Indice Condivisione Esperienze Diario dei sogni lucidi > Il DD, il Diario di Dixit

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.

Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 05/11/2012, 13:34

Ma sai, a volte funge, a volte no...
poi uno potrebbe chiedersi se abbia senso guardarsi allo specchio, in fondo è solo un espediente per vedere in faccia sé stessi, che non è immediato nemmeno nei sogni, in quanto l'inconscio crea un corpo sognato simile o uguale a quello reale. Di conseguenza non riusciamo a vederci da fuori e nel momento in cui potessimo, non sarebbe certo che quello fosse il nostro aspetto.
Domanda: secondo voi ce l'abbiamo una faccia nei sogni? :lol:
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda DayDreamer » 05/11/2012, 16:35

Domanda: secondo voi ce l'abbiamo una faccia nei sogni? :lol:


E' esattamente il concetto che intendevo nel topic sugli specchi: la risposta secondo me è no. Nessuna faccia, nessun corpo, almeno finchè non gli diamo attenzione. Forse nella maggioranza dei sogni siamo solo delle mani che vanno in giro, come negli sparatutto in prima persona!
IMHO
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda SandStorm » 05/11/2012, 16:52

Bel controllo! : Mr green : Quello che manca a me :(
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 05/11/2012, 20:00

DayDreamer ha scritto:
Domanda: secondo voi ce l'abbiamo una faccia nei sogni? :lol:


E' esattamente il concetto che intendevo nel topic sugli specchi: la risposta secondo me è no. Nessuna faccia, nessun corpo, almeno finchè non gli diamo attenzione. Forse nella maggioranza dei sogni siamo solo delle mani che vanno in giro, come negli sparatutto in prima persona!

: Chessygrin : ho troppo videogiocato!
Però siccome la mente ricorda, almeno a volte, la faccia che abbiamo nello specchio potrebbe essere l'immagine che abbiamo di noi in quel momento, no?
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 11/11/2012, 13:49

Ore 8 circa.
Sto tornando in un edificio presso un porto, per recuperare una borsa. Nella sala è buio, c'è un sacco di gente appena fuori dalle finestre e vari letti disposti in fila. Cerco la mia borsa, un vecchio grande zaino che non uso più, all'inizio la cerco al centro della sala sulla sinistra, poi la trovo in fondo, sempre a sinistra. La prendo e ci sto mettendo delle cose che portavo con me. Noto che tutti mi fissano dalle finestre. Dico loro che volevo solo prendere la mia borsa e non avevo intenzione di fare alcunché di male. C'è un poliziotto dentro, al centro della sala di fronte a me, dice che non sarei dovuto passare, perché c'è un blocco: un pullman messo di traverso. Dice che forse ho preso l'oscillazione giusta, cioè sono passato mentre si muoveva avanti e indietro. Alle spalle del poliziotto vedo la Luna attraverso la finestra, è molto più grande, il suo diamentro è due o tre volte maggiore, ha delle macchie marroni al centro. Gliela indico e lui e altri poliziotti si mettono a fissarla stupefatti. Avvicinandomi alla finestra, noto una Luna più piccola sulla destra, al di sotto della quale spunta qualcosa, sembrano grandi costruzioni. Ne sono ammagliato. Dal fatto che ci siano due lune capisco di sognare. Mi alzo in volo, voglio uscire e raggiungerle, attraverso la finestra e mi trovo in un corridoio luminoso. Smetto di volare perché ricordo cosa volevo fare, quindi rinuncio a interessarmi alle lune. A destra ci sono degli specchi, sulla parete di fronte. Batto le mani e mi strofino il viso per stabilizzare il sogno. Vado davanti gli specchi e riesco a riflettermi. Allungo la mano destra nello specchio, l'interno appare viscoso, afferro la mano della mia immagine e cerco di tirarla fuori, ma si allunga la sua mano come fosse liquida. Ci riprovo, ma di nuovo non funziona. Le dico di uscire, facendole anche cenno, quindi mi domando se non sia io a dover entrare.

Ore 9:45 circa.
Sono in camera mia, vicino alla porta. Vicino a me c'è un collega di lavoro, all'angolo opposto della stanza ce n'è un altro seduto. Stiamo discutendo di qualcosa. Penso che potrei trovarmi in un sogno, balzo e fluttuo, all'inizio devo sforzarmi di restare in volo per non scendere, ma è solo un attimo. Fluttuo per la camera e dico al secondo collega di ripetermi quello che sta dicendo perché non ho sentito bene, gli dico: “più forte, molto più forte”. Ma poi lo ignoro. Mi fermo davanti a uno specchio che si trova tra le finestre, sopra la cassettiera. Mi vedo, allungo la mano destra, afferro quella dell'immagine, la sua mano destra e rapidamente estraggo me stesso dallo specchio. La mia immagine è un po' trasparente, ma sovrappormici è facile. Cerco di percepire qualche nuova sensazione, come maggior vigore, ma non mi par di notare alcunché di diverso. Comincio a vedere un po' annebbiato, il sogno svanisce, voglio vedere meglio e penso di cercare gli occhiali per usarli come stratagemma. Mi metto a destra del letto e li cerco sotto le coperte, pensando di farli apparire lì. Li trovo in fondo alle coperte, a sinistra, ma poi voglio quelli che stanno oltre lo specchio. Così torno davanti allo specchio e metto gli occhiali di fronte, reggendoli con la mano sinistra. Non vedo la mia immagine, ma penso che gli occhiali siano lì. Infilo una mano nello specchio e trovo gli occhiali riflessi nella posizione giusta, li estraggo e li indosso. Voglio mandare gli altri nello specchio, li lancio, ma cadono sulla cassettiera e quindi a terra, esce anche una lente. Con la telecinesi li recupero, imponendo che la lente rientri, quindi li lancio di nuovo nello specchio. E mi sveglio.
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda SandStorm » 11/11/2012, 14:24

Bella dixit! : Mr green :
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda Vinnie » 11/11/2012, 14:40

Ahahah bellissimi ! Anche tu con gli specchi ! : Chessygrin : ahahah
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda Felie » 29/01/2013, 18:55

Sono meravigliosi questi due ultimi sogni con gli specchi!!!!! : WohoW :
Personalmente quando ho provato a specchiarmi l'immagine era offuscata...il vetro non rifletteva quello che stava intorno a me ma l'immagine (sia mia che dell'ambiente intorno) era scura e opaca...oltre che leggermente deformata....
Ho provato anche ad attraversare uno specchio una volta...
Il termine che usi tu "viscoso" credo sia il più adatto :D
Io ho sempre definito la sensazione come "una maglia finissima composta di aghi di ferro"....
Comunque gli esperimento con il tuo riflesso sono molto interessanti :D
Sorella di Snockfy e Blackmoral

Non è vero che abbiamo poco tempo,
abbiamo troppo tempo che non riusciamo ad utilizzare... (Séneca)
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 04/03/2013, 13:52

Visto che è tanto che non posto qualcosa nel mio diario, giusto un sognetto fatto stanotte dopo un'ora di sonno. Nulla di che, un po' di sana esplorazione.

Sto leggendo una serie di strisce (comics) in un sito. La continuazione è in un edificio che si sviluppa in verticale. Un edificio altissimo.
Inizio a salire. Un utente manda una mail e dice che saprebbe come continuare. Qualcuno gli risponde.
Io mi siedo su di uno sgabello, in un negozietto dove vendono formaggi. Appesi alla parete, vari formaggi, neri e bianchi, costosissimi. Ce n'era uno da 89€.
Il commerciante mi chiede: “Be'?”
Io rispondo: “Con questi prezzi...”
Il commerciante taglia una fetta grande e lunga di formaggio bianco. C'è un altro ragazzo seduto alla mia destra.
Io mi alzo e salgo, passo per un bar e poi per un posto dove ci sono degli operai al lavoro, in una stanza buia, il cui fondo non si vede, è nerissimo. Chiedo a uno a destra se si può passare.
A terra c'è una fiamma azzurra che esce da un tubo a sinistra.
Mi risponde di sì, ma un altro dietro di lui afferma di no, con decisione. Chiedo come si sale, il primo mi fa tornare indietro, trovo una scalinata sulla destra e salgo in un luogo pieno di uffici, sembrano le Poste.
Ci sono persone in una sala d'aspetto, una signorina chiama un nome. Sportelli e un ufficio grande, sembra una sala conferenze, con gente dentro.
Desidero trovare delle scale meno labirintiche. Le trovo, pensando che bastava desiderare. È un labirinto. Salgo le scale, c'è molta gente che sale, c'è anche la signora in giallo. Capisco di sognare e decido di continuare a salire per vedere dove portano quelle scale. È faticoso, ma non importa, salgo lo stesso, quasi correndo. Penso a delle gradinate differenti, in pietra e le trovo, sono molto estese e sembrano non finire mai. Una folla di giovani e di vecchi le sale, io proseguo imperterrito, ignorando la fatica e cercando di superare la folla.
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Re: Il DD, il Diario di Dixit

Messaggioda dixit » 18/04/2013, 18:22

Non ho più scritto lucidi perché ultimamente, oltre ad averne fatti pochi, erano anche brevi, oppure li dedicavo a prove tecniche di controllo. Gli ultimi due son curiosi, almeno per me, quindi, li scrivo.

14 Aprile
Un mio collega D. se la prende con un mio vecchio amico M. perché da un armadio non è ancora stato portato via tutto e succedono cose strade. Mi dice che dentro ci sono le mie camice, io confermo e gliene mostro una azzurra.

Mi trovo in un edificio, sono giunto nel passato e cerco di evitare di incontrare il me stesso del passato. Ci sono dei miei amici, a cui mi unisco.
Successivamente sono di nuovo il me stesso del passato, nel passato e so che il mio alter ego del futuro è tornato indietro, dunque devo evitare di incappare nell'altro me stesso.
A lui serve un cuscino per fare qualcosa nel corridoio e deve venire a prenderselo in camera dove sono io.
Io sono a letto, sdraiato e messo di sbieco, al buio. Prima che lui entri, mi copro il viso con il cuscino per evitare che ci vediamo contemporaneamente e per fingere di dormire. Il me stesso del futuro entra ed esce, poi rientra, prende un cuscino da un altro letto ed esce di nuovo. Dopodiché mi alzo e sbircio dal buco della serratura nel corridoio.
Il mio alter ego del futuro è contro il muro, in mezzo a due tizi e chiacchierano. Riesco a vedere l'altro me stesso. D. apre la porta, io mi butto sulla sinistra per evitare di essere visto dal me stesso dal futuro. Dico a D. che mi devo cambiare, lui mi invita a uscire con loro, quindi esce richiudendo la porta. Sento l'altro me stesso chiamarmi: “Mauro, Mauro”.
Io volevo usare la telecinesi per chiudere la porta, poi per raccogliere i miei vestiti (ero in pigiama). Mi sa che sto sognando però...

Per dimostrarmi che sto sognando, faccio un paio di salti fino al soffitto e fluttuo entrambe le volte senza difficoltà. Quindi so di sognare.
Volo fuori dalla finestra e mi trovo fra i palazzi del quartiere dove abitano i miei. Fuori è un po' buio, dev'essere sera. Cerco di farmi apparire una coda, acchiappandola, provo un paio di volte, ma non la sento, sembra non funzioni. Mi sto svegliando rapidamente, provo uno spinning e
ho un falso risveglio.

18 Aprile
Sono in camera mia a casa dei miei, mi sembra di stare sognando, così provo a volare e raggiungo immediatamente il soffitto.
Cerco di ricordarmi cosa mi ero programmato di fare. Voglio vedere un altro me stesso a letto, ma non mi trovo lì quando guardo. Provo a guardare un paio di volte, aspettandomi di trovarmi, ma non ci sono proprio... Forse sto sbagliando qualcosa. Provo anche a cercarmi in piedi oltre il letto, ma niente.
Mi dirigo allo specchio, lì trovo certamente un altro me stesso, ma non era quello che intendevo.
Cerco di trasformarmi in un ghepardo antropomorfo, comincio dalle braccia. Sembra che qualcosa si trasformi, invece non funziona. Non perdo altro tempo e cambio tecnica.

Mi metto a quattro zampe e cerco di camminare come un gatto. Riesco a camminare sui piedi e non sulle ginocchia, le mie gambe sembrano più corte. Tengo la bocca leggermente aperta, come il gatto bianco che immagino di vedere camminare. Miagolo un po'. Salgo su di una sedia e proseguo su una specie di ponticello, formato credo da dei libri, fin sopra il tavolo. Mi sembra proprio di essere diventato un gatto.

Smetto, sento la voce di mia sorella provenire da un'altra stanza, ma non voglio assolutamente incontrarla. Decido di volare fuori (come faccio spesso...).
Sono in pigiama, ma non importa. Attraverso la porta e sono in terrazzo, al secondo piano. Lì ho un po' di timore a spiccare il volo, ma poi lo faccio tranquillamente. Piove, è una pioggia non fitta, ma a grandi gocce. Non so se mi conviene rimanere fuori, ma poi smette, così rimango.
Volo verso l'alto, lassù c'è una ragazza a sinistra che parla al telefono e tiene gli occhi chiusi. Volo più in alto di lei, mi sento leggero, non ho problemi a muovermi. Volo più in alto del tetto del palazzo, ero curioso di vedere cosa potevo trovare in cima. Ha un aspetto diverso da quello di altri sogni lucidi e posso tranquillamente vedere il panorama che si trova oltre, sono salito più in alto del solito. C'è molta luce e ho una visione davvero nitida. Affermo con sorpresa: “Questo è nuovo.” Sono molto interessato alla nuova visione.
Ridiscendo e mentre lo faccio, scende anche la ragazza, quasi inseguendomi, non voglio averci a che fare, per ora tiene gli occhi chiusi e si avvicina a me. Atterro su di un terrazzo del primo piano. Il palazzo ha più terrazzi del normale. Spicco di nuovo il volo e risalgo rapidamente per seminarla, ma mi sento più pesante e faccio fatica. Cerco di mantenere il sogno,
ma sfuma.
Ore 6:34.
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