La rassegna dei miei sogni lucidi

Raccolta dei propri sogni lucidi condivisa con gli altri sognatori.
La parte di testo dove il sognatore è lucido viene colorata di blu.
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Il mio primo sogno lucido rientra più precipuamente nella categoria delle OOBE e risale agli inizi del luglio 2010. Definirei la mia esperienza una OOBE a scoppio ritardato, se mi passate il termine. Quella notte mi trovavo su di un letto di ospedale, reduce di un pesante intervento chirurgico al ginocchio e con il veleno dell'anestesia ancora in circolo. : Doctor : Pertanto ho buone ragioni di credere che la mia esperienza è stata indotta da circostanze che rientrano nelle casistiche di OOBE descritte dalla letteratura scientifica. Iniziai con l'avere un sogno bellissimo: mi trovavo in una sorta di borgo mediavale, di sera, circondato da amici di vecchia data che mi offrivano da bere e si intrattenevano nel discutere allegramente. Nell'aria un clima di festa popolare ci avvolgeva. Ad un certo momento due dei miei amici si allontanano ed io, incuriosito, decido di seguirli. Sono immerso in un senso di pace. Raggiungiamo una sorta di castello che si erige su di una collina, da cui posso osservare un panorama dominato da un grande lago circondato da alberi. Tutto d'un tratto la sensazione di pace sparisce e con essa i miei due vecchi amici. Il cielo si fa scuro e minaccioso. Si spalancano le porte del castello e vengo assalito da un esercito di mostri dall'aspetto orribile, molti dei quali con teste di drago o di serpente, che senza darmi tregua mi avvinghiano, cercando di soffocarmi e di divorarmi : Evil : . Fu il peggior incubo della mia vita poichè il senso di incombenza avvertito in quel momento riuscì pesantemente a prevalere sul controllo delle mie paure e mi fece sentire indifeso, alle mercee di quei mostri. Mi sentii perduto e mi ritrovai tutto d'un tratto catapultato contro una delle pareti della stanza, vicina al mio letto d'ospedale. Ero caduto dal letto e potevo osservare la stanza illuminata dalla tenue luce blu lasciata accesa dagli infermieri. Ero assolutamente convinto di essere sveglio e pertanto pensai di essermi di nuovo rotto il ginocchio a causa di quella caduta : Hurted : . Avevo la gamba operata ancora sospesa sul materasso, ma il resto di me si trovava divelto sul pavimento, con le spalle appogiate alla parete. Da quell'angolazione non potevo appurare se il mio corpo fisico fosse ancora sdraiato sul letto. Inoltre, potevo notare che la gamba operata aveva ancora il tutore indossato dopo l'operazione e ciò rese ancora più convincente l'illusione che non stessi affatto sognando. La convinzione di essere caduto dal letto e di essermi di nuovo rotto il ginocchio mi fece perdere d'animo, così decisi di chiudere gli occhi e di darmi per vinto. Mi svegliai, ritrovandomi sul letto, normalmente sdraiato. Mi passai la fronte con una mano, nettandomi il sudore freddo che grondava copiosamente. Rimasi scosso e inebetito, cercando di spiegarmi cossa fosse accaduto :( . Mi sentii sollevato al pensiero di non essere nè caduto dal letto, nè divorato dai mostri. Lentamente mi riaddormentai :sleep: .
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KaitoH2
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Bel sogno!! In ogni caso occhio a dire "OOBE" (o OBE, lo si dica come si voglia), perché per chi dice di averle sperimentate, esse sono esperienze extra-corporee dove c'é un uscita dal corpo ma sempre nel mondo reale. Insomma le oobe non sono sogni lucidi per chi sostiene la loro esistenza (non dimostrata che io sappia). Quello che hai fatto tu sembra più che altro un "falso risveglio".
"Perché sei così contento?"
"Perché sto per andare a dormire"


Legenda Diario dei Sogni Lucidi:
Spoiler:
- Pre-lucido, quando sto acquisendo lucidità ma la consapevolezza non è ancora sufficiente
- Sogno Lucido, quando ho consapevolezza del sogno ed eventualmente padronanza di esso
- Veglia, quando sono sveglio
- Indeterminazione, quando non sono certo di essere stato lucido o meno a causa dei miei ricordi compromessi (o anche quando non so se mi trovo in sogni o allucinazioni)
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Grazie KaitoH2. Ti leggo spesso. Trovo i tuoi sogni lucidi molto interessanti.

Ho preferito definire la mia esperienza onirica come (O)OBE proprio perchè ho avuto la vivida impressione di trovarmi nella realtà, definita in tutti i suoi dettagli. Con l'andare del tempo conto di descrivere altre due di queste mie esperienze. Sulla base delle mie letture inerenti agli studi di LaBerge e altri "scienziati del mondo onirico", pare che le OBE siano considerate come dei casi particolari di sogni lucidi. Certo, la materia è ancora molto controversa e c'è chi, come Sam Parnia, è convinto di poter dimostrare l'esistenza di una coscienza che supera i limiti del corpo fisico e che può sopravvivere ad esso:

http://www.horizonresearch.org/main_page.php?cat_id=38

Nel frattempo altri neuroscienziati non sono rimasti con le mani in mano e hanno cercato di trovare delle risposte all'argomento. A tal proposito ti invito a leggere qualche studio condotto da Olaf Blanke e collaboratori:

http://infoscience.epfl.ch/record/15482 ... ?version=4
http://lnco.epfl.ch/olaf.blanke

Ancora congratulazioni per i tuoi sogni!
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Luna
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Sembra che la malattia in qualche modo possa indurre sogni coscienti. Ricordo di aver letto di un autore che affermava di aver avuto molte esperienze strane durante una polmonite. Forse succede perche ' si sta molto a letto e i ritmi sonno- veglia vengono alterati?

In questi giorni in cui non stavo bene per febbre e tosse ho avuto una esperienza strana, che riporterò nel mio diario : Chessygrin :
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Ciao Luna, molto interessante la tua riflessione. Sarà un piacere per me leggere la tua esperienza in merito all'argomento. Per quanto mi riguarda, credo che la mia presunta OOBE sia stata catalizzata dal trauma dell'intervento chirurgico e dall'effetto della post-anestesia. Col tempo ho potuto trovare riscontro delle mie affermazioni dalla lettura di testimonianze simili.
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Il mio secondo sogno lucido risale a più di un anno fa. La trama del sogno non sembra avere nulla di particolare, inizialmente. Mi trovo in un supermercato, aspettando il mio turno per pagare. Delle anziane signore si intrattengono a parlare con un buffo omino alla cassa, calvo, di mezza età e dall'aspetto esile. Ad un certo momento l'omino si rivolge a me, imbastendo argomenti di filosofia apparentemente riguardanti la relazione tra l'esistenzialismo di Martin Heidegger e la fenomenologia di Edmund Husserl. Pare fornirmi importanti dettagli filosofici, che sfoggia con apparente competenza e dovizia di particolari, ma ben presto mi accorgo che i suoi concetti appaiono sconnessi e privi di senso logico. Acquisisco la consapevolezza di stare sognando e rimango ancora un pò ad ascoltarlo. Poi mi rivolgo a lui dicendogli "hey, ma tutto questo è solo un sogno, lo sai?". Sembra che la mia affermazione lo abbia indisposto parecchio, come se si fosse risentito. Poi mi guarda con un espressione sardonica, come se egli stesso fosse consapevole di essere un personaggio onirico e avesse cercato fin dall'inizio di nascondermi la verità. Si rivolge a me dicendomi "ok scusa devo andare" e cerca di dileguarsi, lasciando la cassa incustodita e i clienti ancora ad aspettare. Sapendo ormai di essere in un sogno non mi lascio abbindolare e decido di seguirlo per cercare di estorcergli qualche altra parola di bocca. Mi inoltro per i lunghi corridoi del supermercato, delimitati da scaffali molto alti, riempiti con scatoloni e prodotti di vario genere. Perdo del tutto le sue tracce e mi convinco che sia semplicemente scomparso. Imbocco un altro corridoio e lo vedo svolazzare ridendo, come fosse uno strano folletto , tra uno scaffale e l'altro, all'altro capo del corridoio. E' evidente che mi sta provocando. Mi inoltro lungo il corridoio per raggiungere l'altro capo, ma il sogno comincia a perdere nitidezza e alla fine mi sveglio.

Fu da quel momento che decisi di approfondire l'argomento dei sogni lucidi che mi ha portato fin qui!
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Luna
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Vedrai che frequentare il forum , leggere i diari e le varie tecniche ti aiuterà ad averne presto altri : Chessygrin : cosi magari ritrovi lo gnomo e gli parli : WohoW :
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Infatti, Luna. Negli ultimi mesi ho speso numerosi ritagli delle mia giornata a leggere i forum del sito, le vostre opinioni, le tecniche di induzione del sogno e naturalmente i racconti dei vostri diari. Diciamo che siete stati una scuola per me e mi avete dato un certo background : Sailor : . Per non parlare dell'immaginazione che siete stati in grado di estrapolare dalle vostre esperienze :idea: . Vi considero un pò come i miei supereroi del sogno lucido. Finora avrò accumulato più di una decina di SL, anche se alcuni di essi non credo sia nemmeno il caso di menzionarli, data la loro breve durata e la loro frammentarietà. Conto invece di descrivere a poco a poco quei SL che ritengo più degni di nota. Nel frattempo spero naturalmente di aggiungere nuovi sogni alla mia raccolta!
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Mi accingo a descrivere il mio terzo sogno lucido, a buon ragione il più sbalorditivo tra i sogni avuti sino ad ora. Premetto che quella sera avevo trascorso una piacevolissima serata in pizzeria, in compagnia di alcuni tra i miei più cari amici. Andai a letto con una predisposizione d'animo molto serena ed ero leggermente, ma piacevolmente, intorbidito dall'effeto soporifero di un boccale di birra. Quando andai a letto rimasi supino a pancia in aria e lentamente mi lasciai cadere tra le braccia di morfeo. Ero sgombro da pensieri o preoccupazioni, finchè, senza che la mia mente opponesse alcuna resistenza, una sorta di pilota automatico del mio inconscio iniziò a proiettare una raffica di immagini ipnagogiche dinanzi ai miei occhi. In breve, credo di essere entrato spontaneamente in una fase di tipo WILD. Tutto d'un tratto mi ritrovai proiettato all'interno di un mondo fantastico con il quale mi sentivo uno cosa sola: ne dirigevo la regia, senza tuttavia avvertire la presenza della mia corporeità. Non era un mondo reale, ma un mondo da fumetto, disegnato con acquerelli e colori a carboncini dove ogni dettaglio era estremamente nitido, ben delineato e curato nei più minuziosi dettagli, ma quel che più conta è che ogni immagine era a suo modo viva e dinamica, non immobile come un comune dipinto, invece sembrava godesse di una propria autonomia e fosse governata da sue leggi precise. Trattavasi di un immagine panoramica che scorreva dolcemente dinanzi ai miei occhi: vedevo paesaggi collinari simili a quelli dell'entroterra toscano e ogni collina aveva i suoi tappezzamenti quadrati o rettangolari, come di consueto per i campi coltivati. Ogni tappezzamento era di un colore diverso e l'abbinamento delle varie tinte creava un'armonia cromatica spettacolare. I colori apparivano più che mai fulgidi. Potevo notare macchie di alberi che arricchivano la complessità del paesaggio. Rimasi a dir poco stupito quando vidi volare un'intero stormo di uccelli di carta, a forma di origami, che battevano le ali all'unisono e descrivevano delle traiettorie invisibili nello spazio circostante. Per qualche strana ragione mi sentivo perfettamente padrone della situazione e decisi di restringere l'inquadratura del campo visivo, nell'intento di esplorare i dettagli di quel presepe. Con estremo stupore potei notare che i vari tappezzamenti di terra erano in realtà come dei pezzi di stoffa vellutata e ognuna di essi era letteramente cucito con quelli contigui grazie a dei fili di lana(o di cotone) molto spessi e proporzionati alle dimensioni del paesaggio, che sporgevano leggermente in superficie, come fili a maglie larghe. Quella visione quasi mi commosse perchè davvero non potevo credere che il mio inconscio fosse in grado di darmi una rappresentazione così tenera, fanciullesca e creativa del mio mondo interiore. Ma non è finita: potei notare come ogni singola foglia penninervia disegnata sugli alberi potesse oscillare per conto proprio, senza seguire la direzione del vento, come se fosse animata da un soffio vita. E di foglioline in quegli alberi ne vedevo a centinaia. Nel corso di questo itinerario panoramico mi apparve una sorta di borgo medievale in mezzo alle colline, con diverse case su cui capeggiavano dei comignoli fumanti. Notai che alcune delle case delimitavano una piazza. Con estrema sorpresa potei notare che la pavimentazione della piazza era costituita da innumerevoli sampietrini, anch'essi curati nei minimi particolari e come se non bastasse la piazza brulicava di buffi personaggi, dalle sembianze paragonabili a quelle degli omini di Lorenzo Terranera, l'illustratore della trasmissione Ballarò, condotta da Giovanni Floris. Inutile dire che anche in questo caso ogni personaggio era "vivo", come dotato di una propria consapevolezza. Tutti rivolgevano lo sguardo verso di me, ed ognuno a proprio modo mi accennava una smorfia di sorriso, faceva girare gli occhi, inarchava le sopracciglia, come a darmi il benvenuto. Lo interpretai come un altro stupendo regalo fattomi dall'inconscio. Poi tutti distolsero l'attenzione da me e alzarono gli occhi verso il cielo. Il loro volto divenne come uno specchio, pur mantenendo i tratti delle loro espressioni, il colore rosa dei loro visi scomparve e vidi su di essi e solo su di essi riflettersi il passaggio delle nuvole sullo sfondo azzurro del cielo. Rivolsi anch'io lo sguardo verso il cielo e potei apprezzare i contorni e le sfumature di quelle nuvole disegnate a carboncino, ma non di meno ricche di sfumature e in continua evoluzione. Gradualmente tutto il paesaggio, a partire proprio dalle nuvole, acquisì sembianze sempre più reali, ma la transizione fu appunto graduale, non istantanea. Fu uno spettacolo notare come le colline, prima disegnate, si trasformassero in colline reali e via di seguito per tutti gli altri elementi di quella cornice. Fu una sensazione che non saprei descrivere a parole . Mi trovai infine in una dimensione iper-realistica nella quale acquisii anche il senso della mia corporeità fisica. Vidi scorrere sotto gli occhi delle montagne popolate da abeti. All'inizio ebbi come la sensazione di planare velocemente verso una montagna, seguendo un iperbole che mi faceva avvicinare al suolo, senza schiantarmi. Da quella distanza ravvicinata potei notare che accanto ad ogni abete era anche presente un albero di ulivo. La mia iperbole si stabilizzò e riuscii con estrema naturalezza a controllare la velocità e la traiettoria del mio volo. Era la prima volta che sperimentavo la sensazione del volo in modo cosciente. Volai fin su la cima di un abete e ne toccai i rami, poi scesi fino a toccare il suolo, che era ricoperto da un tappetto di foglie ingiallite. Ne presi una e la accartocciai con la mano. Inutile a dirsi che ogni sensazione era estremamente reale. Dinanzi a me una sorta di sentiero cinto da abeti e alberi di ulivo. Una luce innaturale filtrava tra i rami. Decisi di imboccare il sentiero, ma a quel punto il sogno perse la sua stabilità e mi svegliai. Ebbi una sensazione di pace e di benessere profondi durante il corso di quella esperienza, mi sentivo come nirvanizzato, e una volta sveglio mi sentii pieno di energie e rimasi sereno per tutta la giornata.
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Davvero poetico questo sogno : Chessygrin :
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