi gocce. Non so se mi conviene rimanere fuori, ma poi smette, così rimango.
Volo verso l'alto, lassù c'è una ragazza a sinistra che parla al telefono e tiene gli occhi chiusi. Volo più in alto di lei, mi sento leggero, non ho problemi a muovermi. Volo più in alto del tetto del palazzo, ero curioso di vedere cosa potevo trovare in cima. Ha un aspetto diverso da quello di altri sogni lucidi e posso tranquillamente vedere il panorama che si trova oltre, sono salito più in alto del solito. C'è molta luce e ho una visione davvero nitida. Affermo con sorpresa: “Questo è nuovo.” Sono molto interessato alla nuova visione.
Ridiscendo e mentre lo faccio, scende anche la ragazza, quasi inseguendomi, non voglio averci a che fare, per ora tiene gli occhi chiusi e si avvicina a me. Atterro su di un terrazzo del primo piano. Il palazzo ha più terrazzi del normale. Spicco di nuovo il volo e risalgo rapidamente per seminarla, ma mi sento più pesante e faccio fatica. Cerco di mantenere il sogno, ma sfuma.
Ore 6:34.