Molti ricercatori hanno già citato il lavoro di Tholey. Ma in cosa consiste questa fatidica ricerca ripresa da cosi tanti ricercatori che studiano SL?
Ebbene, oggi andremo più in dettaglio e ve la riassumeró qui (anche se ho potuto riassumere ben poco in realtà, perché sono tutti esempi di sogni da sognatori).
"CONSCIOUSNESS AND ABILITIES OF DREAM CHARACTERS OBSERVED DURING LUCID DREAMING" by Paul Tholey - Perceptual and Motor Skills, 1989(la ricerca originale qui:
https://journals.sagepub.com/doi/abs/10 ... 9.68.2.567)
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Tholey si è voluto soffermare sullo studio dei personaggi onirici. Entrambi sognatori lucidi e scienziati, sanno che i PO possono avere una coscienza tutta loro. Tholey ipotizza che alcuni PO, compreso il dream ego (
ovvero una sorta di “ricordo residuo di sé” alla Matrix, il corpo onirico con cui ci identifichiamo e percepiamo come ‘Io’ nel sogno) siano effettivamente coscienti, e che questa coscienza derivi dal sognatore ed il suo cervello.
In poche parole, il nostro cervello è talmente complesso da creare delle personalità multiple che convivono e sembrano agire in maniera indipendente. Personalità multiple vere e proprie, possono verificarsi anche in chi ha subito l’intervento di split-brain, letteralmente “divisione del cervello” che si riferisce alla rimozione della porzione chiamata corpo calloso ed è un’operazione che si attua specialmente in chi è affetto da epilessia incurabile. Questa operazione al cervello peró fa si che i due emisferi non riescano più a comunicare e quindi ciascuno sviluppa una sua propria coscienza.
Tholey sottolinea che i sognatori possono avere una sensazione simile allo split di coscienza nel momento che ci si risveglia, ovvero quando il sogno, non totalmente scomparso, si sovrappone alla veglia e così anche le due coscienze, quella dell’ego sognante e quella della persona reale sveglia, per un attimo si sovrappongono.
Per questo studio sono stati considerati 9 soggetti uomini di cui 7 studenti e 2 psicologi (
oh, che gran bella rappresentatività di campioni...qui si vede quale sia il problema di questa ricerca perché dalle ricerche riportate in precedenza abbiamo visto che uomini e donne NON sognano le stesse cose e possono anche NON avere le stesse reazioni se si trovano di fronte alle stesse situazioni). I soggetti non dovevano interagire fra di loro durante tutto l’arco dell’esperimento durato più mesi, per evitare di influenzarsi a vicenda.
I sognatori dovevano sottoporre ai PO delle tasks precise:
• Scrivere o disegnare qualcosa in verso contrario rispetto alla posizione del sognatore lucido. In un secondo momento il sognatore doveva guardare la scritta/il disegno dal verso giusto e vedere se il risultato avesse avuto senso.
• Far dire al PO una parola di cui il sognatore non conosceva il significato
• Trovare delle parole che potessero rimare con una parola scelta dal sognatore
• Chiedere al PO di fare un intero verso in rima
• Far fare dei problemi aritmetici che il sognatore NON doveva aver risolto prima e di cui non doveva conoscere la risposta. Quindi procedendo con moltiplicazioni, dapprima semplici e poi via via più complesse.
In tutto sono stati considerati 92 sogni lucidi (almeno 6 per ogni sognatore) e Tholey riporta pezzi di alcuni sogni lucidi che sono stati trascritti dai sognatori e poi utilizzati per fare delle analisi.
Task scrivere/disegnare: Sogno 1: Un PO uomo prende una matita dalle mani del sognatore e disegna un volto che il sognatore vede al contrario. Quando il sognatore va di fianco al PO, guardando il disegno dal verso giusto, vede che all’inizio lo sketch non era cambiato, era rimasto capovolto, poi in un secondo momento il disegno si capovolge ed appare nitido e dal verso giusto. Il disegno rappresenta un uomo che gioca a flipper, ben dettagliato. (
Credo che qui il sognatore abbia influenzato il sogno)
Sogno 2: Un altro ha chiesto al PO della sua ragazza di scrivere qualcosa. Lei ha scritto “3ZWG” dal verso giusto in cui guardava il sognatore. Il sognatore non sapeva cosa significasse. Allora lui le ha chiesto ancora di riscrivere e lei una seconda volta, stavolta capovolto, gli ha scritto “Lippestraße”, che corrispondeva al nome della via di casa del sognatore.
Una volta sveglio, hanno spiegato al sognatore che 3ZWG è anche l’abbreviazione di 3-Zimmer-Wohnung' (trilocale) e che quindi il suo PO gli stava suggerendo che la sua ragazza (
o lui stesso inconsciamente) volesse che lui lasciasse il proprio appartamento per trasferirsi con lei in un trilocale.
Task far dire una parola sconosciuta al sognatore Sogno 3: Il sognatore trova una PO di una conoscente e le chiede di dire una parola che lui non conosce. Lei risponde “Orlog, descrive la nostra relazione”, lui non capisce e le chiede il significato e lei gli risponde che non ha mai detto quella parola, ma piuttosto che avesse detto “Charme”, con sguardo di avvertimento.
Cercando su un dizionario, pare che sia una parola tedesca che significa “litigio”. Il PO ha inoltre mentito.
Task trovare parole in rima: Sogno 4: Il sognatore sta guidando una macchina ed incontra il PO di un vecchio per strada. Il sognatore gli chiede delle parole in rima con “Tanne” (abete) ed intanto pensa a parole come “Wanne” (vasca da bagno) e “Kanne” (brocca) nel tentativo di anticipare la risposta del vecchio. Invece il vecchio lo sorprende e gli risponde “Panne” (incidente, guasto) ed il sognatore a questo punto si ricorda che giusto qualche giorno prima la sua macchina si era effettivamente rotta.
Task dire dei versi in rima Sogno 5, il primo psicologo: Il sognatore ha chiesto ad un gruppo di PO psicologi di fare una rima su di lui, ed uno di loro gli dice “In dem Dunkel der Nacht/hat er sich umgebracht.” (Nel buio della notte/si tolse la vita). Allora il sognatore si ricorda subito che anni prima, durante un periodo di crisi psicologica, aveva fatto un sogno con un verso di poesia simile: “Ich ging in den Abend/und suchte die Nacht/die Gedanken in's Dunkel zu senken.” (Nella fioca luce della sera/cercavo la notte/per affondare i miei pensieri nel buio).
Tholey da questo sogno osserva che i PO sono capaci di ricordarsi di sogni precedenti.
Sogno 6: il secondo psicologo, in un periodo in cui è innamorato: è seduto su un prato e guarda il cielo notturno in cui ci sono angeli che svolazzano. Lui chiede loro di cantare un verso in rima e loro rispondono in Francese con “Chantez sur la maladie/d'amour/c'est une melodie/contre la vie” (traduzione dalla ricerca: cantate delle pene/d’amore/è una melodia/contro la vita). Il sognatore dice di non poter riportare altro perché il suo Francese non è molto buono.
Aggiungo un appunto mio. In Francese la ‘Maladie d’amour’ puó riferirsi veramente ad una malattia psicologica con sintomi per cui si è ossessionati dal pensare che una persona ci ami. Il fatto che il sognatore qui fosse uno psicologo, e che quindi magari conoscesse anche per mestiere dei sintomi legati a questo disturbo psicologico sull’amore ossessivo, tenderei più a dire che si stesse autoincolpando di essere troppo ossessivo con la persona da lui amata. Non credo che con il “mal d’amour” si riferisse alle pene d’amore in senso classico, ma piuttosto ad una sorta di auto-psicanalisi inconscia.Sogno 7: Il sognatore incontra il PO di un ragazzino e gli chiede di fare un verso in rima. Il ragazzo risponde con: “Postal erhälst Du Dein Geld direkt!” (L’ufficio postale trasferirà direttamente i tuoi soldi!), ma siccome non fa rima, il sognatore rimane deluso e allora il PO bambino gli dice che non voleva dire “direkt” ma “direktal”, creando una nuova parola (direktal, che non esiste) sinonimo di directly/direttamente . (
il gioco di parole è un po’ complicato da rendere fra una lingua e l’altra).
Task problemi aritmetici Sogno 8: Il sognatore incontra dei PO bambini che sono insieme a quello che sembra essere il loro insegnante. Il sognatore chiede se puó domandare delle moltiplicazioni ed il PO insegnante manda avanti uno dei ragazzini premettendo peró che i bambini sono capaci solo di semplici calcoli. Il sognatore chiede il risultato di 2x2 e 3x3 ed il bambino risponde correttamente 4 e 9. Poi il sognatore chiede 3x7, ma qui il bambino risponde 18 ed il PO insegnante giustifica la risposta sbagliata del bambino con il fatto che lo aveva avvertito che i bambini erano capaci solo di semplici calcoli e che non aveva ancora loro insegnato l’aritmetica al di là di 10. Allora il sognatore decide di cambiare PO e chiedere a dei PO adulti. Ne incontra uno molto amichevole che sembra essere interessato al gioco. Il sognatore gli chiede 4x4 ed il PO gli risponde 16 correttamente, anche offendendosi per la semplicità del calcolo, quasi che il sognatore lo prendesse per un bambino. Allora il sognatore decide di aumentare la complessità, vorrebbe dire 21x21 ma il PO comincia ad andarsene e lui si sveglia prima di testare.
Sogno 9: il sognatore incontra il PO di un ragazzino. Dapprima decide di testarlo chiedendogli il risultato di 1x1 ed il ragazzino risponde 1, correttamente. Poi gli chiede 3X4 ed il ragazzino risponde 11. Il sognatore allora ride e lo schernisce dicendo che non riesce neanche a fare semplici moltiplicazioni perché la risposta corretta è 12. Il ragazzino gli risponde che non aveva risolto il suo problema, ma bensì alla risposta di quanto facesse 7+4 e chiede al sognatore di confermare la correttezza della risposta data.
Sogno 10: un sognatore è in un aereo. Vede una hostess molto bella e le chiede il nome. La hostess le risponde che si chiama Cyra ed è la sua compagna onirica (nel senso di PO amico onirico). Il sognatore le chiede il risultato di 11x11 e lei risponde 141. Il sognatore ci pensa un attimo e poi si rende conto che il risultato è sbagliato.
Tholey riporta un suo precedente studio fatto nel 1985 in cui su 32 sogni lucidi analizzati di 9 sognatori differenti e con 60 PO diversi, nessuno dei 60 PO erano stati in grado di dare risposte corrette che riguardassero numeri al di sopra del 20.
Tuttavia in successivi esperimenti sono stati trovati PO capaci di rispondere correttamente a moltiplicazioni con risultati maggiori di 20, come 5x5 e 6X6, ma il sognatore conosceva già la risposta. (appunto personale. In teoria, tutti conoscono le tabelline a memoria almeno fino all’11. Durante un lucido, con il risveglio della coscienza, dovremmo anche accedere a quella parte di cervello capace di ricordare le risposte giuste in automatico. Più che “conoscere già la risposta”, direi che i sognatori si “attendevano già la risposta corretta” ed hanno influenzato il risultato).
Quindi i PO mostrano essere molto intelligenti e creativi. È stato anche osservato che evitano il contatto diretto prolungato con lo sguardo del sognatore, coprendosi, spegnendo luci, escogitando escamotage vari. Ci sono PO che tentano di dissuadere il sognatore dal prendere lucidità ed altri che invece lo spingono a prenderla. Questo sembra validare l’ipotesi che alcuni PO sono già lucidi e con una coscienza risvegliata ancora prima che il sognatore stesso (ed il suo dream ego) lo siano.
In rari casi si puó provare e riuscire ad incontrare lo stesso PO in sogni futuri (
non sono d’accordo, non sono rari. Un PO puó diventare ricorrente per volere del sognatore, basta provare a cercarlo/chiamarlo. Qui nel sito siamo pieni di esempi). Tholey riporta pure di PO di questo genere che compaiono in sogni normali per poi favorire la presa di lucidità del sognatore.
Allora, invece di chiedere direttamente ai PO se hanno una coscienza ed evitare di avere risposte senza senso tipiche dei PO, si è pensato di chiedere al sognatore lucido di uscire fuori dal suo corpo e di entrare nel corpo di un PO per immedesimarsi e provare ad acquisirne i pensieri/emozioni ecc.. Questo metodo è risultato più efficace.
Sogno 11 di una ragazza: la sognatrice prende lucidità ed incontrando un ragazzo PO, prima si immagina fuori dal proprio corpo come spirito e poi, in questo stato incorporeo, entra nel corpo del ragazzo immaginandosi di prendere il suo punto di vista. Ed una volta finita l’operazione si è accorta di vedere come la vedeva lui ed i sentimenti che lui provava per lei. (
Questo deve essere un esperimento successivo rispetto agli altri visto che nella ricerca di Tholey è specificato “male subjects”, ovvero soggetti maschi).
In base a queste ricerche, sembra che i PO agiscano con delle proprie coscienze e per questo si suggerisce anche che le liti con i PO andrebbero risolte pacificamente, con il dialogo, piuttosto che con la forza e l’ostilità, dato che loro rappresenterebbero dei conflitti psicologici interni. Un PO ostile puó rappresentare una parte della personalità dissociata, isolata o repressa e risolvere il conflitto pacificamente significherebbe reintegrare quella parte di personalità nell’insieme, diminuendo sia la frequenza di incubi che di sintomi di ansia nevrotica.
Se i sottosistemi della personalità che si vengono a creare, rappresentati da PO isolati e ostili, vengono trascurati ed, anzi, alimentati con un susseguirsi di esperienze negative, il rischio (puramente ipotizzato) è che queste parti crescano distaccate fino a diventare una nevrotica dissociazione della personalità ed a sfociare in problemi di personalità multipla nei casi estremi.
In un articolo citato di Salley (1985) è stato infatti dimostrato che i sogni siano ottimi per il trattamento dei casi di personalità multipla, poiché nei sogni i differenti sottosistemi della personalità coesistono e possono dialogare con la personalità principale. Il sogno diventa quindi un mezzo per riavvicinare le parti di personalità dissociate alla personalità principale del sognatore.
Bene, cosa abbiamo imparato oggi? che siamo tutti a rischio di essere affetti da personalità multipla