da Anakin » 15/08/2022, 16:11
15/08/22
Lucido senza risveglio - durata percepita 3-4 ore
Il SL comincia in un dormitorio, c’è una fila di una decina di letti ed il mio, sul quale sono sdraiato, è quello più esterno che dà sull’entrata. La luce è spenta ma il pavimento lucido riflette una luce da fuori, quindi riesco a vedere. Memore di una conversazione di ieri e trovandomi già in un letto provo a dormire per sprofondare in un sonno incosciente. Ovviamente non funziona perché sono troppo lucido ancora, ma ho voluto provare. Ho invece un’obe onirica, mi trovo fuori dal corpo nella stessa stanza da dormitorio di prima. Come un fantasma mi metto a perlustrare i dintorni: ci sono dei vecchi scaffali di legno contenenti presumibilmente le cose degli altri ragazzi del dormitorio, poi scorro lungo la fila dei letti, anch’essi molto datati (in ferro). In generale l’ambiente sembra del periodo del dopoguerra o giù di lì. Poi comincio a fluttuare in alto fino ad arrivare in prossimità del soffitto e ci passo attraverso, ma solo con la testa. La mia visuale dapprima rimane nera per qualche secondo, poi di colpo compare la luce, una strada di pietroni scuri, un pezzo di marciapiede, poi le gambe di una signora con indosso una gonna e i pantaloni neri di un uomo. Senza dubbio mi trovo nel passato, forse a Londra o Berlino. Al pensiero di trovarmi a Berlino nel passato mi fa pensare che potrei essere in epoca nazista e il dormitorio di prima assume un ruolo più inquietante. Decido di tornare nel mio corpo per gestire la situazione, ma quando riscendo sento la voce di un uomo che si lamenta ad alta voce, forse per la condotta dei ragazzi, che in quel momento si stanno alzando. Rientro nel mio corpo e mi preparo anche io, poi non so come apprendo che si tratta di una gita scolastica, ci sono alcuni miei vecchi compagni di scuola e i volti felici rendono il clima molto più distensivo. Mi raggiunge una coppia di ragazzi con cui intraprendo una conversazione in cui si parla di vacanze. Ci sediamo sui letti e gli racconto della mia vacanza al mare; sono PO molto realistici e la conversazione che instauriamo, a parte qualche non-sense (tipo il fatto che sostengono di essere venuti qui in Germania a piedi dall’Italia), si avvicina molto alla realtà, visto che parlo rievocando eventi realmente accaduti. Quando gli dico dove sono stato in vacanza il ragazzo seduto alla mia destra dice di essere stato nello stesso identico posto. Mi incuriosisco e comincio quindi a chiedergli dettagli circa il suo soggiorno, tra cui i prezzi. Lui tira fuori un foglio di carta che assomiglia ad una specie di conto economico, che mostra tutti i costi e spese. Con mia sorpresa i caratteri sul foglio sono estremamente stabili e nitidi, tanto che ricordo ancora i prezzi nel dettaglio. Gli faccio notare che ha speso tantissimo rispetto a quanto abbia fatto io e che probabilmente lo hanno truffato. A questo punto veniamo interrotti perché qualcuno ci chiama da fuori, ci stanno aspettando e siamo in ritardo per il viaggio che dobbiamo fare. Qui credo di avere un blackout nel lucido perché non ricordo il passaggio tra le due ambientazioni, comunque ci ritroviamo su una specie di piattaforma in mezzo al mare, con tanto di muta e bombola da sub. La nostra escursione prevede un’immersione in mezzo all’oceano ma prima dobbiamo sottoporci a un test attitudinale per capire se ne siamo in grado. Mi calo in acqua insieme agli altri ragazzi, accanto a me ora c’è mio fratello. L’uomo che ci guida ci dice di fare attenzione ad un pesce in particolare, di colore giallo e che può stordirci mortalmente con le sue onde d’urto… rassicurante. Scendiamo sott’acqua, siamo in fila uno accanto all’altro, respiro con la bombola e fin qui tutto bene. All’improvviso però chi vuoi che arriva se non il pesce che dovevamo evitare come la morte e soprattutto su chi vuoi che si diriga. Il pesce sembra un misto tra un serpente acquatico e una murena, è di colore giallo acceso e probabilmente lungo parecchi metri. Non so come descriverlo a parole, è una creatura fantasy che lungo il corpo e vicino alla bocca presenta delle membrane circolari che gli coronano la pelle e che vibrano ad una frequenza altissima. Mio fratello si comporta in modo più che vile, scalciandomi e allontanandomi da lui, lasciando il pesce solo con me. Invano tento di tenermelo lontano, mi si intrufola tra le gambe, poi si avvicina a pochi centimetri dal volto con queste strane pinne che vibrano velocissime creando una specie di onda d’urto sulla mia pelle e un suono ad alta frequenza. Sento immediatamente un senso di malessere e stordimento, ma riesco a risalire in superficie e poi sulla piattaforma da cui eravamo scesi. Entro pochi secondi però non riesco più a tenermi in piedi, sono come avvelenato e ho perso completamente il senso dell’equilibrio, tanto che cado a terra parecchie volte. In quel momento mi sembra di essere a bordo di una barca nel bel mezzo di una tempesta. Passano forse un paio di minuti in cui continuo a stare male quando capisco di dover riprendere il controllo sul mio sogno, quindi faccio comparire una boccetta di vetro contenente un antidoto di colore viola, che mi scolo prontamente e subito riprendo piena facoltà del mio corpo. Dalla piattaforma vedo che è partita la nave con a bordo i ragazzi che vanno all’escursione; per un attimo penso al da farsi, se raggiungerli in volo oppure andarmene per conto mio, e opto per la seconda opzione visto che mi hanno lasciato a piedi fregandosene del mio stato di salute. Mi volto e la piattaforma è ora sormontata da una struttura in ferro e vetro, all’interno una fila di moderni ascensori trasparenti. Entro in uno di questi, che era già aperto. All’interno non ci sono pulsanti e l’ascensore non sembra volersi muovere. Pronuncio allora ad alta voce “andiamo giù!” e cominciamo a scendere molto lentamente. Le porte rimangono aperte e appena vedo uno spiraglio mi butto di fuori. Mi ritrovo in un centro commerciale che conosco, ma i negozi sono collocati in maniera diversa. Attraverso l’atrio centrale nel quale sono stati posti dei controlli come quelli in aeroporto, una donna in divisa mi chiede i documenti e mi fa entrare in un metal detector. Ha qualcosa da ridire e vuole chiedermi delle cose ma io mi allontano senza ascoltarla, dirigendomi ad un negozio di streetwear. A questo punto faccio una cosa che nella vita reale mi annoia a morte ma che per qualche motivo qui in sogno volevo provare: lo shopping. Giro il negozio in lungo e in largo, provo un sacco di vestiti e ogni volta che esco dal camerino la merce esposta è riposizionata sempre in maniera differente, quindi perdo un sacco di tempo a cercarla. Almeno mezz’ora la perdo così, ma alla fine me ne esco con un outfit onirico di tutto rispetto.
Il ricordo qui sfuma, ho l’impressione di aver fatto altro ma non lo ricordo, quindi credo di essere sprofondato in un sogno incosciente che non ricordo oppure in una fase non-REM. In entrambi i casi una conclusione per me positiva.