esperienza piuttosto agghiacciante, stanotte. sequanza di sogno normale-lucido-sogno, con all'interno un insegnamento che non avrei mai voluto ricevere.
questa volta mi dilungo un pò!
il titolo è: "Wunderkammer"
passo tutto il giorno a ripetermi la frase:"sto sognando ora?" ed eseguo esercizi di ricordo di sè con momenti di consapevolezza di luoghi e situazioni esterne.
vado a letto quando sono stanco, e dormo fino alle 4.30. guardo l'ora e so che quel momento è prezioso, mi concentro ancora e poi ritorno al letto.
mi sistemo nella posizione a pancia in giù col braccio sinistro sotto il cuscino (senza fare pressione con il peso della testa!)e l'altro braccio disteso. la narice sinistra respira bene, senza difficoltà.
prima di andare a dormire avevo visto sullo schermo certi video con bamboline e varie collezioni di oggetti, manipolati dai loro collezionisti, a mò di gioco.ho visto anche video in cui questi oggetti di forma umana venivano smontati e ricomposti diversamente, come con le costruzioni lego.
sogno una strada di città, un essere spregevole con lineamenti orientali, un cinese, che urlando trascina con una corda per il collo un altro suo simile. intuisco che si tratta di suo fratello. lo sta trascinando per il collo, gli sta facendo molto male. i due sembrano pazzi, sembrano esseri indiavolati. osservo la scena e non posso accettarlo. non realizzo che sognando, urlo: "no! fermo! basta!" e mi accorgo che i due si accorgono di me. mi sento in pericolo, uno di loro, quello quasi strangolato mi viene incontro. ho timore, non so cosa succederà. mi si avvicina, lo vedo un pò meglio, è un ragazzo ma ha il viso rosso, consumato dalla fatica e dalla furia del fratello. penso sia insano mentalmente, un pazzo uscito da un manicomio. avevo gli occhi abbasstati per non incontrare lo sguardo ma mi accorgo che ora è diverso, si è un pò calmato. mi osserva, mi dice qualcosa che non ricordo bene, non so se mi ringrazia o mi spiega qualcosa. se ne va e si libera dall'agonia di prima.
ora sono in un museo naturalistico, in compagnia di un gruppetto di visitatori che conosco. visito il museo che è diviso in tre piani: nel primo la luce è diffusa e si vedono esposti in teche moderne fossili, scheletri animali, e vari oggetti provenienti da tutto il mondo. so che mi trovo a modena. scendo poi al secondo livello che è sotterraneo e qui la luce è fioca, distinguo uno scheletro di tirannosauro alto circa tre metri e delle grandi conchiglie marine di diverse tipologie. ma le teche che osservo sono quelle ottocentesche. molte sono vuote, i vetri un pò impolverati. l'atmosfera si fa un pò cupa, come se stessero per chiudere ai visitatori. scendo ancora al terzo livello sotterraneo, non ci sono finestre, è quasi buio. non c'è nessuno, sembrano sale dismesse, non utilizzate da tempo. si sente il rumore dei neon. i frammenti di fossili sono pochissimi. comincio a sentire una pressione psicologica generata dal fatto che le luci di alcune stanze non si accendono. col gruppo cerchiamo di pigiare gli interruttori che troviamo; così arriviamo in uno studiolo dove si trova una consolle di legno antico settecentesca con sopra alcune conchiglie che però sono completamente deformate, come fossero esemplari malati.
usciamo dallo studiolo ed entriamo in una sala con pavimento nero lucido e venature bianche. libri alle pareti, tre (o due) serie di tavoli a sinistra e a destra con sedie antiche di legno. è una sala latture. mi fermo ed osservo la stanza.credo sia una sala fabbricata agli inizi del novecento.
nella vita reale quando voglio memorizzare una situazione o un luogo faccio esercizi di ricordo di sè. quindi guardo la stanza con calma e mi siedo, sto registrando tutto nella memoria. potrei disegnare chiaramente la composizione, come faccio coi miei quadri di pittura.
comincio ad essere lucido; l'esercizio mi fa svegliare, ora so che mi ricorderò per sempre quel luogo. soddisfatto esco dalla stanza e vago per il sotterraneo. ma non vedo i miei amici. comincio a scorgere oggetti strani, inquietanti, feti, molluschi, crostacei, animali in formalina, molti di questi sono ancora vivi, hanno colori accesi sull'arancione. ho la sensazione che potre trovare di tutto in quelle teche. qualcuno si è divertito a giocare con la vita di questi esseri.
alcune sale non riesco a vederle, le luci non si accendono. comincio a sentire un malessere diffuso in tutto il corpo, il luogo che sto esplorando non è un posto sano, c'è un silenzio irreale, l'eco della mia voce rimbomba nel vuoto. una sensazione di freddo si insinua nello stomaco ed è rivoltante. sento quasi l'odore di quelle strane forme di vita. mi sento disgustato da quelle bacheche, voglio uscire da lì.
mi fermo, mi calmo un momento e mi ripeto:"è un sogno, no? e allora cosa temo?" e a queste parole inizio a sollevarmi da terra, i piedi si staccano dal pavimento e volo verso quella che mi sembra l'uscita. nel momento in cui parlo percepisco davanti a me una specie di "esplosione molecolare" che produce una meravigliosa vibrazione nell'aria e una luce diffusa. tocco la parete per saggiarne la consistenza. poi per migliorare la stabilità in volo unisco le mani a mò di preghiera, in questo modo procedo bene, speditamente, all'interno di quel freddo corridoio.
ora sto meglio, percepisco l'illusione del sogno, plano e faccio quello che voglio in aria. anche se è un incubo voglio restarci dentro per distruggerlo. sono pervaso da una energia speciale che annulla il "potere" di quell'ambiente malsano. voglio fare anche di più, voglio caricarmi di maggiore energia di consapevolezza. so come fare, l'ho studiato: devo fermarmi e addormentarmi nel sogno per poi svegliarmi di nuovo. tranquillo, mi siedo in mezzo al corridoio, chiudo gli occhi e rimango consapevole.
lo faccio, ma alla fine riesco solo ad uscire definitivamente da quella situazione angosciante.
ma l'avventura non è finita.
sogno qualcuno (una donna sui cinquant'anni, robusta) che fa a pezzi altre persone, come fossero giocattoli, li ricompone e ne fa delle vere e proprie bambole. ne sono disgustato, purtroppo non ho la forza di reagire e di tornare lucido ancora. forse sono stato troppo tempo nell'altro sogno, il che non mi ha giovato. forse era meglio sognare di correre su un prato all'aria aperta che pensare a distruggere i propri incubi?
alcuni esseri mi guardano come per chiedere aiuto ma rimango lì, stanco e paralizzato dalla situazione. dovevo aiutarli ma non ho avuto la forza di essere lucido ancora.
in lontananza sento un frastuono di vetri rotti che cadono all'interno di un centro commerciale.
vedo infine gli esseri che non sono riuscito a salvare, vivono sott'acqua, risuscitati, ma sono diventati sub-umani. sono esseri umani tornati animali, non potranno evolversi a causa di quei crudeli esperimenti. ciò mi causa un enorme dispiacere. esco dal sogno e mi sveglio.
mi sarebbe piaciuto raccontare un bel lucido, con visioni e azioni miracolose e magari divertenti, ma stavolta si è trattato di qualcosa di profondamente angosciante.
sono convinto però che anche dietro a sogni così allucinanti ci sia un insegnamento.
forse ho messo su uno stesso piano tre mondi: manie di collezionismo-oscurità sotterranea-crudeltà nel gioco.
il gioco, nell'accezione del collezionare e dell'imprimere la volontà su altri esseri (anche se sono solo bambole) deve essere organizzato in modo da portare un bambino a non eccedere in mania di desiderio nè di possesso nè crudeltà. questi fattori, già insiti nell' infanzia, possono essere amplificati nella vita adulta se non si genera abbastanza luce dentro di sè, cioè se non si interviene con un controllo sulle proprie azioni.
la luce di una consapevolezza di ciò che si sta facendo di sbagliato.
i bimbi dovrebbero trattare bene anche le proprie bambole, e i genitori instillare a loro volta un pò di umanità, anche se si tratta di oggetti, ma oggetti caricati di valore simbolico.
poi mi pongo una domanda folle: può essere di qualche utilità "salvare" gli esseri che si sognano anche se sono solo proiezioni mentali?